Capitolo 20

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River pov

Sono quattro mesi ormai che vengo tutti i giorni in ospedale. Fino a quando Sam sarà qui sarà come essere in un limbo. Non avvieranno alcun processo. I ragazzi ormai sono definitivamente con me e Tessa.

Io: quindi dottore?
X: quindi se posso le consiglio di continuare a parlarle e di fare in modo che la piccola senta la sua presenza. Mi creda lei riesce a sentirvi.
Io: sto cominciando a perdere le speranze.. e non so come dirlo ai ragazzi. Non potrebbe fare un'eccezione? La possono salutare?
X: per ora no. Magari vedremo più avanti se è il caso, li faremo entrare per salutarla.
Io: cosa intende?
X: intendo che Sam non starà così per sempre. O si sveglia o saremo costretti a staccare tutto signor Turn... mi dispiace...

Giornata peggiore non poteva esserci.
Dato che l'orario di visita è finito , prendo le mie cose, do un bacio a Sam e vado fuori dal reparto.

Mark: papà!!! Possiamo entrare!!???? Ti pregoooo
Io: Mark. Il dottore non vuole. Andiamo a casa dai. La mamma ci aspetta.

Per Mark è stato più semplice iniziare a chiamare me e Tessa , papà e mamma. In fondo è soltanto un ragazzino di quattordici anni, ha sempre voluto due genitori che si prendessero cura di lui.
Invece Mason è più riservato. Ci chiama così anche lui, ma parla di meno rispetto a Mark.
Diciamo che Mark è quello che ci da più da fare, e menomale che ci sono loro due con noi a tenerci occupati.
Tessa ed io ormai lavoriamo in un'azienda tutta nostra che produce pellami, grazie a lei che è la nostra design e alla mia abilità con il denaro; i ragazzi sono a scuola fino al pomeriggio quindi non abbiamo pensieri. Dopo scuola vanno a casa dove noi li raggiungiamo un'ora dopo. Diciamo che la nostra vita si è stabilizzata ma non saremo completi senza Sam. Ogni giorno dopo il lavoro vado da lei e oggi ho portato i ragazzi con me.

Mason: perchè non ci fanno entrare? Sta tanto male?
Io: scendi Mas. Non sta tanto male ma è una camera speciale e li nessuno puó entrare. Solo io lo sapete. Anche la mamma non entra.
Mason: ma tu ce lo diresti vero se ci fosse qualcosa che non va?
Io: certo.

Continuano a farmi domande mentre saliamo a casa nostra. Abbiamo un appartamento poco distante dall'ospedale che è abbastanza spazioso. Infatti i ragazzi si stanno tanto impegnando, abbiamo tre camere quindi loro due dormono insieme e mi stanno aiutando con la camera di Sam. Le abbiamo pitturato le pareti di un rosa molto chiaro e abbiamo preso un lettino. Non voglio che dorma nella culla e si senta in trappola come succedeva con Adam.

Tessa: uomini venite a cena su!
Mark: che si mangia!!??? Ho fame!
Tessa: ci credo campione , oggi a scuola vi siete anche allenati vero?
Mark: si! Ma io non voglio giocare.
Io: e perchè ?
Mark: giocheró soltanto quando Sam sarà con noi e potrà vedere le partite! Altrimenti no!
Mason: tanto non si sveglia più!
Tessa: Mason!!!
Io: Mason! Smettila subito!
Mason: tanto è vero! Voi non ci dite la veritá! Giochiamo alla bella famiglia felice ma Sam è li in quel letto da quattro mesi! E nessuno ci dice niente!!!
Tessa: Mas tesoro guarda che noi vi abb...
Io: no Tes. Mason, vai in camera tua , subito!
Mark: ma così non mangia!
Io: infatti Mason stasera va a letto senza cena!
Mason: cosa!? Solo perchè ho detto la veritá mi punisci!?
Io: la situazione è difficile per tutti! Va in camera tua ! ORA!!!
Mason: va a quel paese!!!

Mi trattengo dal mollargli un ceffone perchè fa quello che gli ho detto. Noi intanto continuiamo la cena in silenzio. Capisco che ci stia male, siamo tutti affranti ma non possiamo distruggerci. Non lo posso permettere.

