48- Their Healing Love

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Pov's Damon

Successe tutto così in fretta quel giorno che stento ancora crederci.

Tutto in un colpo e per un pelo il piano ha funzionato.

Gli uomini di Ivan  hanno cercato in tutti i modi di rallentarci e farci fuori per strada, John è quello che si è fatto male di più. Ha sbattuto la testa contro il sedile quando l'auto degli uomini di Ivan ci ha tamponati da dietro.

Siamo arrivati  in tempo solo per un pelo. Ancora ricordo l'immagine di Caroline rannicchiata a terra che cerca di respirare.

E' come un pugno allo stomaco.

Perché le hanno fatto del male?

Perché l'hanno ridotta così?

È in stato di schok, sembra non capire cosa gli viene detto. Il medico l'ha subito visitata, ha consigliato un ricovero per l'udito e le sue orecchie, anche se hanno smesso di sanguinare continuano a fischiarle fortemente. 

Ma Caroline ovviamente si rifiuta di lasciare casa e per non scuoterla ancora di più John ha deciso di lasciarla riposare per questa settimana, il medico verrà a farle visita ogni giorno.

La osservo mentre la polizia le fa delle domande, la paura sembra averla prosciugata.
Non è in sé, completamente assente. 

"Non autoincolparti"

"E' difficile vederla soffrire e non poter fare nulla per aiutarla, Edward"

"A lei basta che tu le stia accanto, credimi fratello. Stalle vicino e vedrai, starà meglio. Già da domani tornerà a rompere le scatole ed ad essere la solita Caroline"

"Lo spero"sussurro mentre la osservo firmare dei fogli che le vengono posti dagli agenti di polizia.

L'unico momento in cui riesce a respirare è quando scorge la figura della madre in lontananza.

Si butta a capo fitto tra le sue braccia e lì si tranquillizza per qualche istante, come se tutto il male di questo mondo non potesse mai raggiungerla.

La signora Serena la abbraccia fortemente e per tutto il tempo le sussurra all'orecchio che è finita, che non c'è motivo di avere paura adesso.

Caroline è rimasta in quello stato per tutto il giorno e io le sono stato accanto costantemente.
La sera ho dormito nel pavimento accanto al suo letto. Ovviamente anche in quello stato semi cosciente ha cercato di fare cambio posto. 

"Il pavimento è scomodo, ti prego mi sento in colpa" farfuglió.

Non l'ho assolutamente concesso.

L'ho presa di peso e l'ho appoggiata sul suo letto, le ho rimboccato le coperte e baciato la fronte. 

Così bella da non rendersene minimamente conto. È possibile?

Così pura da rendere il mio cuore morbido e tenero alla sua vista.

"Grazie"sussurra prima di cadere in un sonno profondo. 

La osservo per qualche minuto mentre dorme. Sembra un angelo.
I capelli neri , le ciglia folte, labbra carnose e le guance arrossate per le lacrime che ha versato.

Sorrido guardandola. E' l'essere più testardo e più fastidioso che abbia mai incontrato, così piccola e fragile ma allo stesso tempo è capace di riempirti. E' capace di curare qualsiasi ferita standoti accanto. Non te ne accorgi, ma la sola sua presenza sembra farti rinascere.

Ti guarisce, ti cura e ti ama.

Mi addormento con la testa appoggiata al suo letto senza neanche accorgermene.

Healing LoveWhere stories live. Discover now