Capitolo 4

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Raider sfogliava pigramente il giornale che aveva tra le mani. Quando era arrivata la scientifica aveva finito il turno e adesso, all'interno del suo ufficio, aspettava quei dannati risultati prima di potersene tornare a casa a riposare almeno qualche ora. In fondo era il solo detective della omicidi in servizio quella settimana al distretto e tutte le rotture toccavano a lui.

– Ma quanto cavolo ci mettono? – Pensò fra sé e sé notando, sopra la prima pagina, la notizia dei due ritrovamenti di quella notte. – I giornalisti non hanno proprio un cazzo da fare. – Rifletté fra sé e sé pensando alla marea di telefonate allarmanti oppure di chi giurava di aver visto qualcosa quando magari in realtà era solo una cazzata per avere attenzione mediatica e non. Stava per allungare la mano verso il bicchierino di plastica pieno di caffè quando la porta si spalancò, mostrando un uomo massiccio nonostante ormai andasse per la cinquantina. Pochi capelli bianchi sparsi qua e là solcavano la testa lasciando spiazzi con la pelle costellata da piccoli nei neri.

"Raider, ci sono novità?" chiese d'impeto con una voce roca per via del fumo e rilasciando un alito pestilenziale per la stanza chiusa mentre lui si alzava e sbatteva la gamba destra contro il cassetto aperto prima.

"Purtroppo no, capitano Steve..." rispose trattenendo un mugugno per il dolore. "Sto aspettando i risultati della scientifica, erano occupati col caso dello strangolatore di cui dovrebbero farmi sapere qualcosa tra poche ore" aggiunse. Durante la notte era stato ritrovata anche un'altra vittima dalla parte opposta della città, nella vecchia zona industriale, grazie soprattutto alla guardia notturna che aveva deciso di dare una controllata.

"Su quello hai saputo qualcosa?" gli chiese ricordandogli che al momento, a causa dei pochi detective, si stava occupando di ben due pazzi schizzati con fin pochi mezzi.

"Per il momento che la vittima è stata lasciata penzolare sulla balconata ed è stata tranciata a pezzi. Del corpo, infatti, restano solo la testa e parte del busto, il resto è stato tutto portato via dal nostro amico che sembra aver usato una lama circolare e anche piuttosto precisa." spiegò in breve trattenendo un conato di vomito. Aveva visto le foto e ancora doveva andare sul posto ma, per quello che sapeva, gli bastava per rischiare di vomitare la colazione.

"Questa città è un covo di pazzi malati..." sbottò il capitano scuotendo la testa. "Tra il piromane e questo che taglia la gente manco fossero delle bistecche, direi che siamo in una situazione del cazzo" aggiunse irritato.

"Il comando centrale non può mandare nessuno a dare una mano? Sono piuttosto incasinato con tutti questi rapporti da redigere e le prove da vedere." replicò il detective.

"Starai scherzando? Pensi di essere il solo nei casini? Ho vari omicidi sparsi per tutta Detroit, uno scontro fra gang nella zona sud della città per non dire altro." gli rispose quasi seccato dalla sua richiesta. Quando Raider fece per replicare, la porta si aprì di botto mostrando la figura di Trevor sulla soglia.

"Capo, abbiamo un nuovo omicidio, stavolta a un motel poco fuori città." annunciò a entrambi.

"Sì, la giornata va sempre peggio" dichiarò Raider prendendo il cappotto e dirigendosi verso l'ennesima scena del crimine.


-


Diede i soldi al giornalaio della piccola edicola sotto casa e poi, con un cenno della mano, salutò il vecchio dirigendosi verso il suo negozio poco distante. Tenere aperti con la crisi del momento non era facile, soprattutto se i tagli di carne diventavano così cari. – Per mia fortuna ho allevamenti secondari. – pensò ridacchiando mentre spalancava la serranda del negozio.

Killer 3Where stories live. Discover now