~ Capitolo 28 ~

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TAYLOR'S POV

-No-

Avrei voluto urlare.

Avrei voluto dirle di scappare ma non potevo e quando finalmente Ally liberò la mia bocca da quel fastidioso pezzo di scotch ormai era troppo tardi.

Hyde l'aveva presa e le aveva tappato la bocca.

Osservai il suo sguardo.

Aveva paura.

Ma la persona che ebbe più paura in quel momento non era lei ma io.

Ero terrorizzato, spaventato e la cosa che mi dava fastidio era che non potevo fare niente per fermarlo.

Non appena quel bastardo appoggió la siringa sul collo di Ally iniettando nel suo corpo quella strana sostanza verde la vidi cadere a terra senza forze.

Guardai Cameron che era spaventato come me e urlai più forte che potevo.

-Cosa le hai fatto?-

-non ti alterare stupido ragazzino è solo un sonnifero. Non deve sapere dove la stiamo portando e neanche voi-

In quel preciso istante crollai anche io in un sonno profondo.

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Aprì gli occhi.

Mi trovavo insieme a Cam e Ally in una stanza buia illuminata solo da una piccola luce fioca in un angolo.

Provai a muovermi ma le mie mani erano legate con delle manette al muro pieno di muffa.

Avevo perso la cognizione del tempo e dello spazio.

Non sapevo quanto tempo era passato da quando ci portarono via ne avevo idea di dove ci trovavamo.

Cominciai a piangere.

Piangere dalla disperazione, dalla frustrazione, dalla paura di perdere tutto quello che avevo, paura di morire.

La porta si spalancò con un rumore alquanto fastidioso.

-Che ne dici di metterci un pò di olio?-

Disse sarcasticamente Ally.

La guardai ma lei continuava ad osservare un punto fisso davanti a lei.

I suoi occhi erano pieni di rabbia e non capivo dove avesse trovato la forza per affrontare Hyde.

Era un ragazzo molto alto, pieno di tatuaggi e piercing che non avrebbe esitato a puntare una pistola contro di lei e premere il grilletto.

Nella mia testa già avevo immaginato la scena.

Chiusi gli occhi aspettando un rumore ma non sentì niente se non i passi di Hyde che si avvicinava pericolosamente a me.

-Allora Caniff dammi i soldi-

-Hyde come te lo devo dire non ho tutto quel denaro-

-e allora come d'accordo succederà qualcosa di spiacevole molto presto-

-Mi dici cosa centro io in tutta questa storia? Non è colpa mia se i miei genitori adottivi mi hanno obbligato ad entrare nel giro della droga-

-Caro Michael non è colpa mia se non mi danno i soldi che mi devono-

-non sono neanche imparentato con loro, secondo te perché sono scappato?-

-perché sei un codardo?-

-no perché mi ero stufato di fare quella vita, ero solo un bambino non riuscivo più a reggere la situazione-

-ora sei cresciuto ma non è cambiato niente vedo-

-Hyde non voglio aver niente a che fare con questa stupida storia. Mi hanno sfruttato per anni, quando mi avevano adottato mi dissero di amarmi. Per il primo mese mi sentì a casa finché non arrivasti tu e i tuoi amici. Mi avete rovinato la vita-

Dissi fra le lacrime.

Un sorriso beffardo si creò sul suo volto.

-mi dispiace ma gli ordini del capo sono ordini-

-no ti prego non fare del male ad Ally se devi ucciderla uccidi me ti prego-

-ma tu mi servi vivo Taylor, lei no-

Ally sbiancò e cominciò a piangere.

-cosa sta succedendo?-

Disse sgranando gli occhi.

-Tay ancora non le hai raccontato niente? Vuoi che sia io o vuoi dirle la verità prima di lasciarla per sempre?-

-ci penso io-

-Tay cosa mi hai nascosto per tutto questo tempo?-

Disse facendo scontrare i suoi occhi nei miei.

-Prima di tutto devi sapere che i miei genitori non sono morti, mi hanno lasciato in un orfanotrofio poiché non potevano permettersi di mantenere un bambino. All'età di 6 anni venni adottato dalla famiglia White come ho già detto prima e mi illusero.
Dicevano di amarmi finché un giorno suonò alla porta il ragazzo che si trova di fronte a te.
Aveva solo 16 anni quando varcò la porta di quella che doveva essere la mia casa e cominciò a impartirmi degli ordini.
Seguivo tutto ciò che mi diceva alla lettera poiché minacciava di uccidere i miei veri genitori.
Li odiavo e continuo a farlo per avermi abbandonato ma non potevo lasciarli morire quindi accettai i vari accordi e cominciai a vendere la droga.
La mia finta famiglia faceva fare a me il lavoro sporco finché un giorno decisi di scappare.
Avevo solo 12 anni ma presi il primo autobus che passò e arrivai a Los Angeles dove incontrai Christian.
Eravamo diventati molto amici e grazie a lui conobbi Cameron.
I suoi genitori acconsentirono quando Cam chiese loro di accogliermi a casa.
Ally, Cam vi chiedo scusa.
Non avrei dovuto mentirvi ma non volevo mettervi in pericolo-

Dissi lentamente.

Volevo che il tempo rallentasse.

Avrei voluto fermarlo per sempre per impedire ad Hyde di uccidere l'unica persona che amavo davanti ai miei occhi ma purtroppo non ci riuscì.

Appena finì di parlare Hyde prese Ally e la costrinse ad inginocchiarsi davanti a me mentre lentamente strappava i suoi vestiti dal suo fragile corpo.

-scusa-

Dissi senza farmi sentire da nessuno.

Lei però aveva letto il mio labiale e sorrise.

-ti amo-

Disse anche lei sotto voce mentre Hyde continuava a spogliarla con le sue grandi mani.

Go on alone || Taylor CaniffWhere stories live. Discover now