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"Si, ma manca solo dirlo a mia madre" sorrisi preoccupata.

Già mia madre, chissà come l'avrebbe presa quando le avrei rivelato solo che ci avevano chiesto di partire per il North Carolina, di sicuro non mi avrebbe mai mandato da sola con Nicole e i ragazzi. Insomma, togliendo che era una di quelle madre iperprotettive che non voleva neanche farmi fare un piccolo tatuaggio per i miei 18 anni o che non mi faceva andare alle feste se c'era anche solo un ragazzo di cui lei non conosceva i genitori, lei non avrebbe mai acconsentito alla propria figlia, ancora minorenne pur se di poco, di andare in un'altra parte del mondo con un fuso orario completamente diverso per un'opportunità del genere.

Non potevo mica andare da lei e, in modo del tutto casuale, come se non fosse nulla, chiederle:

"Ehi mamma, mi hanno offerto di partire per il North Carolina per non so quanto tempo per una carriera nella musica che forse mi porterà qualcosa e che forse mi farà incidere un disco che forse diventerà un grandissimo successo"

Mi avrebbe di sicuro presa per pazza, insomma, quale persona sana di mente chiederebbe una cosa del genere in quel modo? Ma dovevo pur tentare, dovevo tornare a casa sicura di me e cercare di convincere mia madre a lasciarmi partire per quel viaggio, anche se avevo solo 17 anni...

Salutai Nicole e Michael sulla soglia di casa per poi aprire la porta e dirigermi da mia madre, la loro ovviamente non aveva fatto molte storie, Michael aveva quasi 20 anni, pensava che avrebbe badato a noi come un vero e proprio fratello maggiore, più o meno.

Insomma, immaginatevi Michael Gordon Clifford, un ragazzo che non ha un colore preciso di capelli, che indossa dei boxer con gli unicorni dei My little pony e dorme con un peluche enorme di Pinkie Pie, come nostro 'tutore'. Impossibile.

Nel momento in cui entrai in casa, trovai mia madre in salotto al cellulare che gesticolava tutta contenta e si mise anche una mano sulla bocca per non urlare a quanto pare. Allora aspettai che terminasse la telefonata prima di parlare. Chissà come avrebbe cambiato umore alla mia di notizia.

"Mamma ti devo chiedere una cosa importantissima, che potrebbe cambiarmi la vita" chiesi nel momento stesso in cui attaccò al cellulare. Ero così nervosa che mi sudavano le mani.

"So già tutto piccola mia, ho appena finito di parlare con tuo padre, sul fatto che ha chiamato un certo Daniel? Ah no, David -ridacchiò- che comunque vorrebbe diventare il vostro agente, ovvero di te e Nicole. Bene, ne abbiamo discusso molto perché sai quanto io non voglia lasciarti sola per il mondo, e per noi va bene, sai badare a te stessa ormai, hai 17 anni ormai, poi ci saranno con te Luke, Michael, Calum e Ashton, che dei quattro sembra il più responsabile a mio parere -rise- Abbiamo deciso tutto noi, visto che siamo i genitori, insieme al tuo nuovo agente ovviamente. Quindi partirete dopodomani all'alba, domani festeggerai il tuo ultimo giorno di scuola così potrai salutare tutti. Poi, quando tornerai a casa, inizierai subito a preparare le valigie, che dovranno essere grandi poiché da quello che ho capito rimarrete li per molto tempo, bhe, finché non si saprà cosa succederà della tua vita. Poi mi scriverai ogni giorno come stai, non importa che ore saranno, okay? Okay! E ricorda che ti voglio bene, non ti taglierei mai le ali per volare in alto" mi abbracciò. Non ci potevo credere. Mia madre, la persona più iperprotettiva sulla faccia della terra, mi stava dando il permesso per andare via di casa, fuori dal nostro continente, per seguire la carriera da musicista che non so neanche se sarebbe andata a buon fine.

Mi buttai addosso a lei abbracciandola fino a quasi toglierle il respiro, continuando a ringraziarla e a dirgli che sarebbe andato tutto bene.

Dopo all'incirca un'ora mi arrivò una chiamata da parte di Nicole.

"Allora che ti ha detto tua madre????" disse lei. Si poteva sentire nella sua voce la preoccupazione.

"Posso venire con voi!!!" dissi io tutta contenta

"OMIEIDEI sul serio??? -urlò lei dall'altra parte della linea- Ti rendi conto che partiremo per il North Carolina senza i nostri genitori!" urlò con una voce a dir poco acuta. Addio al mio udito.

