Capitolo 3

15 5 0
                                    

Krystal

Sbuffai mentre scorrevo l'ennesimo annuncio di lavoro sul mio telefono. La luce debole del mio piccolo appartamento ingrandiva la frustrazione che provavo. Avevo bisogno di un lavoro urgentemente.

La voce di mia madre risuonava nella mia mente, un eco persistente che mi spronava a non mollare.
<<Devi essere forte, Krystal>>
mi diceva spesso.
<<La vita non è facile, ma tu sei più forte di quanto pensi.>>
Con un sospiro, scrollai via l'annuncio e mi alzai dal divano.
Indossavo il mio miglior vestito nero, l'unico rimasto della mia vecchia vita prima del trasferimento a Roma.
La tensione familiare e il senso di inadeguatezza sembravano ora pesare sulle mie spalle.
'Devo farcela,'
sussurrai a me stessa, determinata a trovare un lavoro per ricostruire la mia vita.

Uscii di casa con il cuore pieno di speranza e la mente confusa. Mi diressi verso il centro della città sperando che l'aria fresca mi portasse chiarezza.
Dopo una breve passeggiata, arrivai davanti a una biblioteca.
Le pareti di pietra emanavano calma e tranquillità, quasi dimenticando il caos della città.
Entrando, fui accolta dal suono dei libri. Avvicinandomi al banco dell'accoglienza, notai un giovane uomo alto e snello, con capelli castani e occhi vivaci.
"Posso aiutarti?"
chiese con un sorriso gentile.Deglutii, cercando di superare l'ansia iniziale.
"S-sì,"
balbettai.
"Sto cercando lavoro. Avete delle posizioni aperte? "
Il giovane uomo annuì.
"Certamente. Stiamo cercando un nuovo assistente alla biblioteca."
"Sei interessata?"
Un'ondata di sollievo mi pervase. 
"Sì, sì lo sono!"
risposi con entusiasmo.Il giovane uomo mi porse un modulo.
"Mi chiamo Nathan. Compila questo modulo e lascia il tuo curriculum. Sarò lieto di valutarlo."
Sorridendo, consegnai il modulo compilato.
I nostri sguardi si incrociarono per un istante, e sentii una scintilla accendersi dentro di me. Ma respinsi immediatamente quel pensiero. Dovevo concentrarmi sul lavoro e sulla ricostruzione della mia vita frantumata.Con un sorriso forzato, mi allontanai dal banco dell'accoglienza, sperando che quella fosse la mia occasione per iniziare una nuova vita.

Il mio cuore balza di gioia mentre scorro l'elenco delle email nella mia casella di posta elettronica. Tra le varie notifiche insignificanti, finalmente la vedo:
"Offerta di Lavoro: Assistente Bibliotecario".
Con un sospiro di sollievo, apro l'email e leggo le parole che confermano ciò che ho tanto desiderato.
Sono stata scelta come assistente in biblioteca, un ruolo che mi permetterà di immergermi ancora di più nel mondo dei libri e della conoscenza.

È come se un peso si sollevasse dalle mie spalle, e un sorriso spontaneo si dipinge sul mio viso.Non vedo l'ora di iniziare questa nuova avventura e di mettermi al lavoro. La biblioteca è il mio rifugio, il posto dove mi sento più a casa, e ora avrò l'opportunità di contribuire ancora di più alla sua missione. Sarà un nuovo inizio, un modo per lasciarmi alle spalle le paure del passato e guardare con ottimismo al futuro.

Con un rapido click, rispondo all'email confermando la mia accettazione e ringraziando per l'opportunità.
Sento una scarica di adrenalina mentre immagino tutto ciò che mi aspetta. Questo lavoro non è solo un'opportunità professionale, ma anche un passo avanti nel mio percorso personale di crescita e di guarigione.

2 settimane dopo

Mentre riorganizzo i libri sulla mensola,avvertivo lo sguardo di qualcuno che mi scrutava da lontano.
Nathan è di nuovo qui, con quel sorriso accattivante e gli occhi che sembrano scrutare dentro di me. È così difficile ignorarlo quando lavoriamo insieme qui in biblioteca.
Eppure, ogni volta che si avvicina, sento un brivido di ansia corrermi lungo la schiena. Dopo le delusioni del passato, il pensiero di aprirmi a qualcuno mi terrorizza.

Ma Nathan sembra determinato a scavare dentro di me, a scavare nelle mie difese e a scoprire chi sono veramente.
Non posso negare che mi sento attratta da lui, ma ho imparato a tenere la mia corazza ben salda intorno al mio cuore.
Non posso rischiare di essere ferita di nuovo. Eppure, Nathan continua a insistere, a cercare di scavare sempre più in profondità.
"Krystal, posso chiederti qualcosa?"
La sua voce è morbida e gentile, ma sento il panico montare dentro di me.
"Che cosa?"
riesco a balbettare, cercando di nascondere il mio disagio dietro un sorriso finto.
"Mi piacerebbe conoscerti meglio. Possiamo fare qualcosa insieme dopo il lavoro?"

La sua proposta mi fa battere il cuore più velocemente del solito.
Vorrei dire di sì, vorrei lasciarmi andare e permettere a qualcuno di avvicinarsi. Ma le cicatrici del passato sono ancora fresche e il pensiero di fidarmi di nuovo di qualcuno mi spaventa più di ogni altra cosa.
"Mi dispiace, Nathan,"
dico con voce tremante.
"Non credo che sia una buona idea."
Vedo la delusione attraversare i suoi occhi, ma so che è meglio così.
È meglio tenere le distanze, per proteggere me stessa. Anche se mi fa male vederlo andare via con la sua sconfitta dipinta sul viso.Quando finalmente sono sola di nuovo, respiro profondamente, cercando di calmare il mio cuore che batte veloce. Forse è meglio così. Forse è meglio rimanere sola, piuttosto che rischiare di essere ferita di nuovo.

Dopo una giornata intensa alla biblioteca, finalmente posso rilassarmi mentre cammino verso casa. La mia mente è piena di pensieri su tutto ciò che è successo oggi, e non vedo l'ora di condividere tutto con la mia migliore amica.
Quando entro nell'appartamento, trovo Adelina che mi aspetta sul divano con una tazza di tè fumante in mano. Il suo sorriso accogliente mi fa sentire subito a casa, e so che posso confidarmi in lei su tutto.
"Krystal! Come è andata oggi?" Mi chiede,mettendo da parte la sua tazza di tè per darmi piena attenzione.Mi siedo accanto a lei sul divano e prendo un respiro profondo prima di iniziare a raccontare.
"È stata una giornata piena di emozioni,ma sto amando il mio nuovo lavoro"
Poi, il mio sorriso scompare mentre inizio a raccontarle del confronto con Nathan. "Ma c'è qualcosa che devo dirti su Nathan..."Le racconto dei suoi tentativi di avvicinarmi, delle sue domande sulla mia vita personale e delle mie paure nel rispondere.
"Mi ha chiesto di uscire dopo il lavoro, ma ho dovuto rifiutare,"
dico con un sospiro. Mi ascolta attentamente, facendo eco alle mie espressioni di preoccupazione e confusione.
"Capisco perché ti senti così, Krystal. Le tue paure sono valide, ma ricorda che sei forte e hai il diritto di proteggere il tuo cuore."
Annuiamo entrambe in silenzio, sapendo che posso sempre contare sul suo sostegno. Con lei al mio fianco, so di poter affrontare qualsiasi cosa la vita mi riservi, sia essa una nuova opportunità di lavoro o un complicato affare di cuore.

Il coraggio di rinascere Where stories live. Discover now