Capitolo 44

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Capitolo quarantadue

Jennifer's Pov

"Melissa?".

Le sue guance e i suoi occhi sono contornati da un liquido scuro,probabilmente il trucco,che piangendo le è colato.
I suoi capelli sempre perfettamenti pettinati ora erano legati disordinatamente in una crocchia bionda e nemmeno il suo sorrisetto sempre compiaciuto alleggiava più sul suo viso.
Le sue labbra erano coperte dall'enorme sciarpa grigia che aveva addosso,il che è strano visto che qui si muore di caldo,ma non era l'unica cosa strana.
Non vedevo Melissa in giro da un po' e lo avevo notato,ma avevo notato anche che i giorni in cui la vedevo a scuola,il suo abbigliamento era cambiato assieme al suo modo di fare.
Era sempre costantemente coperta,non indossava più i suoi mini vestitini che la coprivano a malapena nonostante si morisse di freddo e non andava più in giro guardando chiunque con aria superiore e di disprezzo.
Qualcosa in Melissa non andava e io lo avevo capito da tempo,semplicemente non ci avevo dato peso,ma ora è diverso.
La persona davanti a me non è Melissa,ma una ragazza a me completamente estranea,che mi guarda con aria scioccata.
Cosa dovrei fare ora? Sorpassarla facendo finta di niente per recuperare la divisa di Olly? Oppure chiederle cosa le è successo?
Non parlo con Melissa dal giorno che mi sono seduta vicino a lei a letteratura,e ci eravamo solo insultate,visto che settimane prima l'avevo presa a schiaffi.
Melissa non sta simpatica a me tanto quanto io non sto simpatica a lei ma per quanto odio possa provare per lei, non riesco a rimanere indifferente a questa scena.
Ci guardiamo negli occhi senza dire nulla.

Il suo sguardo scioccato è passato ad impaurito,per poi mutarsi quasi in uno sguardo rassegnato e infastidito.
I suoi occhi e i movimenti delle sue palpebre, insieme a quello delle sue mani, esprimono molte emozioni diverse,ma non odio.
Non mi ha riservato quello sguardo che mi ha riservato dal primo giorno che ci siamo viste,sembra semplicemente persa.
Finalmente le labbra di Melissa si muovono e il silenzio viene interrotto.

"Ovviamente",dice lei in una risata amara pulendosi gli occhi.

La guardo con sguardo confuso non capendo cosa voglia dire.

"Ovviamente tra tutte le persone che dovevano passare,sei venuta tu".
"Perché chi doveva passare?",mi decido finalmente ad aprir bocca io.
"Nessuno",usa tono quasi cattivo,"Nessuno è mai qui a quest'ora".

È vero. È effettivamente tardi. La scuola è priva di ogni persona,se non per qualche bidello.
Tra un po' i cancelli sarebbero stati chiusi e se non me lo avesse chiesto Olly non sarei mai passata di qui.
Non so davvero come comportami in questa situazione,credo che se fosse stato uno sconosciuto,mi sarei limitata ad un 'Tutto apposto?' oppure 'Ehi,che succede qui?'.
Se invece avessi trovato qualcuno di mia conoscienza mi sarei catapultata su di lui per capire cosa diamine stava succedendo.
Ma mi sono ritrovata Melissa. Melissa che aveva condotto quello stupido scherzo con Josh,Melissa con cui mi sono scannata dal primo giorno di scuola,la stessa Melissa a cui ho tirato due sberle dopo una sua provocazione.
Ma nello stesso modo con cui ho perdonato Josh anche Melissa mi stava cominciando a diventare indifferente.
Non che adesso la adorassi e volessi diventare una delle sue bamboline,semplicemente non la odiavo,provavo verso di lei solo una sorta di fastidio.
Quindi come dovrei comportarmi con una persona del genere?
Non sapendo che fare,mi guardo attorno,per poi sedermi per terra nello stesso modo di Melissa.
Mi stendo per terra davanti a Melissa. La mia schiena è appoggiata al muro, le mie gambe stese e le mie scarpe sono distanti di pochi centimetri da quelle di Melissa.
Continuiamo a stare in silenzio ma è di nuovo Melissa a riprendere parola.