Tessa: tesoro perchè non mangi più? Hai detto di avere fame...
Mark: lo posso finire più tardi? Ora non mi va..
Io: tu che non mangi? Che c'è Mark? Ti sei spaventato per le cose che ha detto Mason?
Mark: no... è solo che ... no..
Tessa: e va bene ho capito. Tranquillo ok guarda qui , adesso preparo un piatto per Mason e tu più tardi glielo porti. Così puoi finire il tuo ok?
Io: ma io ho de...
Tessa: zitto Riv... nessuno dei miei figli va a letto senza cena! Adesso mangia Mark..tranquillo..

Che teste calde sono questi due. Era davvero capace di non mangiare pur avendo fame per paura che Mason non avesse la sua porzione. Ci hanno raccontato di essere stati sempre in strada e di aver vissuto alla giornata. Sono abituati a dividere il cibo e quindi un pó me lo aspettavo che Mark avrebbe condiviso con Mason il suo piatto.

Mi sento in colpa con Mason, devo punirli ma non devo togliergli la cena. Hanno sofferto la fame e non è giusto che ora che sono con me io continui a fargliela soffrire.
Decido quindi di prendere il piatto di Mason e portarglielo in camera, mentre Tessa controlla i compiti dei ragazzi.

Io: posso?
Mason: tanto fai sempre come vuoi. Entra pure!
Io: vengo in pace Mas... voglio soltanto parlare un pó ..
Mason: non mi va , ho sonno.. sono stanco...

Si gira e si nasconde sotto le coperte e dato il silenzio tombale posso sentire tranquillamente il suo stomaco brontolare.

Io: ti ho portato la cena Mas. Dai tirati su ..
Mason: se ti faccio pietà puoi anche andar via. Sono stato per giorni senza cibo , riesco a sopportarlo..
Io: nessuno dei miei figli soffrirà la fame, non più Mas..
Mason: non siamo tuoi figli..
Io: per la legge lo siete... e a me piacerebbe tanto se tu mi chiamassi papà più spesso.
Dai mangia su. Mi dispiace che ti ho allontanato dal tavolo Mas, peró Mark è tanto ribelle quanto fragile. Non puoi spaventarlo così. Mi hai detto che l'hai sempre protetto e dicendo quelle cose si è spaventato.

So bene che toccando Mark, Mason reagisce , infatti si tira su e si appoggia alla testiera del letto.

Mason: mi dispiace ok? Sam per me e Mark è una sorella. Come noi due. È la nostra piccolina e non ce la facciamo più capisci? Non ce la faccio a saperla li.
Certo, quando era sola con voi io ero sempre in pensiero , l'abbiamo cercata tanto.
Peró ci aveva raccontato di te e noi abbiamo sempre sperato che tu la tirassi fuori.
Io: infatti per quel che ho potuto io l'ho protetta. Ma non potevo immaginare che Adam le sparasse. Lui diceva di amarla e io aspettavo il momento buono per portarla via. Purtroppo è successo Mas e noi dobbiamo accettarlo. Dobbiamo starle vicino ok? Adesso peró mangia e poi mettetevi a letto sia tu che Mark perchè non voglio urlare e buttarvi giù dal letto ogni giorno.
Mason: va bene. In effetti ho un pó fame e poi la mamma cucina da Dio!!
Comunque grazie .. ehm papá...
Io: ti voglio bene Mas. Tu e Mark ci avete cambiato la vita e quando anche Sam sarà con noi , saremo i genitori più felici. Buonanotte ometto...
Mason: buonanotte papà...

Bhè almeno sto imparando a capirli. È difficile risolvere con quei due senza passare alle mani, perchè di solito sono così arroganti che mi viene voglia di picchiarli fino a fargli perdere la voglia di rispondere male.

Tessa: ehy.. come è andata?
Io: bene.. credo. In queste cose sei meglio tu. Io non sono bravo con le parole.
Tessa: sei bravo invece. Con Sam lo eri. E lei si che metteva a dura prova la tua poca pazienza.
Io: già. La mia piccola peste. La mia bambolina. Dici che si sveglierà mai?
Tessa: ma certo e quando lo farà , ti farà impazzire come una volta...
Io: che darei per sentirla piangere e fare i capricci . Quando la cambiavo per andare a letto si disperava sai? Era una furia tremenda. Se non voleva mangiare non perdeva tempo a dirmelo. Mi tirava il piatto in testa.
Tessa: è una bambina che ci darà da fare quindi?
Io: diciamo che ci vorrà un pó prima che si abitui a vivere come una normale ragazzina di tredici anni.
Tessa: ce la caveremo amore. Io tu e i ragazzi..

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