Capitolo 16

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Annabelle'spov
Ero su un ponte, non so come ci ero arrivata. Davanti a me, in bilico tra il vuoto e la strada, c'era un ragazzo dai capelli castano chiaro, i suoi vestiti erano tutti strappati e in mano aveva un pugnale. Quando si accorse della mia presenza, si voltò. Occhi celesti dai riflessi dorati.
"Ti sei dimenticata di me, dolcezza?" sorrise beffardo. Non mi diede nemmeno il tempo di rispondere che si pugnalò sul petto e cadde nel vuoto.
"No!" urlai e di soprassalto mi svegliai. Mi presi la testa tra le mani ma non riuscii a smettere di gridare. La porta si spalancò di colpo.
"Hey, piccola calmati ci sono io. Era solo un incubo. Calmati. Shh..." Mitchie mi abbracciò e mi cullò fino a che non mi tranquillizzai. Erasolounincubo, solounincubo. Guardai l'orologio a led sul mio comodino: segnava le 3:26.
"Ti senti meglio adesso?" chiese. Annuii.
"Mi hai fatto prendere un colpo!"
"Sc...usa...mi" dissi singhiozzando.
"Non fa niente. Hai voglia di raccontarmi quello che hai sognato?" chiese premuroso. Per qualche strano motivo non volevo che sapesse.
"Magari domani, adesso è tardi."
"Va bene." disse e fece per andarsene.
"Mitchie?" lo chiamai.
"Si?"
"Ti dispiacerebbe restare qui, con me?" lo so che mi stavo comportando da bambina, ma avevo bisogno di qualcuno al mio fianco. Mi guardò per qualche secondo negli occhi, e poi si avvicinò. Gli feci un po' di spazio nel letto e quando si sdraiò, mi sentii un po' più protetta. Senza accorgermene, mi addormentai.
Quando la luce filtrò dalla finestra, aprii gli occhi e guardai l'orologio. Le 10:56, dai potevo dormire ancora un po', tanto le lezioni iniziavano alle... aspetta, le 10:56???!!!
"Oh merda!" mi alzai dal letto. "Mitchie!" gli scossi il braccio. "Mitchie!" alzai la voce ma niente. Allora presi il cuscino e glielo sbattei sulla faccia.
"Ahi!" sussultò e aprì gli occhi di scatto.
"Sono le 10!" lo informai.
"E mi hai svegliato per questo?"
"Ti sembra poco?"
"Bhe, ormai quello che fatto e fatto. Vestiti e andiamo da Starbucks." d'altronde non aveva tutti i torti.

Frederick'spov
Annabelle e Mitchie non sono venuti, non sono al loro solito tavolo, sicuramente staranno insieme. Ma a me che importa? Io ho Marie e Annabelle ha Mitchie e vissero tutti felici e contenti. Ma allora perché al pensiero di quei due insieme mi viene un istinto omicida? Bha, mi sto facendo problemi inutili. Forse qui due nemmeno si parlano.
"Mi stai ascoltando?" urlò l'oca accanto a me.
"No."
"Certo! Perché tu hai sempre la testa tra le nuvole! Comunque stavo dicendo che a scuola tutti parlano di Mitchie e Annabelle, e che stanno insieme. Infatti Portia l'ha visto entrare a casa di lei e che ieri sera non è nemmeno tornato a casa! Chissà che cosa hanno fatto quei due..." che cosa?! No, non può essere vero. Mi diressi fuori dalla mensa mentre la mia 'ragazza' mi urlava che la dovevo trattare come tale. Mi diressi nel parcheggio e presi la mia macchina, non volevo più sentirne di quei due.

#SpazioAutrice
Vihofattoprendereuncolpoall'inizio, vero? MuhahahhsonopeggiodiMalefica. Questavoltaaumentiamo, 40 votiperilprossimocapitolo.

- Aury 

Amo il mio peggior nemico.Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang