The Plan

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Dormii sogni tranquilli, la sera prima con Ian era stato magico, davvero bello. Mi aveva riaccompagnata nella mia camera e quando mi ero affacciata per vedere dove andasse lo avevo visto procedere oltre la sua stanza. Dove era andato? Il mattino seguente le lezioni sarebbero ricominciate con la nuova insegnante. Andai davanti alla porta di Alfred per parlare. << Ehi Al >> lo salutai quando uscì finalmente dalla stanza. Fu sorpreso di vedermi, ma poi tornò a guardarmi torvo. << Sei ancora arrabbiato >> affermai. << Senti Alfred, ero fuori di me, me ne pento moltissimo e quello che è successo ieri in corridoio ne è la dimostrazione, ti prego non lasciarmi sola proprio adesso! Puoi perdonarmi? >> Gli domandai, stanca del suo comportamento offeso. << Mi hai terrorizzato >> disse senza abbandonare l'espressione cupa. << Lo so, scusami, ero fuori di me >> dissi avvicinandomi. Inizialmente lui indietreggiò, ma poi restò immobile. << Non devi aver paura di me Alfred, non ti farei mai del male >> lo rassicurai poggiandogli una mano sul braccio. Alfred sembrò fare un sorriso forzato. Lo abbracciai e lui ricambiò nonostante sapevo serbasse ancora rancore. << Vieni con noi a cercare le armi? >> Gli sussurrai all'orecchio. Nessuno poteva sentire. << Le armi che possono ucciderti? Intendi scappare? Zoe è impossibile, siamo circondati da Cacciatori >> disse con tono un po' troppo alto. << Shh, abbassa il tono. Insieme so che possiamo farcela. Ti prego, vieni, ho bisogno di te, sei il mio migliore amico >> cercai di convincerlo facendo la faccia da cucciolo. << E va bene >> disse lui sbuffando. Sorrisi.

Miss Polling, arrivata un giorno in ritardo, era una giovane donna sui trent'anni. Era magrolina ma alta e aveva una coda di capelli castani. Sembrava completamente all'oscuro di cosa stesse accadendo dentro quell'edificio, era sicuramente innocua. << Allora ragazzi, qual è l'ultimo argomento che avete trattato con Mrs.Ward? >> Domandò pronunciando il nome della donna morta con tristezza. << Le armi maledette >> esclamò qualcuno. << Ma.. non ci sono nel programma.. >> disse Miss Polling facendo scorrere le dita ossute tra le pagine di un libro. Si infilò degli occhiali da vista color rosa bomboniera e continuò a leggere. << No infatti >> replicò Holland con una punta di irritazione nella voce. << Oh beh - con un gesto si scansò i capelli dal volto - vorrà dire che continueremo con la storia Python, io ADORO la storia >> disse facendo uno di quei sorrisi a V che mi facevano tanto ridere. << La storia di J.H. Yoren è la mia preferita. Yoren è uno scrittore che ha scritto la più bella, colma di significato e importante letteratura Python. La sua opera più famosa è "La forza di Tinuviel". Procurerò a tutti voi una copia. Questa storia, in sintesi, narra di un Dominatore, Melbeth è il suo nome. È spietato, il suo cuore è interamente ricoperto di ghiaccio e nei suoi occhi c'è solo morte. Le sue mani sono sempre sporche di sangue. Ma Tinuviel, un'umana, grazie alla sua forza d'animo e all'amore incondizionato che prova per lui riesce a sciogliere il suo cuore di ghiaccio. Non è forse un storia bellissima? >> Mi si bloccò il respiro, mi girai verso Derek che mi fulminò con lo sguardo facendo cenno di no con la testa. Quanto ancora sarei riuscita a sopportare il suo atteggiamento strafottente e acido? Quanto dolore doveva ancora infliggermi prima che potessi riuscire finalmente a ripagarlo con la stessa moneta? Dafne piangeva a dirotto << è una storia così dolce Miss Polling, non vedo l'ora di leggerla! >> Esclamò tra i singhiozzi << poi lei la racconta così bene! >> Aggiunse. Leccaculo.

