Prologo

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ANITA'S POV

Ero all'ennesima noiosa cena di famiglia.

La mano di Anthony, il mio ragazzo da ormai due anni, vagava sulla mia coscia lasciata scoperta dal ridicolo vestitino a fiori che mia madre mi aveva costretto ad indossare.

Odiavo più di qualsiasi cosa al mondo le cene tra la mia famiglia e i signori Polibio, non che odiassi i due coniugi, ma il loro stupido figlio era il mio incubo.

Nonostante le nostre famiglie fossero soci in affari da prima della nostra nascita, tra di noi non si era instaurato alcun rapporto, se non un odio reciproco.

Era ormai tanto che non organizzavamo una cena così, poiché nell'ultimo anno la sua famiglia non aveva fatto altro che viaggiare per l'Italia, intenzionati ad allargare gli orizzonti della Polibio&Anderson Corporation.

Eravamo due delle famiglie più influenti del New Jersey e ciò ci permetteva di vivere una vita agiata, di frequentare un college privato e di avere qualsiasi cosa desiderassimo.

Io non avevo mai approfittato di ciò, certo mi piaceva lo stile di vita che conducevo, ma non approfittavo del conto in banca dei miei.

Mentre ero persa tra i miei pensieri, mia madre fece il suo ingresso in cucina seguita dai camerieri, e Anthony fu costretto a smettere di accarezzare la mia gamba, mettendo fine alla lenta tortura.

I maggiordomi posizionarono i piatti dinanzi ad ognuno e cominciammo la cena.

Ad interrompere il silenzio fu il signor Polibio che raccontò il suo soggiorno in Italia, dopodiché di nuovo silenzio.

"Anita, cara, come è andata a scuola quest'anno?" Chiese.

"Tutto bene, sono stata promossa a pieni voti." Risposi sorridendogli.

Si complimentò con me.

"Beh è anche merito di Anthony, mi ha aiutato molto, poiché erano argomenti che lui aveva già affrontato essendo più grande." Spiegai.

"Sono contento, come procede la vostra relazione?" Domandò interessato.

Mattia, seduto di fronte a me, rise; quando però si accorse che l'avevo visto camuffò la risata tossicchiando.

"A gonfie vele." Rispose Anthony al posto mio, accarezzandomi la spalla.

Lanciai un'ultima occhiata al moro per poi lasciar perdere.

La cena trascorse più lentamente del solito, e dopo un'ora e mezza eravamo finalmente al dolce.

"Tesoro, che ne dici di andare a prendere quei fascicoli che ho lasciato nel mio ufficio?" Mi chiese gentilmente mio padre.

Acconsentii e mi alzai dirigendomi verso le scale in marmo.

Attraversai l'intero corridoio andando verso lo studio e una volta dentro constatai che fossero davvero tanti.

Sbuffai e ne afferrai un paio.

"Non ce la farai mai a portarli tutti, danne qualcuno a me." Sobbalzai alla voce di Mattia alle mie spalle.

"Che ci fai tu qui?" Domandai sbuffando.

"Tuo padre mi ha detto di darti una mano, sta calma tigre."

Gli scoccai un'occhiata e attraversai la porta, dirigendomi verso la scalinata.

"Aspetta Anita, devo dirti una cosa." Disse bloccandomi il braccio.

"Che vuoi?" Sbottai innervosita.

"Sei più bella del solito, non ti ricordavo così." Sussurrò avvicinandosi.

Indietreggiai.

"Smettila, non m'importa ciò che pensi, non voglio avere a che fare con te, e poi c'è il mio ragazzo di là."

"Scherzavo, non darti troppe arie. Purtroppo dovremmo stare assieme per un mese." Disse mentre un ghigno si faceva spazio sul suo viso.

"Ma che stai blaterando?" Sbottai scioccata.

"Mio padre ha organizzato uno stage per noi due in azienda, in modo da introdurci al nostro futuro lavoro, non lo sapevi?"Spiegò alzando gli occhi al cielo.

"Mi spiace per te piccola, ma dovremmo collaborare." Concluse ghignando ancora una volta.

"Chi ti ha detto che accetterò?" Lo sfidai.

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Affari d'amore || Mattia PolibioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora