Capitolo 11

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Raider parcheggiò l'auto lungo il marciapiede, proprio di fronte alle porte del piccolo albergo che gli altri due avevano preso come alloggio per quell'indagine. Inserì la freccia per segnalarlo a quelli dietro che di rimando gli suonarono, facendolo imprecare già di prima mattina. Quella notte non aveva dormito per niente, troppo preso dalla rabbia – e anche dalla lavata di capo che Steve gli aveva fatto per non averlo avvisato di quel fantomatico terzo killer, su cui ancora non aveva osato dirgli nulla.

- Giuro su Dio, se oggi quel bamboccio ne combina un'altra lo uccido.- Pensò nero, mentre lo vedeva uscire dall'albergo e avviarsi verso l'auto, stringendo nella mano destra la stessa valigetta del giorno prima. Avevano deciso di vedersi lì, senza trovarsi alla centrale, soprattutto perché il capitano non aveva voglia di rivedere il muso di quel tipo, almeno per quel giorno.

"Eccomi, scusa il ritardo." Mormorò Shoan, aprendo la portiera ed entrando nel veicolo in tutta fretta, con un leggero affanno che stonava con la sua età così giovane.

"Non ti preoccupare, sono arrivato adesso." Replicò Raider, rimettendo in moto e immettendosi nel traffico, tagliando la strada a un'auto e lasciando di sasso Shoan, spaventato da quella manovra improvvisa.

"Lucy è già andata in centrale?" Gli chiese incuriosito. Al di là dei saluti e di quelle poche parole non si erano detti altro, in fondo chi mai avrebbe voluto passare il suo tempo con la propria ex?

"Sì, ha detto che prendeva un taxi e poi vedeva di prendere gli indirizzi dei familiari e andarci con Trevor, come avevi suggerito tu." Rispose Shoan, che ricevette un cenno d'assenso dall'uomo alla guida.

"Direi di partire dalla scena dello strangolatore, se per te va bene." Annunciò Raider, piuttosto serio su questo.

"Sì, direi che è un'ottima idea, vorrei vedere il posto dell'ultimo e poi passare via via a tutti quelli precedenti. Forse c'è ancora qualcosa che non avete individuato." Dichiarò, rivelando un po' di nervosismo; sembrava esserci anche qualcos'altro nel tono del detective, con quella sua risposta.

- Ce l'ha con me, eh .- Rifletté fra sé e sé. Sapeva di aver sbagliato, lo aveva messo nei guai con quelle dichiarazioni, però in quel momento non poteva fare altro, aveva bisogno di istigare i tre killer e, rivelare la presenza di quel terzo, gli avrebbe potuto dare meno manovra, ammesso che fosse cauto come altri avevano ipotizzato, cosa che lui non credeva. Il suo modo di agire era imprevedibile e al momento era davvero curioso di vedere cosa avrebbe escogitato, così come gli altri due.

"Riguardo a ieri sera, mi sono accorto di aver esagerato..." Ammise a un certo punto, interrompendo i suoi pensieri e spezzando il silenzio pesante che era sceso in macchina. "Lucy ieri mi ha sgridato abbastanza, avrei dovuto farti partecipe almeno della mia idea. Mi spiace molto." Aggiunse, mettendo un pizzico di senso di colpa nella voce. Era ancora convinto che fosse l'unica via con quel tipo di seriali, ma d'altra parte non voleva mettersi nei guai anche quella volta.

"Accetto le tue scuse..." Dichiarò Raider, con un tono che per Shoan appariva quasi una bugia, per come aveva risposto velocemente e per il timbro che aveva usato. "E poi conosco Lucy da abbastanza anni per sapere che quando si incazza è meglio non peggiorare la situazione." Borbottò, ripensando a quante volte avevano discusso, sia prima del matrimonio, che durante, che verso la fine.

Shoan rise a quell'affermazione, facendo girare la pupilla dell'occhio sinistro verso di lui.

"Fossi in te riderei poco..." Rincarò la dose Raider, mentre si spostava nella corsia di sorpasso per superare una coda di veicoli. "Ma, dato che non voglio essere più nervoso del solito, propongo di concentrarci più sul caso, che di parlare di quell'arpia della mia ex moglie." Concluse, piuttosto serio, e facendo subito smettere il risolino di Shoan, che si mise a fissare la strada davanti a lui.

Killer 3Where stories live. Discover now