<< Sietes fratelos gemelos? >> Domandò per l'ennesima volta Dafne con l'espressione di chi ha visto un fantasma. << E Dominatori! >> Urlò Holland fingendo uno svenimento. Quanto era stupida quella ragazza. << Dobbiamo fuggire o li uccideranno, per questo dobbiamo trovare le armi maledette prima di loro! >> Esclamò Heather facendo la paladina dei diritti civili, in piedi sopra ad una sedia. << Io ce estoy! >> Esclamò Dafne guardando Derek con occhi sognanti. Lui per fortuna le sorrideva impacciato alzando gli occhi al cielo quando lei non guardava. Riuscii a trattenermi dal saltarle addosso e gonfiarla di botte. << No! Non ci resto qui da sola! Vengo anche io! >> Urlò Holland in preda al panico. Dafne la tranquillizzò. Il gruppo era completo. Io, Derek, Ian, Alfred, Heather, Dafne e Holland. << Allora, domani a mezzanotte, mezzanotte perché è l'ora più buia e ci sono i controlli alla scuola. Sarà facile, tutti vestiti di nero sgattaioliamo in cortile senza farci vedere. C'è una parte del cortile in cui ci sono solo due guardie, ma questo accade solo alle quattro di mattina per il cambio di guardia. Abbiamo solo cinque minuti per metterle KO. - al sentire KO, Holland era caduta dalla sedia - nel frattempo ci nasconderemo nel magazzino di foglie - scoccai un'occhiata ad Ian che mi sorrise mentre sicuramente ripensava al giorno prima - poi dopo aver abbattuto le guardie, si corre! >> Spiegò Heather che aveva progettato tutto per filo e per segno. Annuimmo tutti con aria solenne e sperai che Holland non avrebbe mandato a monte il piano. << Per Zoe! >> Esclamarono tutti in coro. << E per Derek! >> Urlò Dafne come una cretina. << E per Derek.. >> dissero sforzandosi. Quel moneto mi rese molto felice. Mi sentivo in famiglia e avevo finalmente degli amici che mi volevano bene. Non appena ci alzammo tutti per tornare in camera, Ian mi venne incontro e inaspettatamente poggiò le sue labbra sulle mie. Fui molto sorpresa. Sentivo lo sguardo di tutti su di noi. Quando si staccò ero rossa come un peperone. Mi guardai intorno e lo trovai. Derek ci guardava con gli occhi iniettati di sangue e con un misto di stupore. Aveva i capelli corvini, stringeva i pugni e digrignava i denti. << Sta lontano da mia sorella! >> Urlò imbestialito e afferrandomi per un braccio. Mi trascinò via e mi sorpresi a ridacchiare tra me e me. Era geloso, il che mi piaceva un casino. Non appena fummo fuori e appartati fissò i suoi occhi colmi d'ira nei miei. Sghignazzai non riuscendo a trattenermi << sei geloso per caso? >> Domandai soddisfatta. Mi arrivò uno schiaffo in faccia, inaspettato quanto doloroso. La guancia bruciava come un carbone ardente. Lo guardai furiosa con i capelli che si tingevano di nero come i suoi. Gli tirai anch'io uno schiaffo in faccia, più forte di quello con cui mi aveva colpita lui. Continuavamo a fissarci con espressioni cariche d'odio. Cercò di colpirmi di nuovo, parai con il braccio. Quando tentai di colpirlo io, anche lui parò con la mano e così si scatenò una guerra di colpi. A volte andavano a segno, altre no. Sentivo il labbro sanguinare copiosamente. D'un tratto ci fermammo entrambi e lui si protese in avanti, ma poi si ritirò. Mi morsi il labbro sanguinante e così mi si avventò contro baciandomi con foga e succhiandomi il labbro insanguinato. Lo mordicchiava dandomi fitte di dolore e immenso piacere allo stesso tempo. Gli morsi il labbro a mia volta e i miei capelli presero letteralmente fuoco. Non erano solo rossi, erano vere e proprie fiamme, quando immersi le mani nei suoi capelli notai che anche i suoi erano fiamme, ma non bruciavano. Erano morbide e accoglienti. Di colpo si staccò guardandomi sconvolto i capelli infuocati, poi se ne andò, scomparendo di nuovo nel nulla. Ripresi fiato toccandomi il volto in fiamme. Il fuoco scomparve lasciando il posto ai miei normali capelli biondi. Ogni singola cellula del mio corpo fremeva dal desiderio e ne voleva ancora. Era stato fantastico. << Ehi tutto bene? >> Mi domandò Ian venendomi incontro. Appena lo vidi, così bello e muscoloso, eccitata com'ero in quel momento, non riuscii a trattenermi dal saltargli addosso. << Si >> sussurrai avvinghiando il mio corpo al suo e baciandolo con passione. Ian non se lo aspettava affatto, ma ricambiò il bacio con piacere. Poi mi staccai e mi ricomposi lisciandomi il vestito con le mani. Presi un respiro e me ne andai con il sorriso stampato in faccia. Ian continuava a guardarmi confuso e stupefatto. Mi rintanai in camera buttandomi sul letto a peso morto. Guardando il soffitto mi resi conto di cosa era appena successo. Ero per caso impazzita? Presa dall'eccitazione ero saltata addosso ad Ian. E se non mi avesse più voluta dopo aver capito che tipo di malata mentale ero? Capivo di essere solo una ragazza con grossi problemi di gestione della rabbia, un rapporto incestuoso con il fratello e dei poteri anormali. Nei miei occhi ci sono morte e sangue. Ma quanto ero insana? Non volevo più pensarci e fui accontentata. Qualcuno iniziò a battere i pugni sulla mia porta così forte da rischiare di sfondarla. << Chi sei!? >> Urlai con il cuore in gola. Ma non arrivò risposta, chiunque fosse continuava solo a battere con tutte le sue forze, finchè una scheggia di legno non volò all'altezza della mia testa, la schivai con un movimento fulmineo pensando che Derek sarebbe arrivato a salvarmi in ogni caso. La cosa però non mi confortava come avrebbe dovuto. Di colpo i pugni cessarono e restai lì impalata, bloccata dalla paura in attesa di quello che sarebbe accaduto. I pugni stretti dall'ansia. Dov'era finito? Se n'era andato? Non feci in tempo a tirare un sospiro di sollievo che un pezzo di porta mi volò addosso conficcandosi nella spalla. << AAAH! >> Urlai cadendo a terra. C'era un enorme scheggia appuntita conficcata nella mia spalla. Era lunga quanto un braccio e larga quanto quattro dita. Lacrime calde mi rigarono il volto. << NON RIUSCIRETE A SCAPPARE! >> Urlò il Cacciatore grosso quanto una montagna. Mi si avvicinò a grandi falcate afferrando il pezzo di legno conficcato nella mia spalla ed estirpandolo con tutta la forza che aveva in corpo. Urlai nuovamente. Senza i poteri del Dominatore ero impotente e questo mi faceva rabbia. Dove cazzo era Derek mentre perdevo un arto? Gli lanciai una normale sfera di magia nera, ma sembrò fargli solo il solletico. Se prima bastava, ora non era abbastanza, per vincere questa guerra dovevo usare tutto il potere che avevo a disposizione. Così mi concentrai, chiamai il buio, l'oscurità che si era impossessata di me la notte che avevo ucciso Mrs.Ward, era una sensazione di potere unica e fremevo dal desiderio di sentirla nuovamente dentro di me. Si, ero malata e insana e non mi importava. Ero assetata di potere, mi nutrivo di esso. Portai le braccia in alto invocando l'oscurità e aspettando paziente, ero certa che sarebbe arrivata. Ma non arrivò. Non ci fu niente a solleticarmi le viscere. << DOVE SEI!!? >> Urlai a pieni polmoni e in preda alla disperazione più assoluta. Il Cacciatore mi prese per il collo con la mano. << Che cosa pensavi di fare? Eh? - risata - non c'è niente che tu possa fare, ho fatto fuori il tuo fratellino, sei sola. >> Con quelle parole il mio cuore cessò di battere. Piansi disperatamente per la prima volta in vita mia << si, abbiamo la spada, l'abbiamo trovata e Derek Evans non se lo aspettava. È morto, sei sola Dominatrice e morirai >> disse infine. Lanciai urla disperate finché ebbi fiato in gola, ma poi tra le sue mani possenti il mio respiro cessò completamente. Senza Derek la mia vita non aveva senso. Mi abbandonai a me stessa sentendo la vita uscire piano dal mio corpo. Il ghiaccio del mio cuore era pieno di crepe e ancora non riuscivo a credere che Derek era morto. Sentivo ancora la sua energia accanto a me. << E allora uccidi anche me >> mormorai con un filo di voce strozzata. Iniziai a vedere doppio e mi si rigirarono gli occhi. Caddi a terra in un tonfo. Il Cacciatore non era più vicino a me, era dall'altro lato della stanza. Con la speranza viva dentro di me guardai la soglia della porta, era stato Derek ne ero sicura.

