Capitolo 17

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-Adesso mi dici che cosa hai visto nella premozione di stamattina!- disse Draco, appena sentì i passi dei loro nemici allontanarsi.

-Io...- provò Arale titubante, tornando a sedersi accanto a lui.

-Lo voglio sapere, Arale. Qui é in pericolo la nostra vita e voglio sapere tutto quello che é successo nella tua premonizione. Dimmelo!- la interruppe lui determinato, voltandosi verso la ragazza, in attesa.

Lei chinò il capo in segno di resa e infine si decise a parlare. Avrebbe volentieri mentito, per tranquillizzarlo, ma non poteva dire bugie sulle sue visioni, purtroppo.

-Ho visto che saremmo stati catturati dai Mangiamorte e che... tu avresti...- iniziò lei piano.

-Che cosa? Cosa era la cosa bella? E la brutta?- chiese lui trepidante.

Ma la porta della cella si aprì di nuovo...

-Dobbiamo andare nel covo di Voldemort e liberarli!- disse Harry sovraeccittato, ma sopratutto molto preoccupato per Arale e Draco.

-Si calmi signor Potter, degli Auror sono già andati a perquisire il nascondiglio precedente di Colui Che Non Deve Essere Nominato e non hanno trovato niente. L'edificio é abbandonato da un paio di mesi, in base alla polvere e alla muffa che vi hanno trovato, ed é stato chiaro a tutti noi che evidentemente il Signore Oscuro ha preferito cambiare il luogo in cui nascondersi.- spiegò la preside McGranitt, cercando di mantenere la calma che la contrastingueva.

-Come faccio a stare calmo in un casino come questo? Arale e Draco sono in pericolo e non abbiamo la minima idea di dove si trovino!- urlò disperato Harry, lasciandosi cadere su una sedia dietro di lui.

Hermione gli appoggiò una mano sulla spalla e si sedette sulla sedia accanto alla sua- Anche io sono molto preoccupata, Harry, lo sai bene. Ma non dobbiamo farci prendere dal panico. Sono sicura che non succederà niente di male ad Arale, lei serve a Voldemort.-

-E il tuo Draco, Hermione?- fece allora lui, guardandola apprensivo.

Lei chinò il capo -Lui ha Voldemort non serve ed é più in pericolo di Arale in questo momento.- rispose piano.

-Invierò tutti gli Auror che ho a disposizione alla loro ricerca. Non demoralizzatevi ragazzi, li troveremo sani e salvi- disse infine la McGranitt, uscendo dalla stanza per andare ad avviare le ricerche.

Harry abbracciò forte Hermione e la sentì sighizzare sommessamente. Pregò che gli Auror trovassero al più presto il nascondiglio di quel maledetto Voldemort.

Arale venne trascinata dalla cella insieme a Draco e portata in una sala molto larga e tetra, con delle torce accese appese ai muri di roccia e una specie di altare rialzato dove, su una poltrona malandata, ma che sembrava un trono talmente era imponente, era seduto il Signore Oscuro in attesa.

Arale aveva pregato che qualcosa interrompesse l'interrogatorio di Draco, perché non voleva che lui sapesse quello che aveva visto, ma ora si rese conto di aver fatto male a sperare in una intervento dall'esterno, se era andare al cospetto di Voldemort l'alternativa.

-Che cosa vuoi?- chiese Arale, mentre veniva gettata ai piedi dell'Oscuro Signore. Draco finì poco lontano da lei, in un angolo.

-Sai bene quello che voglio, mia giovane veggente- rispose l'uomo con un ghigno malefico, alzandosi dall'enorme poltrona e avvicinandosi a lei.

La ragazza indietreggiò di qualche passo, ma un Mangiamorte dietro di lei la spinse in avanti impietoso.

-E tu sai bene che non ti posso aiutare. NON CONTROLLO I MIEI POTERI!- urlò scocciata. Ci voleva così tanto a capirlo? O, visto che a quel mostro mancavano le orecchie, non la sentiva bene?

Occhi che non vedonoWhere stories live. Discover now