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CAPITOLO 8

Settembre 2017

Luna Lovegood era una ragazza strana. Amava tutto ciò che non era convenzionale, si costruiva da sola gli accessori come orecchini e collane e non era insolita trovarla con i ferri da lana tra le mani o a fare l'uncinetto.

Amava abbinare colori tra di loro, adorava i merletti e i colletti strani. Quando Luna si presentava alle prove tutti la guardavano scioccati perché si era presentata con un maglioncino giallo senape abbinata ad una gonna lunga fino ai piedi viola. Per non parlare degli orecchini pendenti fatti di pomodori.

Luna Lovegood amava tutti i lavori manuali oltre ad amare la musica.

Quando era particolarmente giù di morale, si sedeva davanti alle sue tastiere e scriveva qualche brano strappalacrime, motivo per cui era rimasta entusiasta per i testi del primo disco da solista di Draco Malfoy, dato che parlavano di un amore finito.

Anche se Luna non aveva mai avuto una relazione sentimentale, comprendeva il dolore di una perdita importante.

Luna era ancora una bambina, ma si ricordava bene l'episodio che le aveva cambiato la vita per sempre.

Era un pomeriggio e lei e sua madre, che stava stirando i vestiti, erano in casa da sole, suo padre, Xenophilius, era al lavoro nella direzione di un giornale che parlava di natura e scoperte fantascientifiche che non si sarebbero mai avverate.

Luna stava giocando con una casa delle bambole quando aveva sentito sua madre urlare all'improvviso e poi un tonfo.

Si era voltata e aveva trovato sua madre a terra, gli occhi aperti mentre il ferro da stiro che teneva tra le mani era caduto a terra.

Luna aveva cercato di scuotere sua madre, ma quando non si era più mossa, era corsa in cucina e aveva chiamato suo padre, in lacrime.

Xenophilius non si era mai ripreso del tutto dalla scomparsa improvvisa della moglie e per un lungo periodo non era andato al lavoro, riducendosi a dormire tutto il tempo e costringendo la figlia piccola ad occuparsi di lui.

Solo quando la polizia era stata informata della loro situazione familiare che Xenophilius si era dato una scossa e per non perdere per sempre la figlia si era rialzato ed era tornato al lavoro, cercando di occuparsi meglio che poteva dell'unica figlia.

Luna aveva studiato in una scuola privata poco distante da casa, il weekend era solito passarlo insieme a suo padre e i due il venerdì pomeriggio partivano in campeggio e dormivano in una tenda per tutto il weekend.

Luna era molto attaccata a suo padre, sia perché era l'unico della sua famiglia sia perché erano strani insieme e nessuno giudicava l'altro per quello che pensava, indossava o parlava. Luna sapeva che suo.padre era vittima molto spesso di malelingue sul posto di lavoro solo perché sembrava dormisse in piedi, in realtà Xenophilius era un uomo molto intelligente e sensibile che sapeva sempre di cosa parlavano i suoi dipendenti e anche se gli faceva male, non amava discutere sul posto di lavoro.

Luna si era isolata da tutti il giorno dell'anniversario della morte della madre ed era tanto proprio in quel momento che Theodore Nott si era avvicinato a lei.

"Che ci fai qui tutta sola?" Le aveva chiesto il chitarrista dai grandi occhi azzurri.

Luna era sobbalzata e poi si era voltata verso il biondino e aveva sorriso.

"Stavo pensando" disse Luna stringendosi nelle spalle.

Era passato ormai un anno da quando avevano cominciato quella avventura. La registrazione dell'album, dopo il primo momento di stallo per via delle registrazioni della serie televisiva, si erano svolte molto velocemente, Draco si era dimostrata una persona molto seria e che ci teneva che tutti stessero bene in sua presenza. Erano addirittura riusciti a stringere una sincera amicizia con l'ex componente della boyband che aveva confidato a tutti di aver trovato solo in quel momento la sua vera strada. Era felice di quella nuova avventura e sperava di viverla con tutti loro.

Anche i musicisti, ovviamente, avevano stretto amicizia tra di loro, specialmente Luna e Theo.

Il biondo chitarrista si sedette accanto alla ragazza e le sorrise incoraggiante.

"Che ci fai qui tutta sola?" chiese Nott mentre Luna sospirava.

"Pensavo a mia madre..." rispose la bionda posando il mento sulle ginocchia, dopo aver piegato le gambe verso il petto.

"Ah" disse Theo, non sapendo cosa dire.

"Oggi è l'anniversario della sua morte, lo sai?" Disse Luna perdendosi nei suoi pensieri.

Theo la guardò triste.

"Mi dispiace. So cosa significa perdere una madre .." disse e Luna alzò la testa di scatto.

"Anche tu...?" Chiese e Theo annuì.

"Già. Ma ero molto piccolo, non ho ricordi con lei. Ho solo delle foto... Se mi chiedi come fosse ricevere un abbraccio o una carezza da lei non ho alcun ricordo... anche perché... è stata male dopo la mia nascita e mio padre l'ha mandata in una clinica a curarsi... tutta la mia vita è mio padre..." disse Theo prima di abbassare lo sguardo sulla mano di Luna che stringeva la sua.

"Lo capisco. Anche io sono stata cresciuta da mio padre... ero a casa con lei quando mia madre è morta" disse Luna abbassando lo sguardo e Theo la strinse tra le braccia e posò la testa sulla sua spalla.

In quel preciso istante giunse Blaise Zabini che non appena vide i due abbracciati, li fissò in silenzio.

Luna alzò la testa e quando notò il bassista gli sorrise.

"Blaise! Tutto bene?" Chiese la bionda e l'uomo la fissò.

"Stiamo parlando di come sistemarci in tour..." disse il bassista prima di lanciare un'occhiata a Theo che avvampò.

Quando restarono da soli, Luna si alzò e offrì una mano al chitarrista.

Ovviamente si era accorta dell'occhiata di Blaise verso di lui.

"Uhm..." cominciò la bionda, entrambe le mani in tasca. "Adesso che andremo in tour... la tua ragazza sarà gelosa..."

Theo si voltò verso di lei e sorrise.

"Non sono fidanzato" disse Theo sorridendo alla bionda.

"Beh, non rubare troppe ragazze a Draco, o scoppierà il finimondo..." continuò la bionda e Theo la guardò confuso.

"Sembro etero?" Le chiese e Pansy aggrottò le sopracciglia.

Luna alzò le spalle.

"Non ne ho idea. Ma la società impone uomo con donna e donna con uomo quindi..."

Theo arricciò il naso.

"Non seguo le imposizioni della società. Sono gay." Confessò Theo e Luna sorrise.

"Io non lo so. Non penso di essere attratta dal sesso di una persona, ma dalla sua mente."

Theo la guardò ammirato.

"È un bel pensiero... non tutti la pensano come te, purtroppo..." disse amareggiato, raggiungendo la porta.

"Per me hai un ammiratore..." buttò Luna e Theo sbarró gli occhi.

"In che senso?" Chiese il chitarrista.

Luna non rispose, ma si avvicinò agli altri musicisti, lasciando Theo confuso. 

⁓Drarry⁓ Pink (New Horizon #2)Kde žijí příběhy. Začni objevovat