"Si ma ci saranno tuo fratello, Luke, Cal e Ash comunque!" risi io alzando le braccia al cielo, anche se essendo al cellulare non poteva vedermi.

"Non sono come dei genitori! Insomma conosci Michael, che mangerebbe schifezze all day all night -si sentì anche un urlo di protesta di Michael dall'altra parte-oppure Luke e Cal che ogni volta che possono si ubri- si sentì un tonfo, per poi sentire delle urla. Infine Nicole riuscì a recuperare il suo telefono- okay prima che venga uccisa dagli zombie, assolutamente dobbiamo festeggiare, tra 10 minuti ci troviamo tutti sotto casa tua okay? Okay!" disse con il respiro affannato ed attaccò.

Presi immediatamente la borsa e ci misi dentro cuffie, portafoglio e chiavi di casa. Avvertii mia madre che stavo uscendo e, appena sentii il suo consenso, aprii la porta. Mi ritrovai i 5 ragazzi davanti che corsero ad abbracciarmi e a chiedermi come avevo convinto mia madre iperprotettiva. Luke mi chiese anche consigli poichè sua madre, come detto in precedenza, era uguale alla mia.

Andammo tutti insieme da Nando's e cenammo, lì la specialità era il pollo, quindi mangiammo principalmente alette di pollo fritte. Poi, mentre stavamo camminando in mezzo al parco, mentre Nicole parlava con Calum, vidi Luke che li fissava con un filo di tristezza, magari un filo non proprio, sembrava un cane bastonato.

"Che ti prende?? Perché guardi Nicole che se fossi un cucciolo bastonato?" gli chiesi prendendolo in disparte. Merda, poteva essere anche un tantino più gentile.

"Se ti dico una cosa prometti di non dirla a nessuno? -io annuii- bene, credo da un po' di tempo di avere una bella cotta per Nicole, e mi da fastidio che qualcun altro oltre a me riesca a renderla felice" disse guardando con il broncio Calum e facendogli la linguaccia. Si stava comportando da ragazzino innamorato.

Comunque stavo per urlare dalla gioia, Luke non sapeva che Nicole era innamorata di lui da tantissimo tempo, sennò perché l'avrei chiamata Nike?

Però non sapevo se dovessi dirglielo o no. Meglio di no in quel momento, glielo avrei detto tra 2 giorni, quando saremmo stati tutti i per i cavoli nostri, lontani dai problemi.

"Per me devi dirglielo assolutamente, però non in questo momento, quando atterreremo dopodomani, quella stessa sera, fa qualcosa di speciale che sai le possa piacere, vedrai che ne sarà molto felice" dissi io cercando di essere del tutto naturale. Se Nicole fosse venuta a scoprirlo mi avrebbe ammazzata per essermi intromessa.

"Ne sei sicura??" chiese lui speranzoso.

"ASSOLUTAMENTE!" dissi io cercando di trattenere le urla. Allora Luke mi abbracciò fino a strangolarmi. Purtroppo non aveva mai imparato a trattenersi, non era mai cresciuto, era rimasto il Luke di sempre, dolce e esuberante.

Io e Luke ormai eravamo molto amici sin da quando eravamo all'asilo e quindi parlavamo spesso di queste cose, ci fidavamo l'uno dell'altra. Purtroppo tutto tutto lo dicevo solamente a Mike, il migliore amico di sempre, il MIO Unicorno! Riusciva a tirarti su di morale anche quando non volevi, una di quelle persone che vedevano sempre il lato positivo delle cose. E non bisogna lasciarsi scappare persone così, perchè capitano una sola volta nella vita.

Non importava, dopo tornammo a casa dove preparai la borsa di scuola, già, mi ero scordata che avrei avuto scuola domani in ogni caso ed ero totalmente disperata, non sapevo come avrei fatto ad alzarmi dal letto alle 6.30 del mattino.

Mi buttai a letto distrutta dalla stanchezza e sprofondai in un profondo sonno simile alla morte.


-SPAZIO AUTRICE

Grazie a chi legge questa ff, spero vi stia piacendo e se avete trovato problemi con la storia ditemelo subito e li risolvero' subito... scusate se è un po corto ma domani ho scuola e non posso prolungarmi molto. Il prossimo non so quando lo pubblicherò, dipende da quanti seguiranno la ff :) grazie ancora :)

Our Little Infinity [Nash Grier]Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin