Le cronache dell'Oblio parte II

447 57 38
                                    

Non è esattamente "parte II", ma boh. Facciamo finta che sia coerente.

Negli episodi precenti: Samantha viene catapultata in una storia trash da un certo Marco Smith, agente speciale di Wattpad, con la missione di salvare la piattaforma da personaggi con disperato bisogno di farsi una vacanza in manicomio. La nostra protagonista incontra Summer-Hope, una rincoglionita di primo livello, e Smith scompare nel nulla.

Marco non si vedeva assolutamente da nessuna parte e la nostra impavida eroina voleva solo piangere, dato che si trovava nelle grinfie di una Hope piuttosto bionda e svampita.

Come potevate già immaginare "giro della scuola" comprendeva in breve sballottamenti da una parte all'altra del corridoio senza alcun motivo preciso. La bionda continuava ad indicare senza sosta classi a caso che Samantha non riusciva bene a identificare, un po' per la miopia, un po' perché probabilmente l'autore della storia non si era preso la briga di descrivere gli ambienti.

Imbarazzante.

 Comunque, oltre alle aule identiche e agli armadietti colorati, anche il resto era come se lo aveva immaginato la nostra impavida eroina. O forse doveva già considerarsi parte di una storia trash? 

-Odio la scuola- , esordì a un certo punto, scrollando le proprie spalle per poi sbuffare pesantemente arricciando le labbra a cuoricino, neanche stesse facendo chissà quale sforzo. Samantha le lanciò una fugace occhiata e dovette ammettere che, anche vestita di merda, quella tipa riusciva a rimanere in qualche modo una figa assurda. Cose da protagonista di un romanzetto trash, probabilmente.

Samantha alzò gli occhi al cielo, reprimendo l'istinto di gridare e sbattere la faccia contro qualcosa.

- Mhm...immagino-, sbottò allora incrociando le braccia al petto.  Quel coglione non le aveva dato nemmeno il tempo di cambiarsi, e quindi si ritrovava con una maglietta stropicciata di dubbio stile che indossava da almeno due giorni, e un paio di jeans larghi. Doveva ringraziare Dio di non essere in pigiama.

Inoltre, come se tutto ciò non bastasse, si trovava in balia di una nana iperattiva che aveva un imbarazzante destino davanti. E ovviamente Marco non si era scomodato di fornirle altre spiegazioni su come funzionasse quella storia, o come in generale gestire quei famosi imprevisti dei quali le aveva parlato.

Quando ricompare giuro che gli do uno di quei ceffoni che-

- ...come vi siete conosciuti?-

Samantha per poco non finì per sbattere contro la porta spalancata di una classe. Chi? Cosa? 

-...pardon?-, si voltò verso di lei con diffidenza, aggrottando le sopracciglia confusa.

- Non mi stavi ascoltando? Parlavo di quello laggiù che ci sta fissando da quindici minuti-, esclamò la bionda, indicando un gruppetto di gente poco lontano da loro. 

La nostra impavida eroina era piuttosto tentata di risponderle che no, non aveva ascoltato nemmeno mezza parola di quello che le aveva a quanto pare detto, ma si bloccò ancor prima di aprire bocca. 

Da dove diavolo era sbucato? SI ritrovò a ricambiare lo sguardo divertito di Marco dall'altra parte del corridoio, come se non fosse mai sparito nel nulla. 

O aveva fatto troppe versioni di greco e quindi aveva le allucinazioni, o aveva fatto troppe versioni di latino e quindi aveva le allucinazioni.

- Oh beh lui è...- ...il mio partner in crime? Un tipo con un nome di merda? Un ragazzo che ho conosciuto tipo mezz'ora fa che mi ha letteralmente rapita e trascinata in questo delirio?

- Ma no, sciocchina! Intendevo lui- 

Lui. Samantha non ci mise molto per capire di chi stesse parlando, forse perché un po' se lo aspettava, forse perché ebbe l'impressione che un po' tutti facessero pena messi al confronto con quel soggetto, forse perché era impossibile non notarlo. Desiderò di avere il suo vocabolario di greco sotto mano più che non mai.

L'inconfondibile odore di menta e tabacco lo precedette ancor prima che si accorgesse dei loro sguardi, rendendo l'aria praticamente irrespirabile, e Samantha ebbe la sensazione che fosse arrivato il momento di fare una cosa che desiderava ardentemente sin dal secondo in cui aveva messo piede in quel "mondo": scappare lontanissimo.

Doveva sul serio recuperare il suo vocabolario.

BESTIES SCUSATE PER LA MIA ASSENZA MA LA SCUOLA...la scuola mi sta uccidendo. 

Volevo assolutamente aggiornare però, per non lasciarvi soli soletti, quindi ecco a voi un'altra parte di questa COSA indefinibile, spero vi piaccia. La reaction invece cercherò di uscirvela il più presto <3

L'oblio di WattpadWhere stories live. Discover now