Capitolo 13

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HOPE

Arrivo immediatamente in clinica, sapendo dell'incidente di Alexia.
"Papà come stanno Alexia e Sam?"

"Alexia sta bene, ha solo una frattura alla mano e altre fratture superficiali ma tranquilla. Sam è da poco uscito dalla sala operatoria e sta bene anche lui"

"L'hai operato tu?"

"Si tranquilla sta bene, si riprenderà al meglio è starà meglio di prima. Fidati di me"

"Ma cosa è successo?"

"Gli hanno aggrediti, crediamo che volevano derubarli. Hanno rubato il Rolex di Sam, quindi siamo certi che cercavano denaro"

Non faccio in tempo a rispondere che sentiamo delle urla, mi giro e vedo Marcus, con imbraccio Charlotte.
Ha gli occhi lucidi.
No, no no so cosa sta pensando.
Mi ha detto più di una volta che Sam non è semplice cugino ma suo fratello.
Mi avvicino e prendo imbraccio Charlotte che è spaventata dal comportamento di suo padre.

"Sam sta benissimo Marcus"

Lo vedo tirare un sospiro di sollievo "ne sei sicura?"

Annuisco e noto come Charlotte appoggia la sua testolina sulla mia spalla e mi stringe il collo con le sue braccia.
Sorrido involontariamente e la stringo a me ancora di più.
"Marcus respira, sta bene, dai andiamo da lui"
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"Non potete entrare nella sua stanza per ora"

Mi giro e vedo mio padre che si avvicina a me.

Sorride a Charlotte "stai bene Charlotte?"

"Si"

Mio padre conosce Charlotte?
Quindi deduco che conosce Marcus!
Conosce Marcus?

Mi giro verso Marcus e vedo che le sue mani sono strinte a pugno.

"Hope è mia figlia Marcus, e io dovevo immaginare che la persona di cui mi parlava eri tu. Sei nella mia clinica e qui non muore nessuno per negligenza medica. Intesi? Ho operato io tuo cugino e sta bene e ora aspetta qui che fra dieci minuti ti porto da lui"

Sbarro gli occhi e guardo mio padre arrabbiata.

Ma lui mi zittisce "stai con loro e non dire nient'altro"

Ma me ne frego del suo avvertimento, lascio Charlotte a Marcus e seguo mio padre fino al suo studio.
Entriamo e inizio ad urlare.

"Che diavolo ti prende papà?"

"Dovevo immaginare che Marcus era lui"

"Come fai a conoscerlo?"

"Ero il medico esterno incaricato dal tribunale a valutare la morte di sua moglie"

"Allora? Perché ti sei comportato così? Dobbiamo ricordarli sempre la morte di sua moglie, e poi c'era Charlotte. Perché ti sei comportato così?"

"Lui è un uomo distrutto e tu non devi averci a che fare nulla con lui. Mi hai capito?"

"Ma cosa diavolo stai dicendo? Sono adulta e mi assumo le mie responsabilità"

"Hope non rovinarti la vita"

"Non mi rovino la vita, Marcus è la persona più incredibile che conosca a differenza di altri, la vita me la rovineranno altre persone, e se non riesci ad accettare Marcus nella mia vita come amico, perché questo siamo papà.
Siamo solo buoni amici .
Noi due avremo avremo un problema.
Ti ho sempre ascoltato e seguito i tuoi consigli ma questa volta no.
Non sarai tu a dirmi di non frequentarlo solo perché è vedovo o ha una figlia.
Perché papà siamo stati noi con il nostro lavoro a lasciare un marito senza moglie e una bambina senza mamma. Ora scusami ma devo andare"

Ti amo...ma non posso 3Where stories live. Discover now