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"Mettiti un po' più lontano già che ci sei no?"

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"Mettiti un po' più lontano già che ci sei no?"

Una settimana dopo la fine del programma mi ritrovo fra le mura del mio piccolo appartamentino, in una delle zone più centrali di Milano, insieme ad Alex.

Sorrido vedendolo qui, non c'era mai stato prima.

Dopo la sua partenza per Londra avevo bisogno di cambiare area, di ricominciare tutto daccapo e Milano mi era sembrato il posto giusto per farlo.
Non troppo lontana dalla mia Como ma neanche troppo vicina da sentirmi soffocare, per di più essendo stata accettata alla Cattolica quella di trasferirmi era anche la soluzione migliore per evitare di continuare a fare avanti e indietro da una città ad un'altra.

"Prima parliamo e poi mi avvicino" lo sento sospirare ma non ribatte più.

"È bello qui" mormora guardandosi attorno, tutto pur di rimandare la discussione imminente.

"Lo è" confermo seguendo il suo sguardo, soffermatosi su una di quelle palline di natale in vetro, una di quelle che quando la scuoti fa cadere la neve, regalatami da lui durate la nostra prima vacanza.

"La hai ancora" sussurra così piano che quasi faccio fatica a sentirlo.

"Come potrei non averla?"

Alla mia domanda nel soggiorno cala il silenzio, facendomi capire che non c'è più tempo per le chiacchiere ma che è arrivato il momento di parlare.

"Non ho idea da che parte cominciare" sorrido nel vederlo così in difficoltà, anche perché non capita molto spesso, anzi di solito ha sempre la parola giusta al momento giusto.

"Perché non mi hai chiamato? mai cazzo Ale, neanche una cazzo di telefonata, hai fatto finta di niente, come se non fossi mai esistita, come se non te ne importasse più nulla, perché?"

Domando come se niente fosse, quando in realtà anche solo parlarne e ripensarci mi fa male.
Non tanto perché mi ha lasciato, certo anche per quello, ma perché ha voluto proprio chiudere ogni rapporto che c'era tra di noi.
Anche solo di amicizia.

Cosa che io non riuscirei mai a fare, non dopo tutto quello che abbiamo passato e soprattutto non senza motivo.
Ed è proprio questo che gli sto chiedendo, un motivo, un perché.
Perché non voglio credere che abbia rinunciato a tutto solo per la distanza.

Sospira e si porta una mano tra i capelli ma non passa molto tempo che mi risponde.

"Me ne importava, in quel momento forse ho dimostrato tutt'altro ma mi è sempre importato di te. All'inizio non ti ho chiamato perché avevo paura che sentire la tua voce mi avrebbe fatto venire voglia di tornare. Poi però quando mi sono reso conto di quanto tu mi mancassi, di quanto volessi sentirti ci ho provato, ho provato a chiamarti, a scriverti ma era troppo tardi.
A quel punto tu mi avevi già bloccato ovunque e non sapevo come fare per parlarti, ho provato a chiedere a fede di fare da tramite, ma mi disse avevi chiuso ogni rapporto anche con lei e della morte di tuo nonno.
Sapendo quanto ci fossi legata e volendoti stare accanto allora avevo fatto l'unica cosa che mi era venuta in mente e avevo prenotato il primo volo disponibile per tornare ma me lo annullarono, così, a quel punto l'ho preso un po' come un segno del destino.
A quel punto pensavo che non volevi vedermi, e che vedermi, vederci, forse avrebbe solamente peggiorato la situazione.
Insomma avevi già perso tuo nonno e non volevo farti stare peggio."

(1/2)

Spazio Autrice Questo capitolo non mi piace per niente, non so

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Spazio Autrice
Questo capitolo non mi piace per niente, non so...non mi convince.
Fatemi sapere però voi cosa ne pensate🫶🏻

Semplicemente accade / Alex WyseWhere stories live. Discover now