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Guardo le ragazze presenti nello spogliatoio con estrema attenzione, attendendo una qualsiasi sensazione, che possa condurmi a riconoscere l'Elemento.
<<Devo chiamare un esorcista, per caso?>>
<<Perchè? Ho detto qualcosa?>> domando confusa, alla ragazza dai capelli color miele, scuotendo al contempo le sue spalle, con la malsana preoccupazione di aver recitato qualche altra formula a me sconosciuta.
<<Come?>>
<<Perché me l'hai chiesto?>> ripeto, tentando invano di mantenere la calma.
Porto le mani fra i lunghi capelli, come al solito ordinati in morbidi boccoli naturali, decidendo di prendere posto sulla panca il legno chiaro posta alle mie spalle, sospirando ampiamente con la mano posata sul cuore e un forte senso di smarrimento.
<<I tuoi occhi sembrano spiritati>> replica, facendo cenno alle sue amiche di starmi alla larga e arricciando le labbra sottili in una smorfia di disgusto.
<<Ed io che temevo di aver disegnato un pentagono>> commento, sollevando gli occhi al cielo per la sua insulsa spiegazione e recuperando, con estrema rapidità, il mio sorriso.
Perlomeno posso rasserenare il mio animo, dopo aver constatato, con il nostro contatto, di non avere alcun legame con questa inutile creatura. Decisa ad andarmene al più presto da questo luogo raccapricciante, mi avvicino ad un'altra ragazza, posando una mano sul suo braccio e attendendo invano una qualsiasi reazione; successivamente eseguo lo stesso tentativo con le altre, passando in rassegna ad ognuna di loro. Sbuffo infastidita, osservandole scappare via ed esprimere commenti derisori nei miei confronti.
Quanto sarebbe bello far esplodere le loro testoline e osservare il vuoto presente al loro interno.

Ancora immersa nei miei gioiosi pensieri, con un ghigno dipinto sul mio volto, osservo Dylan e Ryan comparire dinanzi a me, trafelati. Il primo cade ai miei piedi, con le mani premute sul ventre, nell'inutile tentativo di contenere i conati, mentre l'ultimo, con fare teatrale, si spolvera la maglietta color cobalto.
<<Hai bisogno di una mano?>> domando serenamente a Dylan, il quale rigurgita sul pavimento, senza degnarsi di rispondere.
<<Ma no, si sta divertendo>> ironizza Ryan. Sbuffo nauseata, dirigendomi verso il bagno per prendere un rotolo di carta igienica e porgerlo alla Terra.
<<Così sei d'aiuto>> commenta Ryan, sghignazzando con le braccia conserte e le spalle contro la parete.
<<Sicuramente più di te>> replico infastidita.
<<No, dove stai andando? Il bagno è da quella parte>> rimprovero Dylan, spingendolo verso la parte opposta.
<<G-gira tutto>> sussurra avvicinandosi al lavandino per sciacquarsi il viso.
<<E' sempre impagabile vedere la reazione al primo teletrasporto>>
<<Invece di infastidirmi con la tua voce, potresti collaborare> sollevo la voce, voltando lo sguardo altrove, nauseata dal ripetersi dell'avvenimento. Porto una mano sul viso, per eliminare in parte quegli odori, mentre Dylan riprende ad emettere versi a dir poco soavi.
<<Dovrò assicurarmi che i tuoi allenamenti siano duri, altrimenti non sopravviverai un solo giorno su Salia>>
Sollevo gli occhi al cielo, consapevole delle mie ampie capacità, a lui fortunatamente ignote, mentre Dylan si soffia il naso, appoggiandosi con gli avambracci al lavandino, nel tentativo di ignorare il malessere.
<<Ho doti a te sconosciute e un meraviglioso istinto di sopravvivenza, dovresti saperlo. Se non fosse per il mio buon cuore, tu saresti in un ospedale con un trauma cranico, ustioni di quarto grado e un grosso bernoccolo sulla testa>> ribatto, sorridendo con quanta più gioia riesco a sprigionare.

<<Riesci a camminare?>> domando al moro, posando una mano sulla sua schiena come sostegno <<Dobbiamo andarcene da qui, non l'ho trovata e per giunta non ho alcuna intenzione di avvicinarmi ad ogni studentessa di questo istituto, solo perchè i tuoi stupidi aggeggi sono inutili>>
Mi dirigo verso l'uscita, intenta ad uscire da questo maleodorante spogliatoio, con i due ragazzi al seguito.
<<Ho controllato e non sei presente in alcun fascicolo scolastico>>
Una voce alle nostre spalle ci fa sobbalzare: l'insegnante di motoria, ci osserva dall'alto verso il basso, inspirando rapidamente con sguardo nauseato.
<<Cos'è questo odore disgustoso?>> borbotta avvicinandosi allo spogliatoio.

Elements: I PresceltiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora