Capitolo 9

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Durante il cenone di inizio anno, dopo l'arrivo dei pochissimi primini, tutte le attenzioni vennero rivolte al tavolo dei Grifondoro, più precisamente, dove una divisa verde e argento spiccava tra i colori rosso e oro.

Draco Malfoy veniva aiutato a mangiare dalla premurosa Hermione, che gli aveva sistemato il cibo in modo che lui lo potesse trovare nel piatto, senza il bisogno di essere imboccato. Malchior mangiava alle sue spalle, con un grande ciotola piena di leccornie per cani, fatta disporre dalla McGranitt.

Hermione si comportava come al solito, rideva e scherzava con i suoi amici, ma i suoi occhi che brillavano di gioia facevano intuire ai compagni che c'era qualcosa di diverso in lei, qualcosa di stupendo.

Finita la cena, la preside fece accompagnare dai prefetti i primini nei loro dormitori e Sale Comuni, poi si avvicinò al tavolo dei Grifondoro e catturò l'attenzione di Hermione e gli altri.

-Signor Malfoy, la prego di seguirmi nelle sue nuove stanze, per piacere- disse la donna.

Draco si alzò con cautela dalla panca, e prese Malchior per il guinzaglio, che lo affiancò immediatamente.

-Posso venire anch'io?- domandò Hermione, alzandosi a sua volta e guardando speranzosa la preside.

-Ma certo, così aiuterà il signor Malfoy ad ambientarsi- rispose la donna, poi si avviò verso l'uscita della Sala Grande.

Quando entrarono nella stanza, Draco insieme a Malchior, Hermione e la nuova preside, fuori era ormai buio e tutti gli studenti si erano gia ritirati nelle loro Sale Comuni.

-Questa è la tua stanza, signor Malfoy. Spero che le sia confortevole e che non ci siano problemi- disse laMcGranitt.

-Non ci saranno, signora Preside- disse con calma Hermione.

-Bene, allora io andrei. Buonanotte- augurò la donna.

-Buonanotte- rispose Hermione con un sorriso, chiudendo la porta alle sue spalle e voltandosi poi ad esaminare la stanza.

La camera era abbastanza ampia da permettere di muoversi con facilità e senza impedimenti.

Il letto era a baldacchini, con le tende verde scuro e lo stemma di Serpeverde sulle lenzuola, un enorme armadio di legno scuro era posto in fondo alla stanza e una scrivania con gli spigoli ricurvi stava vicino ad esso, con la sedia riposta diligentemente sotto la scrivania, in modo che non intralciasse il passaggio che portava ad una altra stanza, probabilmente il bagno.

-Sembra comoda e accogliente- disse Hermione sorridendo, andando ad aprire la finestra vicino al letto, che dava verso il lago.

-A me basta che un posto dove dormire e da dove posso raggiungere in modo più facile le aule e le altre sale- fece Draco.

Si mosse con prudenza in avanti e lentamente raggiunse il letto, su cui si sedette sospirando. Lasciò libero il guinzaglio di Malchior che si sedette subito sul tappeto verde e argento al centro della stanza. Poi si sfregò gli occhi stanchi e si lasciò ricadere all'indietro sul materasso morbido.

Hermione lo guardò fare tutte quelle mosse ammirata, quanto era bello!

Ancora stentava a credere che quel bellissimo ragazzo era il SUO ragazzo, tutto suo, tutto per lei, solo per lei.

Sospirò soddisfatta, non credeva al fatto che fosse cattivo, la settimana trascorsa con lui era stata faticosa, ma aveva imparato un sacco di cose sull'amicizia e l'amore, e soprattutto a capire Draco e il suo carattere.

Certo, rimanevano sempre i sei lunghi anni in cui lui non aveva fatto altro che insultarla e tormentarla, ma quella settimana era stata una delle più belle e felici della sua vita, accudendo Draco, aiutandolo e diventando lentamente sua amiche.

Occhi che non vedonoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora