Monotonia

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Un giorno tranquillo, senza interrogazioni o pressioni psicologiche e sono stata tutto il tempo con Francesco e le mie amiche.
Era un giorno troppo tranquillo ma la mia mente ringrazia, le braccia di Francesco mi avvolgono e mi appoggio quei 5 minuti prima che suoni l'intervallo e potrei addormentarmi così.
Mi alzo due minuti prima che suoni e vado verso le altre

"Ei, con Francesco?" mi chiede Elis sorridendo

"Tutto normale" rispondo sedendomi di fianco a lei

"Forse fin troppo? Non so ti vedo troppo monotona" osserva Jessy e mi zittisco, non saprei cosa rispondere.

Passiamo due ore di spiegazioni completamente in silenzio per poi rilassarci due minuti prima dell'ultima lezione.
Entra il prof. Lombardo e porca puttana ogni volta sembrano le ultime ore più belle di sempre.
Si appoggia come sempre alla cattedra, scrivo il titolo del nuovo argomento in verde dando una certa importanza alla spiegazione e alzo lo sguardo, mi guarda con la bocca leggermente aperta, stringe la cattedra nelle mani facendo diventare le nocche bianche e non oso distogliere gli occhi incastrati nei suoi.

"Ok bene, iniziamo il nuovo argomento" dice solo dopo alcuni secondi e mi appoggio allo schienale della sedia in cerca di conforto.

Parla per un'ora e mezza e mi guarda ogni 5 minuti, il mio cuore è sotto sforzo e non so dove guardare cazzo. Chiedo di andare in bagno solo gli ultimi minuti per non perdere un minuto della spiegazione su cui poi ci sarà una verifica.
Suona la fottuta campanella e io sono in bagno e per non bastare mi si slega anche la scarpa, dopo 5 minuti di imprevisti corro in classe e trovo solo il prof.
Metto le cose nello zaino guardando sott'occhio il prof con dei piccoli problemi tecnici con le verifiche

"Prof vuole una mano?" chiedo gentilmente senza sembrare spaventata da me stessa.

"Ehm si grazie, devo portarle in sala insegnanti per finire di correggerle domani" puntualizza e prendo un paio di verifiche.

Mi guida alla sala insegnanti e poggia quelle che ha in mano sul tavolo di legno lucido e gli passo le mie, mentre le sta prendendo la sua mano tocca la mia e sento bruciare tutto il braccio.

"Grazie" dice sistemandole per bene con un foglio sopra scritto la classe.

"Di niente!" dico e esco dall'aula con lui alle mie spalle.

Ci incamminiamo per i corridoi verso l'uscita e sento il suo respiro regolare a confronto con il mio, ancora scosso per il piccolo contatto.

"Stai con Francesco?" mi chiede nel silenzio

"Come scusi?" rispondo un po' confusa sia per la domanda che dalla persona che me la pone.

"Stai insieme a Francesco?" mi richiede e accenno a ridere curiosa di sapere il perché di questo interesse.

"E' un po' complicato, qualcosa di simile, si" non so dare una risposta e questa cosa mi irrita.

"E cosa fa un ragazzo come lui per meritarti?" la domanda sembra scontata ma l'interesse per questa conversazione e in parte per lui è superiore.

"E' carino e presente per me" rispondo semplicemente cercando di essere stata chiara

"Non credo sia abbastanza in una relazione" la vera domanda è, perché gli interessa così tanto della mia cazzo di vita privata?

"Credo invece che non bisognerebbe giudicare in assenza di conoscenza" cerco di dirlo sottovoce e risultando una persona timida

"Dico solo che quando vedi la persona con cui stai insieme o qualsiasi cosa sia dovresti essere in continua agitazione quando stai con lui, far viaggiare la mente e sperare che lui o lei faccia lo stesso, dovrebbe esserci-" lo interrompo nel suo bellissimo discorso

"Spontaneità, dovrebbe esserci spontaneità" affermo non guardandolo.

"Si, quello che intendo" finisce la frase a bassa voce.

"Se qualcosa ti ha turbata mi dispiace io non-" vedendo che non rispondevo ha provato a parlarmi

"E' ok solo che, è una lunga storia, lasci stare" dico affranta e la voce in parte mi trema, non sa con che cazzo ha a che fare.

"Ho tempo direi, non mi va di andare a correggere compiti" afferma sorridendo

"Niente, solo che c'è stato quando nessun altro c'era, era lì a sorreggermi e farmi spuntare un sorriso anche quando non c'era niente da sorridere. E' tanto per me e forse non siamo una di quelle coppie affiatate ma ci teniamo l'un l'altro." dico velocemente mettendo bocca fuori dalla porta d'ingresso.

"Non è paura di rimanere soli entrambi, l'ultima parte sembra un po' così" commenta e lo guardo.

"Anche forse, vorrei solo stabilità" affermo sbuffando stanca anche di me stessa.

"Non basta mai solo quella, ci vogliono altre componenti che uniscono il tutto, un po' come fisica" parallelismo tra relazioni e fisica?

"Dovrebbe solo, farti sentire diversa da così" mi guarda da testa a piedi

"Ripeto, non credo si debba parlare in assenza di conoscenza e comunque lei ha dei compiti da correggere" gli ricordo e sembra sorridere.

"Ok può bastare, la vedo nervosa quando parla con me" cazzo l'ha notato, sono tutta rigida sui miei muscoli.

"Mi da del lei ora?" alzo un sopracciglio sorridendo

"Può capitare a volte" commenta ridendo.

La sua risata mi tormenta nel sottofondo delle macchine che passano quando mi incammino verso casa.

Dovrebbe solo farti sentire diversa da così, dovrebbe solo farti sentire diversa da così, dovrebbe solo farti sentire diversa da così, dovrebbe solo farti sentire diversa da così.

Può sembrare una frase così banale e insignificante detta da una persona di poca importanza ma si collega alla domanda di Jessy, e se fosse davvero così monotono?

attrazione fisicaWhere stories live. Discover now