7

59 17 4
                                    

Conosco questo caso a memoria, ma ci sono dettagli che a distanza di decadi ancora non riesco a spiegarmi. Piccole incongruenze nei comportamenti della polizia, mi lasciano pensare che la mia libertà sia merito delle loro disattenzioni e non del mio alibi quasi inattaccabile.

Ad esempio, quel giorno, Alexis non fu ascoltata. Appena mise piede nella stanza degli interrogatori fu allontana per fare spazio a Erik che, sicuramente, era l'indiziato numero uno già dal primo giorno di indagini.

Ma perché chiamare quella giovane ragazza per poi ascoltare un'altra persona?

Forse fu l'ennesima tattica di Jason Holkman o più semplicemente il detective e la sua squadra cambiarono idea decidendo di interrogare chi, a causa dei numerosi indizi, era in cima alla lista degli indiziati: Erik.

Il suo interrogatorio fu il più lungo ed intenso di tutti: le urla feroci di Jason sono ancora indelebili nella mia memoria, nonostante fossimo molto distanti dalla stanza degli interrogatori.

In quegli attimi ognuno di noi capì che, nonostante fossero state ascoltate solo quattro persone, Erik era giù stato marchiato come colpevole. Sensazione che percepì anche la stampa.

Nonostante il divieto di Holkaman di abbandonare l'edificio, le informazioni trapelarono lo stesso attirando numerosi giornalisti che, fiutando la notizia del momento, si accalcarono fuori l'hotel come avvoltoi. All'epoca, infatti, gli omicidi per amore erano i più letti. Quando si venne a sapere il nome prestigioso della vittima i quotidiani newyorchesi, e non solo, impazzirono immaginando le migliaia di copie che avrebbero venduto.

Di fatto, anche la stampa si schierò contro il povero Erik. I giornali in quei giorni lo dipinsero come un uomo pazzo d'amore che, cruentemente, aveva tolto la vita alla sua donna amata. Ricordo che aggiunsero ridicoli e falsi dettagli sulla loro storia paragonandola a quella di Romeo e Giulietta.

Ricordo ogni singolo titolo utilizzato dalle varie testate. Ho collezionato ogni singolo quotidiano che in quei giorni parlò dell'omicidio di miss Kane, non perché volessi celebrare la mia mancata condanna. Come ricordo, edificai nella mia mente un piccolo e personale monumento alle due povere vite che rovinai.

MisSageWhere stories live. Discover now