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ANITA'S POV

Trascorsi l'ora della pausa pranzo con Avani, la quale aveva acconsentito a mangiare assieme.

Mentre lei blaterava qualcosa sulla festa di quella sera i miei pensieri passavano dall'interrogarmi su cosa il ragazzo volesse intendere con quella frase a quanto fosse buona la carne che stavo mangiando.

Dopo aver ingoiato l'ultimo boccone, la ragazza seduta di fronte a me mi sventolò una mano davanti al viso.

"Ma che ti prende Anny, sei più strana del solito." Confessò accigliandosi.

Decisi così di raccontarle quello che era successo in ufficio.

"Ma che bastardo, spero che ora quel pervertito stia piangendo sul suo licenziamento!" Esclamò.

"Già, lo spero anch'io." Dissi scuotendo la testa sconcertata.

"Ma cosa più importante, da quand'in qua Mattia si scusa con qualcuno?" Asserì scioccata.

"Oh andiamo, io stavo quasi per essere molestata e tu pensi a lui?" Le chiesi ancora più nervosa.

"Dai, sai anche tu che non è da lui! Dovresti apprezzarlo." Disse spostandosi una ciocca dei suoi capelli corvini dal viso.

"Si sono d'accordo con te." Sbuffai. "Ora devo tornare in ufficio."

"Va bene allora ci vediamo stasera alla festa." Parlò alzandosi.

"Non so se verrò Av.." Confessai.

"Oh andiamo! È estate, devi divertiti, e poi non puoi lasciarmi sola con Josh, sai che a volte non lo sopporto.."

"Ci penserò su." Dissi salutandola e dirigendomi verso l'ufficio che distava all'incirca cinque minuti dal ristorante.

Una volta arrivata mi resi conto di essere in anticipo, ma lasciai perdere ed entrai in ascensore.

Quando quest'ultima mi comunicò di essere arrivata al sesto piano, varcai le porte e mi diressi verso l'ufficio.

"E cosa ci fai tu qui?" Chiesi dopo essere entrata e aver visto Mattia.

"Ci lavoro." Rispose ironico.

Alzai gli occhi al cielo.

"Intendevo perché fossi già qui, la pausa pranzo non è ancora finita."

"Ho ordinato d'asporto, vuoi un po' di sushi?" Mi domandò afferrandone un pezzo.

Scossi la testa e mi accomodai alla scrivania.

Accesi il display del computer e legai i capelli in una crocchia più disordinata del solito.

Ero stanca, volevo solo riposare.

"Anche quando tu e lo stronzo state assieme ti conci così?" Chiese ridendo.

"Che intendi?" Dissi confusa alzando un sopracciglio.

"Beh sai, quando si è solitamente nudi e la ragazza si inginocchia e.."

"Per favore smettila!" Urlai interrompendolo. "Ma che ti passa per la testa, ho solo legato i capelli! Sei un malato."

"Non fare la santarellina An, sappiamo entrambi che a letto non sei così." Disse mentre si passava una mano tra i capelli.

"No, tu non lo sai, non puoi saperlo." Mi accigliai.

"So più di quanto credi." Confessò.

Ma cosa ne poteva sapere lui, Anthony non andava di certo in giro a raccontare la nostra vita sessuale!

Affari d'amore || Mattia PolibioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora