Le cronache dell'Oblio parte III

401 44 62
                                    


SAM E MARCO SONO TORNATI!!!

Nelle puntate precedenti di LCDO (sì a sto punto mettiamo l'acronimo): Samantha e Summer Hope passeggiano allegramente per la scuola perché a quanto pare non esistono le lezioni, Marco ricompare con il suo fare da "io-sono-misterioso-e-figo" e il BED BOI fa il suo ingresso facendoci soffocare con menta e tabacco e compagnia bella.


Samantha si era chiesta molte volte, in quel breve lasso di tempo, di come sarebbe stato incontrare il suddetto "bad boy" della storiella squallida nella quale era finita. Si era fatta decine e decine di film mentali su come sarebbe entrato in scena, su come sarebbe stato il suo aspetto e su come lei avrebbe dovuto tenere lontano da lui la bionda, che in quel momento stava fissando terrorizzata un punto imprecisato davanti a loro. 

Era una cosa alla quale pensava di essere preparata, doveva esserlo. Il problema era che non si sarebbe minimamente immaginata di trovarsi quel troglodita davanti così...presto. La situazione l'aveva presa completamente contropiede e per la prima volta nella sua breve vita non seppe come comportarsi, quando l'odore inconfondibile di menta e tabacco le invase le narici.

Si girò lentamente, giusto in tempo per assistere alle porte di vetro dell'ingresso che si aprivano (si, da sole. Era tutto molto drammatico, in realtà) e vedere come l'orda di studenti si aprisse in due schiacciandosi lungo i muri, nemmeno fossero di fronte a Mosè, per lasciare spazio a un tipo dall'aspetto da teppista e al suo gruppetto di amici con le facce da coglioni che lo affiancavano.

Lui era alto, molto alto, e i capelli neri gli ricadevano scarmigliati sulla fronte. Teneva la mascella contratta e gli occhi azzurro ghiaccio (ovviamente) fissi su di loro, e in quel momento Samantha pensò che fosse bello, di una bellezza che ti faceva sentire a disagio, qualcosa che ti feriva profondamente. I suoi lineamenti erano affilati come la lama di un coltello, talmente simmetrici da fare quasi paura.

No, scosse la testa. Quel posto la stava facendo impazzire.
Non doveva, non poteva, distrarsi per nessuna ragione. La sua missione era portare via il più lontano possibile Summer da quel tipo losco, e in fretta. 

Abbassò lo sguardo sulla ragazza, trovandola a ricambiare lo sguardo del bad boy, come incantata. Ci mancava solo questa.

La scosse tenendola per una spalla, costringendola a girarsi verso di lei e interrompere quello scambio catastrofico. "Summer, ascoltami"

La bionda sbattè gli occhi, confusa. "Che succede?"

"Dobbiamo andarcene...non tempo per spiegare", e mentre lo diceva l'odore nauseante di menta e tabacco si fece più forte e l'aria irrespirabile.

Cristo Dio, dovrebbero vietare sta roba...

Hope non sembrò completamente convinta dalle sue parole, ma annuì lo stesso, lasciandosi guidare. Samantha cominciò a farsi spazio a forza di gomitate tra gli altri studenti, cercando disperatamente un posto dove portare la ragazza. C'erano solo porte di aule uguali, tutte chiuse a chiave o sbarrate. 

Maledizione. Anche la massa di ragazzi si faceva sempre meno inattraversabile, facendole persino indietreggiare. Era come se la storia stessa non le permettesse di far scappare la protagonista dalla scena, scrivendoci dentro sempre più ostacoli. 

Samantha pensò di adocchiare una finestra (tragico ma effettivo) ma Summer si bloccò bruscamente, facendola quasi inciampare dato che stava tenendo la sua mano nella sua fino a un secondo prima. 

Non aveva bisogno di girarsi per sapere che cos'era successo. Ovviamente.

"Dove staresti andando, mhm?", la voce che parlò era maschile, roca e profonda, proprio come veniva descritta nelle fanfiction. Poteva appartenere solo a una persona.

Summer senza dire niente guardava terrorizzata dal basso il bad boy, che in quel momento stringeva il suo polso con forza e la fissava con espressione quasi arrabbiata. Tutta la scuola era precipitata nel silenzio. Quindi in quella storia lui era un bullo. La nostra impavida eroina o odiò all'istante, più di quanto si era immaginata di poter fare.

"Stavi forse scappando? Sto parlando con te! ", urlò lui e Summer sobbalzò. La prese per il mento, costringendola a guardarlo negli occhi. Samantha sentì qualcosa esplodere dentro di lei. Rabbia. "Rispondimi!"

Ne aveva avuto abbastanza.

"Hey merda", sibilò a dentì stretti. 

Il ragazzo aggrottò le sopracciglia e fece scivolare lo sguardo su di lei.

"E tu chi cazzo saresti?" 

In tutta risposta gli afferrò il braccio muscoloso e ci conficcò le proprie unghie, costringendolo a lasciare la presa, cosa che lei però non fece. "Prova a toccarla ancora una cazzo di volta e la prossima cosa che faccio sanguinare si troverà molto più in basso"

Lui però afferrò la sua mano, staccandola da quella stretta a forza. Lo vide sorridere. Non sembrava minimamente turbato da quella situazione. "Capisco. Sei la sua nuova amichetta?"

Avrebbe voluto ucciderlo con le proprie mani. Hope deglutì sul punto di piangere.

"Esatto. Sono anche quella che ti infilare le tue cattive maniere su per il culo se non la smetti di importunare Summer", disse ricambiando il suo sguardo. Non aveva paura ma le stava facendo male. Bastardo.

Ora sembrava proprio interessato a lei e fu come se la bionda per lui avesse perso improvvisamente alcuna importanza. Meglio così. 

"Lo sai chi sono io?" 

Sto cazzo. 

Alzò gli occhi al cielo. Dio Santissimo, era così trash, cliché e prevedibile.

"Un bullo narcisista con problemi mentali?", rispose lei inarcando un sopracciglio.

Un muscolo della mascella del ragazzo davanti a lei guizzò e sembrò sul punto di dire qualcosa, probabilmente sputarle in faccia qualche insulto, ma non ne ebbe il tempo. Un secondo dopo qualcosa di estremamente familiare lo stava colpendo alla testa da dietro con una forza tale da farlo staccare completamente da loro.

Samantha sbattè gli occhi più volte di fronte, guardando la persona che le era comparsa davanti.

"Prenditela con quelli della tua stessa stazza!", esclamò quello per poi girarsi verso di lei, guardandola con fare preoccupato e scrutandola da testa a piedi. "Stai bene?"

Di fronte a lei stava Marco Smith con la sua corporatura smilza e la sua stupida e unica fossetta, che stringeva tra le mani il suo vocabolario di greco. 
E le stava sorridendo.


N.A. Questo coso di dubbia qualità è cortissimo BUT ANYWAYS. Spero vi abbia divertito :) I nostri amici torneranno presto!







L'oblio di WattpadDonde viven las historias. Descúbrelo ahora