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ANITA'S POV

Quando Mattia mi raggiunse in auto, aveva cercato di costringermi in tutti i modi ad allontanarci dalla nostra azienda per potermi far assaggiare, a detta sua, uno dei piatti più buoni che avesse mai mangiato al suo ristorante italiano preferito.

Per quanto l'idea di sforare l'orario di rientro della pausa pranzo non mi allettava, mi dispiaceva distruggere l'entusiasmo di Mattia; aveva giurato che lì c'erano gli spaghetti più buoni del mondo, perfino più buoni di quelli che aveva mangiato in Italia.
Stentavo a crederci.

Avevamo trascorso circa venti minuti chiusi insieme nell'abitacolo, e nonostante tra di noi fosse calato il silenzio, non lo consideravo uno di quelli imbarazzanti.

Talvolta il ragazzo al mio fianco cantava canzoni in lingua italiana che, ci avrei scommesso, fossero solo lettere messe a caso, ma nonostante quello, mi fece pur sempre ridere.

Se Anthony avesse saputo tutto ciò avremmo di sicuro litigato..

Lui e Mattia, per qualche motivo a me sconosciuto, si odiavano.

"Eccoci." Disse non appena terminò il parcheggio e slacciò la cintura.

Lo copiai ed uscii dall'auto, dopodiché c'incamminammo verso il fatidico ristorante.

Quando entrammo fui sorpresa nello scoprire che non si trattava di un posto di lusso, anzi, l'atmosfera creata dai tavoli di legno scuro e le lanterne mi misero di buon umore.

Era piccolo, ma accogliente; la cosa che più mi piaceva erano i numerosi quadri di famiglia posti su tutte le pareti del locale.

Ci sedemmo ad un tavolo accompagnati dal cameriere che, successivamente, poggiò vari menù sul tavolo.

"Cosa ne pensi? Non hai detto una parola." Disse Mattia mentre iniziò a sfogliare il suo menù.

"Non è da te, mi piace tantissimo." Sorrisi.

"Non è da me? In che senso?" I suoi occhi si spostarono su di me.

"Tutto." Ammisi "Tu che sei gentile con me, un ristorante che non prevede pareti ricoperte da swarovski." Ridacchiai prendendolo in giro.

"Perché non dovrei essere gentile con te? Ti ricordo che sei tu quella che non mi sopporta e dice di odiarmi." Fece spallucce.

In effetti era vero, lui non aveva mai detto di odiarmi apertamente, forse lo pensava, ma questo non potevo saperlo.

A differenza mia che, invece, avevo avuto varie occasioni per urlargli in faccia il mio odio e la mia disapprovazione per qualsiasi cosa facesse.

"Io non ti odio." Dissi e lui mi guardò alzando un sopracciglio contrariato da quell'affermazione.

"Cioè non sopporto l'80% delle cose che fai, ma è normale, siamo diversi." Leccai le mie labbra.

"Non fa niente, non sono uno che si offende facilmente." Rise ed io lo seguii.

Quando arrivò il cameriere, il ragazzo di fronte a me ordinò per entrambi dicendomi di fidarmi della sua scelta. Sorprendentemente, i piatti che arrivarono nei dieci minuti successivi avevano un bell'aspetto.

Mattia aveva preso per me dei classici spaghetti al pomodoro, ma che sembravano più invitanti rispetto a quelli che provava a cucinare mio padre, mentre il ragazzo aveva preso un risotto allo zafferano.

Erano davvero così buoni come diceva e lui sembrò apprezzare la mia felicità nel mangiarli.

"E non ancora hai ancora assaggiato questo." Disse alzando la sua forchetta con il risotto per poi avanzare verso le mie labbra.

Affari d'amore || Mattia PolibioTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang