27. La ruota cosmica

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L'ultima volta che aveva provato a fare qualcosa di testa sua, suo padre e sua madre erano morti. La volta precedente, invece, il ragazzo che le piaceva aveva cercato di uccidersi e poi era stato rapito dai supercattivi.

Cherry si era ripromessa di non fare mai più grandi piani, ma questa volta era diverso... adesso si sentiva una divinità. Sapeva con certezza che i risultati delle volte precedenti erano stati solo colpi della sfortuna, di un'imprevedibile ruota cosmica che lei non avrebbe potuto fermare a mani nude, che nessuno poteva fermare a mani nude.

Perciò ora credeva in sé e non aveva paura. Credeva fermamente che la ruota cosmica della sfiga non la avrebbe investita una terza volta.

E poi Teo spuntò da dietro un angolo e lei gli sbatté contro.

«Hey!» Ringhiò «Bada a dove vai!»

«Dov'è la dottoressa Cosmos?» domandò il folle, guardandola a occhi sbarrati

«L'ha presa Werhunter. Adesso spostati!».

L'uomo non solo non si spostò, ma la afferrò per una spalla. Cherry gli sferrò un pugno, ma Teo la schivò e le gridò in faccia

«Dobbiamo scappare!»

«Vattene, Teo»

«Vieni con me».

Cherry prese un profondo respiro e guardò negli occhi l'uomo. Non sentiva neanche il bisogno di raccogliere il potere: esso era già lì, in attesa dietro le pupille, pronto a ipnotizzare chiunque lei avesse voluto.

«Torna ai sotterranei, Teo» Ordinò «E non ostacolarmi mai più»

«Eh, che cos'è questo sguardo determinato da monella?» domandò l'uomo

«Torna indietro!»

«No! Vieni con me!».

Lui la afferrò come un sacco di patate e prese a trottare per portarla chissà dove, visto che si stava allontanando dalla strada per il sotterraneo. Cherry gli tempestò di pugni la schiena, strappandogli una serie di gemiti e una minaccia.

«Ciliegina, se non la smetti ti do una botta in testa e ti porto via svenuta».

Cherry smise, ripromettendosi di liberarsi più tardi, perdendo un po' di tempo ad analizzare quella situazione. Il folle Teo era più forte di quello che sembrava, alto e magro com'era, e anche se non correva riusciva a muoversi rapidamente anche se portava il peso di una ragazza sulle spalle. La parte interessante, però, è che sembrava completamente immune al potere ipnotico di Cherry: non si era neanche accorto del tentativo della ragazza di soggiogare la sua mente.

Ora trottava canticchiando qualcosa di ossessivo fra i denti e muovendo a tempo la testa.

«Che cosa vuoi fare?» Gli domandò lei, cercando di sembrare conciliante

«Voglio scappare» rispose Teo, quasi cantando

«E perché mi stai portando con te?»
«Perché penso che anche tu debba scappare da qui. Penso che quelli ti stiano cercando»

«Perché lo pensi?» Cherry trasalì «Sai qualcosa che non so?»
«So un sacco di cose che non sai. Ma sono anche certo che anche tu sai un sacco di cose che io non so. Magari, se parliamo insieme, possiamo insegnarci queste cose!»
«Teo, sono seria!»
«Anche io lo sono»
«Teo! Perché i supercattivi mi vogliono?»
«E io che cosa vuoi che ne sappia? Mi hanno solo dato quest'impressione».

Cherry si lasciò trasportare e portare di nuovo fuori. Sembrava che la ruota della sfortuna la stesse schiacciando per la terza volta. Certo, stava passando più lentamente su di lei, e sembrava più leggera delle volte precedenti, ma era comunque un'autentica sfortuna aver incontrato quel pazzo (che per di più non si poteva ipnotizzare) nel corridoio.

«Qual'è il tuo potere?» Domandò Cherry

«Non ho un potere speciale» Teo si strinse nelle spalle, facendola sobbalzare «Però ho una testa speciale»

«Cos'ha la tua testa di diverso dalle altre?»
«Se te lo dicessi, perderei un po' di mistero. E c'è la legge sulla privacy: posso nasconderti questa informazione»

«D'accordo» brontolò Cherry, guardando l'ospedale che si allontanava «Ma si può sapere dove stiamo andando?».

Il folle Teo la mise a terra e si stiracchiò la schiena, premendosi le mani sul bacino

«Oh, ovunque stiamo andando potrai usare i tuoi piedi» disse «Non vorrai che io ti porti addosso per tutto il tragitto!»
«Guarda che sei tu che mi hai rapita!» lo accusò Cherry, puntandogli contro un dito

«Ti ho rapita?» il folle si posò le mani sul petto «Come sarebbe a dire? Io ti sto facendo scappare, non ti ho rapita!»

«Mi hai detto che mi avresti dato una botta in testa e mi avresti portata via svenuta!» Cherry lo superò, allungando il passo

«E allora?»
«E allora sono le parole di un rapitore!»

«Non credo di aver mai rapito nessuno prima d'ora. Forse non mi ero accorta di averti rapita perché, insomma, non sapevo di starlo facendo» disse Teo pensieroso, camminando a passo svelto, ma senza superare la ragazza.

Cherry gli si parò davanti con le mani sui fianchi

«Dobbiamo tornare indietro» gli disse, seria «Dobbiamo fermare Bloodhound e Werhunter»

«Guarda che ci sono i supereroi per fare queste cose»

«E allora perché non sono ancora arrivati?»
«Perché prima di attaccare l'ospedale, quei due hanno tagliato tutti i collegamenti telefonici e hanno isolato la zona, credo. Nessun telefono funzionava. Le ragazze hanno tutte provato a chiamare la polizia, ma rispondeva solo un messaggio pre-registrato di Werhunter che diceva "tun-tun-tun-tun"» canticchiò, allegro, poi aggiunse «E anche che se qualcuno avesse provato a intromettersi nello scontro fra lui e la dottoressa Cosmos, lui lo avrebbe ucciso volentieri»

«Ma perché vuole la dottoressa?».

Teo rise e allargò le braccia

«Davvero non lo sai? È perché lei...» e il resto delle sue parole furono coperte da un boato terrificante.

Cherry poté vedere per un istante solo la sagoma dell'uomo, nera come carbone contro uno sfondo di fuoco, striato da brandelli di muratura che schizzavano verso il cielo.

L'ospedale era appena esploso.

Shadowfawn - La Ragazza IpnoticaWhere stories live. Discover now