Capitolo 20

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Capitolo 20

Jennifer's Pov

"Jen...",mi dice dopo un lungo silenzio.

Odio chi mi chiama cosi ma in quel momento decido di non farci caso.

"Dimmi".
"Ah adesso non mi rimproveri? Ti ho chiamata Jen,allora? Niente insulti?".
"Sei troppo ubriaco non ne vale la pena,ora rimettiti seduto non voglio che tu mi vomiti addosso".
"Oh se sei sempre cosi gentile allora dovrò ubriacarmi più spesso",ride.
"Dov'è finita la brunetta?".
"Oh quella...chi lo sa non l'ho più vista,l'avrà risucchiata il terreno o rapita qualcuno. Ho letto di molti rapimenti ultimamente,oddio e se rapiscono anche te?", all'improvviso si mette a sedere sull'erba,"Copriti la faccia cosi non ti rapiscono",conclude mettendomi le mani in faccia.
"Josh smettila,non mi rapisce nessuno",rido io.

E' una scena assurda e lui è cosi ubriaco da farmi tenerezza.

"E tu che ne sai? Io ti rapirei".

Ma si può sapere quanto alcool ha ingurgitato?

"No non lo faresti,mi troverebbero subito".
"Ti metterei nella tasca, sei cosi piccola",stringe il pollice con l'indice per indicare la piccolezza,"Ma anche cosi grande",conclude aprendo le braccia.
"Josh non si può essere piccoli e grandi,sono due cose opposte".
"Ma tu sei un groviglio di opposizioni Jennifer Milton. Sei grande e piccola,cosi stronza e buona,acida e dolce,menefreghista e protettiva. Impazzirò standoti accanto".
"Non devi starmi accanto".
"Ma io voglio starti accanto".

Assaporo quelle parole e le incido bene nella mia mente.
Lo osservo attentamente per non scordare questo momento. I jeans stretti da un cintura marrone. La maglia bianca bucherellata nei bordi,con qualche macchia di solo dio sa cosa. Gli occhi neri,le guance un po' arrossate per via dell'alcool,i suoi capelli che non hanno un verso definito e le sue parole.
Non avrebbe mai detto nulla del genere da sobrio forse nemmeno le pensa davvero le parole che sta dicendo. Non si sarebbe mai aperto con me riguardo a Caroline,non sarebbe mai venuto da me a scusarsi e non avrebbe mai detto che ha una visione cosi contorta ma bella di me,ma sopratutto non avrebbe mai detto che vuole starmi accanto.

"Il taxi,finalmente!".

Quanto diavolo di tempo ci ha messo? Lo stavano trainando con una corda?

"Oh ecco adesso te ne vai", Josh alza le mani teatralmente in aria.

E' ubriaco fradicio seduto sull'erba da solo. Fa freddo e Meredith e Drake sono andati via da un pezzo ormai. Se tornava dentro avrebbe sicuramente bevuto di nuovo,se rimaneva fuori si sarebbe rimesso alla guida facendo chissa quale incidente disastroso.
Vuoi rimanere ancora per molto qui a pensare a tutti i lati negativi del lasciarlo da solo o aiutarlo?
Perché dovrei?
Oh non so forse,perché ha mollato la bruna ubriacandosi riguardo a questa situazione? Oppure perché ti ha rivelato una delle più grandi delusioni della sua vita?
Maledetta coscienza!

"Dai avanti sali",ordino distrutta da questo tempo sola con lui.
"Dove?".
"Ma come dove sul taxi!".
"Dove andiamo?".
"A casa".
"Non ci voglio andare a casa?",si imbroncia e incrocia le braccia come un bimbo.
"Non fare il bambino,stai male dobbiamo andare a casa".
"Ah allora andiamo a casa tua",dice con un ghigno malizioso.

Non posso crederci in queste condizioni continua a mantenere la sua facciata maliziosa.
Aggiungerei anche che nonostante le sue condizioni continua a essere estremamente bello.

"Ascolta ragazzina io non ho tempo da perdere. sale o no?",chiede infastidito il taxista sporgendosi dal finestrino.
"Ehi brutto vecchio non le parlare cosi",quella frase di protezione mi addolcisce ma non è il momento di sentimentalismi.
"Zitto Josh! Scusi davvero lo aiuto ad alzarsi e veniamo subito".

Mi chino per prenderlo e tirarlo su. Ma quanto è pesante? Cosa mangia? Ferro?

"Sei strapesante".
"Si infatti forse dovrei essere io a prendere in braccio te".

Baci nell'ombra (Disponibile in tutte le librerie)Where stories live. Discover now