Capitolo 1

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Krystal

Ieri è stata una giornata terribile per me. Mentre stavo bevendo il caffè del mattino, ho controllato la mia email sperando di ricevere buone notizie, ma invece ho letto la parola che tanto temevo: "Licenziamento".
Mi ha colpito come un pugno nello stomaco, portando con sé un'ondata di panico e tristezza.

Essere licenziata è stato un duro colpo, soprattutto perché non ho una famiglia su cui contare per aiutarmi finanziariamente.
Senza risparmi e con l'affitto che dovevo pagare, mi sono sentita come se stessi precipitando in un abisso senza fondo.

La disperazione mi ha invaso mentre cercavo freneticamente annunci di lavoro. Mi sono presentata al colloquio con il cuore gonfio di speranza e l'ansia che mi bruciava lo stomaco. Indossavo il mio miglior vestito, cercando di trasmettere fiducia e professionalità nonostante il mio nervosismo.
La sala d'attesa era piena di tensione, con altri candidati che sembravano altrettanto nervosi.
Quando è arrivato il mio turno, sono entrata nella stanza del colloquio e ho affrontato lo sguardo scrutatore dei miei intervistatori.

Le domande iniziali erano standard sul mio background e le mie esperienze lavorative. Ho risposto con fiducia, cercando di mettere in evidenza le mie competenze.
Ma man mano che la conversazione procedeva, ho sentito il mio nervosismo crescere.Le domande sono diventate sempre più difficili e ho fatto del mio meglio per rispondere nel modo migliore possibile.

Tuttavia, ho potuto percepire una certa esitazione nel tono dei miei intervistatori. Sembrava quasi che avessero già preso una decisione prima ancora che avessi avuto l'opportunità di dimostrare il mio valore.
Alla fine del colloquio, mi hanno ringraziato per il mio tempo e mi hanno detto che avrebbero fatto sapere la loro decisione al più presto.
Uscire dalla stanza mi ha lasciato un senso di vuoto nel petto, con il possibile rifiuto che pesava su di me.I giorni successivi sono stati angoscianti, controllando ansiosamente la mia email e il telefono nella speranza di ricevere una buona notizia.

Ma quando finalmente è arrivata la risposta, è stata una delusione totale.
Mi hanno comunicato che non ero stata selezionata per il ruolo.
Le lacrime mi sono salite agli occhi mentre l'onda di delusione mi travolgeva.
Nonostante i miei sforzi, ho sentito che era un altro duro colpo in una vita già difficile, e sembrava che ogni porta si stesse chiudendo davanti a me.

Quella sera, ero sola nel mio appartamento e mi sono lasciata andare al dolore.
Ricordavo tutti i momenti difficili del passato, quando mi sentivo persa e senza speranza.
Mi sentivo come se fossi annegando in un mare di disperazione, incapace di trovare una via d'uscita.
Era come se il peso del mondo fosse sulle mie spalle, schiacciandomi sotto il suo peso. In quel momento, mi sono sentita più sola e vulnerabile che mai.

Così la mattina dopo ho deciso di incontrare la mia migliore amica Adelina ad un bar, mi sentivo come se un macigno mi stesse schiacciando il petto mentre raccontavo ad Adelina la mia recente delusione.
Sedute al tavolino di un caffè accogliente, ci scambiavamo sguardi di comprensione e solidarietà.
"Non riesco a credere che non mi abbiano scelta per quel lavoro,"
ho detto, la voce tremante dall'emozione.
"Ho dato il massimo durante il colloquio, ma sembrava che avessero già deciso prima ancora di darmi un'opportunità."
Adelina ha posato gentilmente una mano sulla mia, offrendomi un sorriso di incoraggiamento. "Lo so che può sembrare scoraggiante, ma non è il momento di arrendersi. Hai dimostrato il tuo valore in tante altre occasioni, e questo non cambia nulla. Se qualcuno non vede il tuo talento, è il loro problema, non il tuo."
Ho annuito, sentendomi un po' più sollevata dalle parole di conforto dell'amica.
"Grazie, Adelina. È solo... è solo che non so cosa fare ora. Non ho i soldi per pagare l'affitto e..."
Adelina mi ha interrotto con un sorriso rassicurante.
"Non preoccuparti per l'affitto. Sai che hai sempre un posto da me. La mia porta è sempre aperta per te, Krystal. Se hai bisogno di stare da me per un po', non esitare a chiedere."
Le lacrime di gratitudine mi brillavano negli occhi mentre abbracciavo calorosamente l'amica. "Grazie, Adelina. Sei davvero un'amica speciale. Non so cosa farei senza di te."
Abbiamo continuato a parlare, con Adelina che mi offriva il suo sostegno incondizionato.

Anche se il futuro sembrava incerto, sapevo che potevo contare sull'amicizia e sul supporto di Adelina per affrontare qualsiasi sfida avessi di fronte.

Il coraggio di rinascere Where stories live. Discover now