Mr.Ward si ergeva con un bastone di legno scuro e nei suoi occhi brillava vendetta. Era restato nelle sue stanze a piangere la moglie troppo tempo per preoccuparsi dei suoi allievi, ma ora era il caso di intervenire. Dal suo bastone usciva il potere che lui trasmetteva attraverso le mani. Con esso scagliò un'altra sfera di potere al Cacciatore che sembrò perdere conoscenza. << Dov'è Derek!? >> Urlai a squarciagola. Lui mi guardò addolorato. << Risponda! >> Insistetti sentendomi morire dentro man mano che i secondi passavano. << Zoe, Derek è.. >> del sangue gli uscì dalla bocca inondandogli il volto pallido e rugoso. Emettendo suoni strozzati fece cadere il bastone a terra con un tonfo. Abbassò lo sguardo sul suo ventre ricolmo del suo sangue. Sulla bocca dello stomaco c'era un foro enorme ed un pugnale conficcato al suo interno. Il Cacciatore alle sue spalle sfilò il coltello con violenza, Mr.Ward cadde sulle ginocchia con gli occhi inondati di rosso sangue. Urlai con tutta l'aria che avevo in corpo << NOOO! >> Afferrai l'arma del primo Cacciatore tra le mani e la scagliai con forza e precisione disumane. Vidi il pugnale roteare in aria alla velocità della luce e senza cambiare direzione neanche di un millimetro conficcarsi nell'occhio destro del Cacciatore. Egli cadde a terra con un tonfo. Corsi verso Mr.Ward che sputava sangue e non riusciva a respirare. Mi inginocchiai di fianco a lui. << È morto? Lui è morto? >> Domandai per l'ennesima volta. Ma la vita lo abbandonò prima che potesse rispondermi.

L'Ultima Dominatrice || The Eversor Trilogy (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora