Contatto visivo

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Sono già a un mese di scuola e sono esausta, tra l'inizio del giro di interrogazioni e verifiche programmate i miei voti non sono così male.

E' un venerdì come un altro, solo più impegnativo del solito, oggi fisica interroga e nonostante la paura di prendere quattro sono.. felice?!
Entra in classe con una camicia e i suoi soliti pantaloni beige e con tutto il suo fascino si appoggia alla cattedra per pensare ai nomi da chiamare per l'interrogazione.
Nessuno fiata, nessuno lo guarda, tranne me, osservo i particolari che lo compongono, i capelli ricci, il riflesso del sole che colpisce la guancia e l'elastico che porta al polso che solo dio sa che cosa ci fa. Chiama due miei compagni che però, nonostante gli aiuti del prof rimangono insufficienti e posso quasi vedere i suoi pensieri volare per la classe.
"Dai Parker avanti, dammi almeno tu una soddisfazione" voglio morire, letteralmente.

Mi alzo, prendo fiato e mi dico che andrà tutto bene, deve andare bene per forza non voglio fare una figura di merda davanti la classe e soprattutto davanti a lui.
Vado verso la LIM e prendo il pennarello, inizia a darmi un esercizio sulla forza centrifuga e quando mi chiede di trovare l'incognita, il vuoto più totale.
Sento Jessy dai banchi infondo incoraggiarmi, chiudo gli occhi e faccio un respiro, pensa cazzo pensa le sai queste cose.

"Stai tranquilla, non tremare, non è il caso" sento la sua voce rimbombarmi nelle orecchie e mi giro verso la fottuta lavagna.

Risolvo gli esercizi in 5 minuti anche convinta e sentivo solo il mio cuore accelerare quando mi passava di fianco e lasciava quella scia di profumo.

"Ho finito prof" affermo e cerco di essere sicura di me

"Brava, vedi che c'è la fai" accenna un sorriso e mi perdo per un attimo poi mi riassesto.

Mi risiedo al mio posto, tiro un sospiro di sollievo e sorrido.
Appena alzo lo sguardo lo trovo intento a fissarmi e porca puttana non ho aria nei polmoni, sembra di essere a 3000 piedi da terra.
Mantengo il contatto visivo anche se sto andando in tachicardia, stringo un lato del banco e quando lo vedo sorridere sapendo che lo stavo fissando la mia mente si annebbia.
Quando cazzo è bello, nonostante il suo 'strano' modo di fare, altezzoso, presuntuoso, a volte antipatico e fatemelo dire, anche stronzo potrebbe farmi cambiare umore.
Alcuni non lo sopportano, forse si fermano all'apparenza e alla parte meno simpatica ma cazzo, non potranno mai capire e provare quello che sto provando in questo momento, completamente in tilt, battito accelerato, fiato corto e affranta, sapendo che sarà difficile creare qualcosa.

"Brava picci" sento sussurrare a Francesco e la sua voce mi riporta alla realtà.

"Grazieee!" e gli mando un bacino.

"Dopo all'uscita rimani un po' con me?" mi chiede e annuisco sorridendo.

Suona e mi affretto a uscire, non sopporterei rimanere da sola in quella classe e Francesco mi prende per i fianchi e si attacca al muro.

"Non mi stai calcolando molto però eh" rimprovera

"Scusa è che mi sto concentrando sulla scuola" rispondo guardandolo sperando che mi faccia lo stesso effetto di mezz'ora.

Mi bacia e mi stringe sui fianchi, quando ci stacchiamo mi sento osservata, giro leggermente la testa e noto sempre il prof tentare di nascondere il suo sguardo parlando con la mia prof si storia, accenno un sorriso e bacio un'ultima volta Francesco prima di andare a casa con le altre.

attrazione fisicaWhere stories live. Discover now