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-lo so ma non mi sento all'altezza,c'è chi è molto più forte di me in campo ed io non mi ci sento uguale mi sento inferiore a loro-
-joaquin tu non sei inferiore,tu ci metti il cuore le capacità e la buona volontà perché è la tua passione,è la tua lampadina nel buio. non devi dire di non essere all'altezza perché tra tutti quelli che ho conosciuto tu sei il migliore,e ne ho conosciuti tanti-
-anche tu sei la mia lampadina nel buio-

joaquin è sempre stato insicuro di se,anche io lo sono su vari aspetti fisici e caratteriali che ho ma lui lo è soprattutto sul calcio.

-comunque domani ho la giornata libera e visto che poi c'è il weekend vengo li,ho il volo tra 4 ore tipo-
-oh..ok ti preparerò la cena,adesso vado a dopo mi vida-
amo quando mi chiama in questo modo col suo accento spagnolo/argentino molto sexy.

sono appena atterrata a malpensa e subito vedo un bel ragazzo,alto e robusto,occhi e capelli marroni,vestito in modo da far esaltare i suoi muscoli che mi saluta con la mano come un bimbo.
a passo veloce mi avvicino a lui,mi è mancato tanto.
mi sorride e mi abbraccia,quando ci stacchiamo ha ancora quel sorriso a 32 denti che io amo.
-mi sei mancato-
-non immagini tu a me-
in effetti è passato quasi un mese e non siamo abituati a stare lontani in questo periodo.
mi porta a casa sua dove c'è tutto io tavolo apparecchiato con sopra la carne impanata e il purè.
piatto che può sembrare banale ma ci siamo conosciuti così noi.

era il 24 aprile del 2019 quando lui giocava nella lazio già da un po' di mesi.
ho sempre avuto un debole per lui fin dal seviglia e dalla sampdoria.
quel giorno io ero allo stadio per vederlo insieme ad una mia vecchia amica che stava con un giocatere del milan.
aveva segnato il gol del 2-0 ed erano passati in finale coppa italia.
mi ricordo la felicità e la fierezza nei suoi occhi dopo quel gol come se fosse successo due minuti fa.
quando finì la partita ovviamente andai a salutare ciro e gli altri.

mi fissava con quello sguardo che mi aveva fatta innamorare fin dal primo istante,dal primo secondo.
come una magia.
guardarlo negli occhi per due secondi che sembrano un'eternità,una sensazione bellissima.

mi avvicinai a lui per presentarmi anche se sapeva chi fossi più o meno,passo coraggioso e rischioso.
-ei,bel gol tucu- si mi ero permessa di chiamarlo così già dalla prima frase pronunciata.
-grazie,sharon? le voci girano che sei la figlia del mister mancini ve?-
-proprio io!-
-ti va di mangiare qualcosina giusto per conoscerci?- posso benissimo ricordare la sua voce tremante e pentita di aver fatto la domanda per paura che lo riufiutassi,infondo era joaquin correa,il ragazzo il quale stavo "sotto" da un bel po'.
-uuh e dove mi porti?-
mi portò in un ristorantino carino che adesso hanno chiuso mi sa,prendemmo entrambi la carne col purè e quel giorno parlammo un sacco ed è da li che abbiamo iniziato a sentirci.

sono sempre io [joaquin correa]Donde viven las historias. Descúbrelo ahora