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<<Nataly Smith. Chi è Nataly Smith?>>

Una mano si elevò sopra le teste dei presenti nella hall.

<<La prego di seguirmi, lei è la prossima>>

Jason la condusse nella camera dell'hotel riadattata a stanza degli interrogatori e chiuse la porta con estrema violenza scusandosi con un leggero accenno di sorriso. Doveva essere particolarmente nervoso o almeno così sembra nei verbali.

<<Ho appena ascoltato un suo collega, un uomo sulla cinquantina con i capelli neri. Era molto robusto, più che il portiere avrei giurato facesse il buttafuori>>

<<Ah sì, Bruce. Gran bella persona>>

Jason, a differenza del precedente interrogatorio, decise di non sedersi ma di passeggiare come un forsennato avanti e indietro per la stanza.

<<Si, esatto lui. Non ha saputo dirmi nulla. Troppo agitato, credo sia il colpevole!>>

Si fermò per osservare un'eventuale reazione dell'interrogata, che non mancò ad arrivare: Nataly smorzò una risata con la mano e alzò lo sguardo in direzione di Jason.

<<Perché ride?>>

Riprese a camminare avanti e indietro nervosamente con lo sguardo fisso sullo specchio alle spalle della receptionist ventitreenne .

<<Mi scusi, non volevo. Ma mi creda, è completamente fuori strada, Bruce non farebbe male ad una mosca. E poi io e Bart abbiamo lavorato tutta la notte in reception>>

<<Cosa c'entra?>>

Jason si arrestò avvicinandosi all'interrogata, poggiò i palmi sulla scrivania e inarcò il collo nelle spalle come una tartaruga senza mai perdere il contatto visivo con la ragazza bionda seduta di fronte a lui.

<<Non so se ci abbia fatto caso, ma la reception è alla destra dell'ingresso. Se Bruce o qualsiasi altra persona proveniente da fuori avesse varcato l'ingresso l'avremmo visto>>

<<Ah. E lei ed il suo collega non avete visto nessuno girovagare per l'albergo?>>

Nataly indietreggiò con la sedia accompagnando lo spostamento con un rumore stridulo e stesse le gambe lungo la scrivania incrociando le braccia come se annoiata.

<<Beh, per l'albergo non saprei. Non ho di certo la palla di cristallo. Ma nella hall ho visto Alexis.>>

<<La ragazza che lavora in lavanderia, la cugina di Bart>>

Esitò un attimo e poi aggiunse quella frase come se volesse sottolineare il suo scarso coinvolgimento con lei.

<<E perché era lì? La lavanderia è vicino la hall? >>

<<Ovviamente no, nonostante le poche prenotazioni che abbiamo di recente, questo è un hotel di classe. La lavanderia è nei sotterranei vicino alle caldaie e il magazzino dov'è ovvio che sia. Inoltre lei lavora il pomeriggio>>

<<Ha visto questa ragazza fare qualcosa di sospetto?>>

<<L'ho vista una volta con la coda dell'occhio, ma non le so dire altro>>

Holkman chiamò con un gesto un uomo seduto in un angolo della stanza, gli indicò la borsa sul comodino e mimò con le mani un rettangolo.
Stese sul tavolo la pianta dell'hotel.

<<Mi sembra che tu conosca bene l'edificio. Questo è il piano della stanza di miss Kane, giusto? >>

Il suo indice era premuto su un rettangolo numerato, il trentatreesimo.

<<Si, è questo. Il primo piano>>

<<E immagino che queste siano le scale da salire per arrivarci giusto? >>

<<Si, sono quelle per accedere ad ogni piano dell'hotel. Ha mai visto un edificio prima?>>

La voce di Nataly assunse un tono sorpreso e spavaldo di gran lunga diverso da quello seccato e stanco di Jason.

<<Signorina, per favore sto lavorando. Sa se ci sono altri modi per raggiungere la stanza di miss Kane? >>

<<No, o almeno facili da usare>>

<<Facili da usare?>>

<<Si, si può usare l'ascensore posteriore, o meglio quello che ne resta>>

Nataly sorrise spavaldamente.

<<Erik mi ha detto che non funziona da più di dieci anni. Ci fu un piccolo incendio che lo distrusse, ora non restano altro che dei fili>>

<<Erik? Chi è Erik, il direttore? >>

<<No, è il nostro responsabile. È il ragazzo biondo con gli occhi celesti che piangeva sui divanetti nella hall>>

<<Ah sì, l'ho visto. Sembrava devastato, avevano un bel legame?>>

Nataly sorrise ancora, questa volta come se avesse una verità succulenta da raccontare.

<< Di più! Si dice che avessero una relazione. Ma non so se sia vero, troppi anni di differenza ma spesso li ho visti parlare intimamente sui divanetti>>

Ricordo che quella voce iniziò a girare in hotel già durante il terzo giorno di soggiorno di Miss Sage, tutti parlavano di fantomatici incontri nella notte e fughe d'amore, cose che francamente non so se fossero del tutto vere. Ma i loro atteggiamenti intimi erano sotto gli occhi di tutti, i loro sorrisi e il modo in cui lei parlava bene di Erik al direttore. Nei corridoi non si faceva altro che spettegolare su di loro, Erik era diventato per tutti "il giocattolo di Sage", appellativo che penso sottolinei perfettamente la differenza d'età tra i due.
Poi il loro rapporto andò storto, ma nessuno sa il perché.

L'interrogatorio continuò:

<<Non ha altro da dire? Sa Nataly, lei può dare una svolta a queste indagini>>

<<Purtroppo oltre a dirle di essere stata tutta la notte a lavorare con Bart e di aver visto Alexis nella hall, non ho altre informazioni. Se poi si riferisce alla relazione di Erik, dovrebbe chiedere alle signore delle pulizie, loro conoscono tutto e tutti. >>

Accentuò un sorriso.

<<O meglio, non tutto tutto. La notte non lavorano altrimenti poteva chiedere a loro e avrebbe risolto il caso>>

La fermò aprendo la porta e indicandole l'uscita.

<<Va bene è stata molto utile, le cose iniziano a delinearsi. Non lasci l'hotel, i miei uomini hanno l'ordine di fermarvi a qualsiasi costo>>

Si fermò vicino all'ingresso girandosi fece una domanda a Jason:

<<Crede ancora che sia Bruce?>>

<<Non si preoccupa che possa pensare che sia stata lei?>>

<<No>>

Una risata.
La porta si chiuse. 

MisSageWhere stories live. Discover now