Epilogue: New Perspective

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[Ashton]

Nascosto sotto un lenzuolo bianco, Michael vive tra le mie braccia mentre cammino veloce, sentendo il mio respiro irregolare, cosí come il movimento del mio petto.
Stringo Michael, il vero Michael, a me, cercando di trovare le parole giuste, quelle belle, quelle perfette, ma non è quello che vorrebbe lui.
A lui piaceva l'imperfezione angelica, il tratto storto, il respiro spezzato.
Ma Michael, quello che non era davvero, non è qui a guardarmi ora, a giudicarmi, ad alzare gli occhi al cielo e a dirmi che sono un idiota.
Forse perchè un idiota non sono mai stato.
Sono tutti qui, dal primo all'ultimo, ma solo uno cattura davvero la mia attenzione, sincero come un quadro di Monet.
Gli occhi di Luke sono dello stesso colore del suo stagno, lucidi, distrutti, e il suo tatuaggio, invisibile ad occhio superficiale ma non per me, è sbiadito.
Un'anima senza gemella, destinata a vagare sa sola per il resto della sua vita.
Il mio sguardo cade subito su Calum che, dall'altra parte, è in silenzio, seduto con lo sguardo perso nel vuoto, ma non è davvero qui.
È con Michael con la mente, in un posto in cui tutto è arte, e l'arte è tutto.
Non c'era più spazio per l'arte in questo mondo.
Infine c'è lui, bastardo che è stato, bastardo che è sicuramente anche adesso.
A lasciarmi in questo mondo da solo senza istruzioni, a lasciare la sua anima gemella senza supporto nel viaggio che è la vita.
Eri davvero cosí egoista, Michael?
Ma non è mai stata colpa tua.
La tua testa era un posto oscuro, malato, e tu un prigioniero che urlava e scalpitava per uscire.
Forse, se non fosse stato per tuo padre, saremmo riusciti a salvarti.
Forse, saresti ancora con me, figlio di puttana che non sei altro.
Arrivo davanti a tutti, un ultimo sguardo a Michael, ed in un attimo, silenzio.
Il silenzio di chi non è innocente, ma di chi brucerà con la colpa nel cuore per il resto della vita, colpa per non aver afferrato in tempo Michael prima della caduta.
"Oggi, non voglio parlare di Michael.
Lo so, è il suo funerale e dovrei essere qui a tesservi le sue lodi, ma non è quello che l'artista che era vorrebbe.
Oggi, parliamo d'arte".
Con un gesto secco scopro un quadro, il quadro, il testamento artistico di Michael, ed in un secondo una persona, quella persona, scoppia in un pianto disperato.
Linee di blu, d'azzurro, di cobalto s'intrecciano con il verde della foresta, il verde della speranza, il verde della terra, creando un punto di congiunzione da cui è impossibile poi stabilire dove parte uno e dove finisce l'altro perchè fine non c'è.
Nelle due figure abbracciate, dentro di loro, c'è l'eternitá.
La stessa anima in due corpi diversi.
E piange, Luke, piange perchè sono loro.
Eternamente insieme, eternamente divisi.
"Arte.
Michael Clifford era arte allo stato puro.
Nelle sue vene scorrevano passione e tempera, e nei suoi occhi c'era solo lei, l'arte.
Non se ne sarebbe mai andato senza lasciare un testamento artistico, perchè è quello che era lui.
Era acqua sporca di colore, pennelli nuovi, colori ad olio e tele dipinte.
Fogli da disegno bianchi, scritti, strappati a volte.
Matite temperate, gomme, carboncini.
Era arte, e ha voluto lasciare a colui che amava arte.
È questo quello che dice con questo quadro.
Probabilmente non era fatto per gli occhi di un pubblico, ma fanculo, il bastardo ci ha lasciato ed io, ora, lo faccio vedere a voi perchè certe cose vanno urlate.
E l'arte, a differenza dell'amore, va urlata, in tutte le sue forme.
Luke, questo è per te.
Questo sei tu, è lui, siete voi.
Siete voi perchè è questo quello che lascia.
Ti ha portato via con sè, ma allo stesso tempo è qui con noi, vive dentro di te perchè le vostre anime sono fatte della stessa sostanza.
E tu eri con lui, su quel tetto, e sapeva saresti stato lí.
Ma lui era Arte, Luke.
Non si può fermare l'Arte.
Ma il suo ultimo pensiero sei stato tu.
Michael, il vero Michael, non le voci, comunicava con l'esterno tramite l'arte, e questo vuole dirti.
Vuole dirti che anche se non é più qui, sarà sempre con te, la tua ombra, il tuo respiro, la tua anima.
Blu e verde si sono incontrati, e adesso sono inscindibili.
Perchè l'Amore può finire, l'Arte mai".


Angolo autrice
Sto piangendo troppe lacrime in questo pomeriggio, e sono io stessa la colpevole di queste lacrime.
Non voglio dare spiegazioni, anche se a un lettore più attento tutto questo può sembrare allegoria di altro, ma non voglio spiegarvi cosa nascondo dietro tutto questo.
Adesso, voglio dare lo spazio a voi.
Raccontatemi Holy a parole vostre.
In tutto questo ci tengo a ringraziarvi, perchè mi siete state accanto nonostante le assenze, e ringrazio soprattutto lhemmonade ormai compagna di vita.
Amore e biscotti bagnati di lacrime per tutte,
Chiara

Holy || Muke Clemmings Where stories live. Discover now