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Fai rumore nei sogni di
qualcuno solo per farlo
svegliare con il cuore felice,
altrimenti lascialo dormire.
-Massimo Bisotti

*
Cammino per la mia città senza sapere dove andare, i miei piedi si muovono da soli, il sibilo costante del vento è l'unico suono che percepisco, seguito dai miei passi.
Improvvisamente, un suono alle mie spalle mi porta ad aumentare il passo, fino a correre, con il fiato corto e il cuore impegnato in una corsa senza meta.
Una brutta sensazione comincia a nascere dentro di me, facendo tremare il mio corpo come una debole foglia in balia del vento.

Improvvisamente quel suono cessa, quindi mi volto, arrestando i miei passi con la consapevolezza di essere osservata.
Noto un piccolo turbine d'aria dirigersi verso di me, quindi arretro, spaventata dalle sue dimensioni, le quali ad ogni metro paiono aumentare.
Il timore cresce quando nel bel mezzo di esso, compare un uomo incappucciato, con due profondi buchi neri al posto degli occhi.
L'atmosfera cambia.
Il vento scuote i miei lunghi capelli color argento e una leggera nebbia, mi impedisce di vedere quella figura, facendomi perdere l'orientamento.
Mi guardo intorno nonostante le difficoltà con le lacrime agli occhi, cercando di capire dove sia, quantomeno per sapere che direzione prendere per fuggire, ma prima che possa rendermene conto, il mio corpo viene sbalzato in aria da una forza a me sconosciuta e scaraventato a terra.
Rapidamente mi rimetto in piedi, cominciando a correre senza sapere dove andare, con un profondo dolore alla caviglia, ma l'agitazione così grande da non curarmene.

<<È inutile che scappi>> una voce maschile mi fa gelare il sangue nelle vene.
<<Cosa vuoi da me?>>
Urlo in preda al panico, cercando di scorgere il volto di quell'uomo incappucciato.
Vorrei poter usare i miei poteri, vorrei davvero e sistemare tutto, ma dopo l'ultima volta mi sento terrorizzata.
<<Io voglio te.>> ringhia rabbioso, mentre un suono di macerie sussegue le sue parole.

Le lacrime continuano a bagnarmi il volto e la stessa forza di poco fa, mi solleva per aria, facendomi scontrare violentemente contro le mura di un palazzo.
Le forze vengono a mancare, quando il mio braccio comincia a perdere sangue copiosamente.
Urlo dal dolore vedendo un pezzo di lamiera infilato nella mia pelle, e senza pensarci due volte lo tolgo, stringendo i denti dal dolore eccessivo.
Non riesco a rimettermi in piedi, i miei poteri mi salverebbero, ma il timore è troppo.

Vedo la sagoma di quell'uomo farsi sempre più sfocata, mentre si avvicina a me con passo felpato.
Gli occhi si chiudono per la stanchezza, ma quando un grido interrompe l'apparente quiete, li riapro.
La visuale è compromessa, ma riconosco due sagome.
Gli occhi si chiudono di nuovo.
Sento due voci distinte, ma non riesco a distinguerne le parole.
Sento qualcuno avvolgermi fra le sue braccia e tirarmi su. Successivamente, la mia testa si posa contro il suo petto.
Sento un battito veloce, rabbioso.
Tento di aprire gli occhi per l'ultima volta.

Ciò che vedo mi scalda il cuore.
Due occhi rossi mi osservano premurosi, come se volessero proteggermi.
Come per dirmi "non sei sola, io mi prenderò cura di te".

L'ultima cosa che vedo, sono le sue bellissime iridi dipingersi di un nero ebano.
E finalmente, sprofondo nel buio.
*

Elements: I PresceltiWhere stories live. Discover now