A3 - Terzo

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Fuoco. Energia allo stato puro; selvaggio, indomabile, affascinante.

Ira inspirò con forza dal naso. Strinse la presa attorno alla fredda impugnatura di cuoio delle catene e schioccò le lunghe e pallide dita: una fiammella iniziò a danzare, calda ed avvolgente, attorno al suo indice.

Il Fuoco brucia, carbonizza, trasforma.

La ragazza avvicinò con estrema lentezza la vampata al pesetto posto all'estremità, costituito da kevlar infiammabile.

Il Fuoco è luce.

Il Fuoco è distruzione.

La catena non ci mise molto a bruciare. La luce rossa ed arancio delle fiamme le illuminò il bellissimo viso, concentrato ed incolore. Le labbra rosse erano contratte in una linea retta; gli occhi scuri, penetranti ed avvolgenti come la notte erano brillanti e guardinghi.

Iniziò a muovere sinuosamente il polso; prima lentamente, poi aumentando sempre di più la velocità. Ora la sua figura era solo un'ombra pallida e spenta nel turbine di lingue scarlatte che volteggiavano nell'enorme e buio spazio circostante. Lame di fuoco viravano di qua e di là, come fossero possedute da vita propria; il giallo si fondeva con l'arancio, il rosso, il bordeaux, il nero, creando un'eufonia di colori capaci di ipnotizzare qualunque creatura del mondo.

Il Fuoco è imprevedibile.

All'improvviso, Ira capì di non essere più lei a controllare il suo elemento. Con gli occhi spalancati e la catena, ormai fredda, che le penzolava lungo il fianco, guardò con stupore ciò che le stava accadendo attorno.

Come a rallentatore, le fiammate si librarono in aria, bellissime, terribili, fondendosi in un unico e grande vortice di fuoco. Era uno spettacolo spaventoso e stupendo allo stesso tempo: l'uragano girò su se stesso, producendo l'incantevole caleidoscopio dei colori caldi, e cominciò lentamente a modificarsi, trasformandosi in una grande fenice.

Gli angoli delle labbra di Ira si incurvarono impercettibilmente verso l'alto.

L'uccello mitologico spiegò le ali enormi, travolgenti, e le lingue di fuoco si dispersero da tutte le parti, avvolgendo la giovane in un letale e bruciante abbraccio. La fenice spalancò il becco ed emise un verso muto, mentre volava verso la platea, in quel momento, fortunatamente, deserta e poi scese in picchiata verso di lei. Non le passò in mente nemmeno per un attimo che potesse morire bruciata viva; era completamente affascinata dalla danza che il fuoco stava attuando attorno alla sua persona. "Mi dispiace dover spegnere questa meraviglia", pensò, divertita.

Sollevò la mano e le fiamme vennero risucchiate dal suo palmo; le vene si illuminarono di arancione e giallo, mentre la sensazione di potenza, indomabilità e caldo si insinuava dentro di lei.

Solo un'allegra fiammella era rimasta sul dorso. Soffiò su di essa, e questa si spense.

— Dovrai fare di più, se intendi spaventarmi — disse a voce alta, mettendosi una ciocca dei suoi lunghi capelli neri dietro l'orecchio.

 CIRQUE - KFA2019 Where stories live. Discover now