Capitolo 18- Epilogo

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10 anni dopo...

Era il compleanno di Sirius, il figlio maggiore di Harry e Arale, che compiva 8 anni, e a Grimmauld Place, quel pomeriggio, si erano riunite un casino tale di persone che Harry aveva dovuto chiudere l'urlante signora Black nel semiterrato della casa, per prevenire il disastro. Per fortuna per la sera era previsto una cosa tranquilla.

-Arale sbrigati! Stanno per arrivare gli ospiti!- urlò l'ormai uomo dai capelli neri e spettinati come al solito.

-Sto ancora vestendo Andromeda! Occupati tu degli ospiti se non scendo in tempo!- urlò sua moglie dal piano di sopra.

-Va bene!- rispose scocciato lui. Odiava accogliere gli ospiti, non sapeva mai cosa dire. -La mamma ci ha lasciati da soli ad accogliere la combriccola, Sirius- disse Harry, accarezzando la testa del bambino di fermo di fianco a lui.

-Posso aprire i regali?- domandò impaziente il bambino, che era la copia sputata del padre.

-No, Sirius, non puoi aprire i regali, anche perché non sono ancora tutti! Ci sono ancora i regali di Pennilyn e Stefan che devono arrivare..., poi quello dello zio Ron, che arriverà più tardi- spiegò il padre con calma.- Vai a sederti sulla poltrona e non giocare con l'orlo della giacca, che sai che la mamma si arrabbia- lo spinse verso il salottino e rimase da solo nel lungo corridoio d'entrata.

Un rumore e i gridolini eccitati dalle scale fecero intendere che anche la piccola Andromeda, di soli 2 anni più piccola del fratello, era arrivata al piano di sotto. Mancava solo Arale per avere tutta la famiglia al completo- Arale?- urlò.

-Andromeda mi ha macchiato il vestito con della cioccolata, devo cambiarmi!- rispose da sopra Arale.

Harry sbuffò e in quel momento suonarono al campanello.

I bambini cominciarono subito ad urlare e a correre agitati e Harry aprì la porta con un sorriso a 32 denti.

-Harry!- disse subito Hermione, abbracciandolo di slancio come sua abitudine- Come stai?- chiese entrando insieme a Draco, dietro di lei, che teneva un fagottino tra le braccia, e a Malchior II, che veniva tenuto al guinzaglio da una bambina dai capelli ricci e biondi come platino. Pennilyn Malfoy. Hermione non era cambiata di molto, aveva solo i capelli più ondulati che ricci, decisamente molto più lunghi e il corpo e il viso molto più adulto.

-Tutto bene... entrate!- fece spazio e la famiglia entrò.

La bambina, che aveva compiuto 7 anni da poco, e il cane corsero lungo il corridoio e subito scoppiarono risate e gridolini di giubilo da parte dei figli di Harry, che non vedevono l'amichetta da molto tempo.

-Dove eri finito?- domandò Draco, dando il fagottino alla moglie e andando a sedersi su una sedia in salotto. Draco era cresciuto sia di altezza che di stazza e ora poteva vantare un schiera di studentesse di Hogwarts che gli correvano dietro. Infatti Draco era diventato professore di Difesa Contro Le Arti Oscure e lavorava insieme ad Arale, che insegnava Pozioni.

Hermione invece faceva la Medimaga al San Mungo, ma in quel periodo restava a casa per prendersi cura di Stefan.

-Ho avuto una missione da parte dell'Ordine della Fenice, c'é ancora chi crede che Voldemort possa tornare...- rispose lui. Poi si avvicinò ad Hermione e guardò dentro le copertine azzure il faccino paffuto di un neonato.- E come sta il piccolo Stefan?- chiese offrendo un dito alla manina rosea, che glielo strinse con straordinario vigore. Aveva uno spettinato ciuffo di capelli castani e gli occhi acquosi erano di un indefinito grigio-argento.

-Mangia e dorme come tutti i bebé- rispose con un sorriso Hermione- Ma dov'é Arale?-

-È ancora di sopra a cambiarsi, Andromeda le ha sporcato il vestito e ha dovuto cambiarsi di nuovo-

Occhi che non vedonoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora