Chapter 9: Death Of A Bachelor

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"In pratica mi hai chiamato per farmi assistere a te che dipingi?".
La figura alta e snella di Calum è momentaneamente appollaiata sul bracciolo del divano da cui mi guarda mentre tento di dare libero sfogo alla mia mente, cercando di farne venire fuori qualcosa di decente, riuscendo peró solo a schizzare una tela, il mio viso e la mia camicia da lavoro di nero.
"No, e lo sai" mormoro, cambiando pennello ed immergendo quello precedente nel bicchiere di acqua scura, per poi alzare lo sguardo su di lui.
"Lo so che hai un problema ad incanalare le tue emozioni, ma...".
È un secondo.
Il pennello che prima tenevo in mano finisce a terra, macchiando di nero il pavimento di marmo, ed il bicchiere s'infrange in mille pezzi, bagnando dappertutto, ma il suo rumore mi arriva attutito.
No, no, no.
Le mie mani raggiungono le orecchie, coprendole, mentre sento il corpo sfuggire completamente al mio controllo.
"Michael!".
Persino la voce di Calum è attutita, e tutto d'un tratto sento il legame, rafforzato da quando ho toccato la mia anima gemella.
Il dolore quasi mi squarcia il petto, facendomi urlare, e urlo, urlo, urlo, urlo finchè non ho più fiato nei polmoni.
All'improvviso sento qualcosa sulle mie spalle, e come se qualcuno avesse premuto un interruttore, le mie urla si attenuano, e quando finalmente riesco di nuovo ad aprire gli occhi, noto Calum davanti a me, spaventato a morte.
"Sh, sh, Mike, va tutto bene. Tutto bene" mormora, e solo adesso mi accorgo di star dondolando, finchè non porto una mano sul cuore.
Un dolore atroce squassa il mio corpo, facendomi respirare pesantemente, e sto per parlare, quando Calum scuote la testa.
"No, non parlare. Ora respira, ti prendo le tue medicine. Oggi non le hai prese, vero?".
Scuoto la testa, continuando a dondolare sebbene meno di prima, e quando Calum si alza noto il disastro che ho combinato, ma non riesco a concentrarmi.
Credo che la mia anima gemella si sia accorta solo ora del tatuaggio, e che la cosa l'abbia devastata.
Stringo le mani in due pugni sulle mie orecchie, sentendo le unghie scalfire i miei palmi, quando Calum fa il suo ritorno con un bicchiere d'acqua e due pilloline azzurre.
Le detesto, ma sono tutto ció che mi trattiene dall'impazzire sul serio.
"Tieni" mormora, ed io tolgo con riluttanza una mano dalle orecchie prima di afferrare le pastiglie, sentendo il loro gusto strano sulla lingua, prima di buttarle giù con l'acqua.
Dopo qualche secondo il moro è seduto accanto a me per terra, la nostra schiena contro il bancone della cucina, finchè non si gira verso di me, osservandomi piano.
"Il secondo tatuaggio ha fatto la sua comparsa?" Domanda in un sussurro, ed il mio sguardo scatta su di lui, che ha capito tutto senza che io dicessi una parola.
Annuisco piano, sentendo poi la stanchezza avere la meglio sul mio corpo, e piano piano poso la testa sulla sua spalla, sprofondando nel giro di pochi secondi in un sonno privo di sogni.

Holy || Muke Clemmings Where stories live. Discover now