Capitolo 16

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Harry si svegliò di soprassalto e guardò Arale, stesa di fianco a lui. Stava dormendo beatamente tra le sue braccia e Harry le accarezzò dolcemente il viso bianco come porcellana.

Quando, durante l'attacco di Voldemort alla scuola, l'avevano presa, aveva creduto di perderla per sempre. E ora lei era lì, insieme a lui e non poteva che esserne felice e sollevato.

Si ridistese sul letto a baldacchino e strinse la ragazza contro di sé, come per assicurarsi che non scappasse.

Si deterse con la mano il sudore dalla fronte e sospirò sonoramente, cercando di calmare il battito accelerato del suo cuore.

"Calmati, Harry, la tua Arale è qui, vicino a te! Calmati. È tutto finito!" si disse respirando profondamente.

Arale sospirò dolcemente, stringendosi a lui, e questo bastò a tranquillizzarlo e a far riprende il ritmo normale al suo cuore.

Con la mente andò al giorno in cui aveva creduto di perderla veramente, il giorno in cui lui, insieme all'Ordine della Fenice, a Ron e Hermione, erano andati nel covo di Voldemort, suggerito da Draco, e avevano tentato di liberarla.

Arale aveva passato solamente tre giorni nelle mani del Signore Oscuro, ma era bastato per ridurla ad uno straccio e a segnarla per tutta la vita.

Colui-che-non-deve-essere-nominato aveva cercato di costringere la povera ragazza ad avere le sue visioni, ma queste non venivano a comando e allora lui l'aveva percossa duramente. Ogni volta che Arale falliva, le veniva lanciato contro un incantesimo Cruciatus e così la ragazza aveva perso tutte le forze.

Sarebbe morta se Harry e gli altri non fossero venuti a salvarla, cacciando i Mangiamorte, catturandoli e uccidendoli.

Harry aveva trovato Arale in una piccola e angusta cella puzzolente e buia, l'aveva presa in braccio e l'aveva subito portata al sicuro, promettendole sinceramente che mai più non l'avrebbe lasciata andare e che nessuno le avrebbe fatto più del male.

Purtroppo per Harry, la battaglia non era finita, era rimasto Voldemort da sconfiggere, Piton da eliminare e tutti gli altri Mangiamorte da catturare.

Aveva combattuto contro Voldemort, ma nessuno dei due era riuscito a battere l'altro e infine l'Oscuro Signore era sparito con i pochi Mangiamorte rimasti.

Erano passati da poco tre mesi e la piccola Arale ora stava bene, anche se ci aveva messo due settimane a guarire del tutto.

Stavano sempre insieme, lei e Harry, erano inseparabili e dove vedevi uno vedevi anche l'altro.

Hermione e Arale erano diventate delle buone amiche e, anche se andavano molto d'accordo su quello che riguardava la scuola, litigavano come gatte quando si trattava dei loro rispettivi ragazzi.

Per Hermione, Arale stava troppo attaccata al suo Draco, anche se la ragazza lo aiutava solamente e continuava ad affermare che erano solo amici, e per Arale, Hermione impartiva troppi ordini a Harry, per essere considerata solo un'amica.

E così litigavano, litigavano, litigavano, tanto più che Draco e Harry cominciarono ad andare d'accordo. Come si dice, tra i due litiganti il terzo e il quarto godono.

Draco ormai si era abituato del tutto a non poter vedere, tutti cercavano di aiutarlo nel massimo delle loro possibilità e infine Draco aveva persino imparato il Braille, anche se con qualche difficoltà.

Certo, era sempre difficile vivere in quelle condizioni, bisognava sempre dipendere dagli altri ed erano poche le cose che poteva fare da solo, senza l'aiuto di nessuno.

Naturalmente Malchior era sempre al suo fianco, lo guidava e lo avvertiva dei pericoli, a modo suo, e Draco gli ci era talmente tanto affezionato che ora dormiva insieme a lui, sul lettone.

Occhi che non vedonoWhere stories live. Discover now