"Cosa ci fai tu qui?",mi osserva.
"E tu cosa ci fai qui?",rispondo volendo sapere perché si trova negli spogliatoi.
"Non sono affari tuoi".
"Bene",dico,"Non è affar tuo nemmeno perché sono qui io allora".

Cristo. Riesce a essere insopportabile anche in questo momento.
Potevo benissimo scavalcarla,andare a prendere la divisa di Olly e andarmene. Ma invece non so quale stupida parte del mio cervello mi ha suggerito di sedermi e capire cos'ha.
Stiamo parlando di Melissa!
Continua a tenere il volto verso sinistra senza degnarmi di uno sguardo e io devo prendere la divisa e andarmene da Michael.
È immobile,l'unico movimento che fa è tirare un po' la sciarpa,in cerca di aria fresca. Ancora non capisco perché è cosi coperta qui dentro.

"Dovresti almeno toglierti la sciarpa se hai intenzione di rimanere qui per molto",le dico,"Si muore di caldo".

Il suo volto scatta per la seconda volta verso di me e i suoi occhi si spalancano come se le avessi detto la peggior cosa del mondo. Stringe forte a se la sciarpa,cosi forte da farsi quasi sbiancare le nocche.

"Non toccare la mia sciarpa",sentenzia.

Quasi ringhia mentre lo dice ma i suoi occhi dicono tutt'altro. Se sta parlando con rabbia i suoi occhi stanno trasmettendo paura.

"Non ho toccato la tua stupida sciarpa,ho solo detto che se hai intenzione di stare qui dovresti toglierla",mi difendo.
"Non-sono-affari-tuoi",sillaba.
"Attenta a come mi parli",la minaccio,"Non ci metto molto a tirarti un'altro schiaffo".

Sbuffa infastidita portandosi le gambe al petto e ignorandomi un'altra volta.
Mi alzo da terra stufa di questa assurda situazione e del biondo accecante di Melissa.

"Non so nemmeno perché ho provato a parlarti",le dico cattiva ,"Sei per terra,ovviamente distrutta da qualcosa o qualcuno,che piangi. E nonostante tra di noi non scorra buon sangue ho avuto la decenza di capire cosa stava succedendo".
"Ma non te lo ha chiesto nessuno",continua lei.
"Esatto",rido di lei,"Una persona con un cuore non ha bisogno di farselo dire per 'aiutare' qualcun'altro,ma a quanto pare tu non sai cosa vuol dire,visto che pensi solo ed esclusivamente a te stessa e ai tuoi interessi. Quindi sai che ti dico? Se non vuoi dirmelo bene,io ci ho provato,rimani pure qui a soffrire da sola e a soffocare con la tua sciarpa",concludo acida andando verso li armadietti.

Non sono mai stata una che si fa li affari degli altri. Se qualcuno vuole dirmi qualcosa è libero di dirmela,se non vuole, vivo comunque.
Solo che davvero non riesco a trovare una ragione per cui Melissa sia qui ora in questo stato e sopratutto cosa le stia succedendo in questi giorni.
Cerco di aprire gli armadietti,ma sono tutti chiusi,continuo a provare finché non ne trovo uno aperto. Ed ecco la divisa!
Con quale coraggio la chiamano divisa? Se ci tolgo un'altro po di stoffa diventa un bikini.
A quanto pare le cheerleader non soffrono il freddo.

"Perché hai in mano una divisa da cheerleading?",chiede Melissa ancora seduta al suo posto.

La guardo scettica mentre infilo la divisa nello zaino e mi avvicino alla porta.

"La devo portare ad Olly domani",dico supponendo che già la conosce,stando nella stessa squadra.
"Conosci Olly?",mi chiede incredula,"E da quando?".
"Da quando le do ripetizioni".
"E da quando parli con le cheerleader?",chiede beffarda.

Perché hanno tutti questa reazione? È cosi strano che parli con qualcuno a scuola che sia al di fuori dal mio solito gruppo?

"Da quando ho scoperto che non sono tutte come te",le sorrido di rimando.

Melissa si inzittisce e mi lancia un'occhiataccia che ricambio con uno sguardo annoiato.
Chiudo lo zaino e la osservo ancora un po'. Il trucco colato ormai è sparito e i residui di nero si possono notare solo un po' sotto le ciglia mentre le guance e gli occhi sono ancora un po' arrossati.

Baci nell'ombra (Disponibile in tutte le librerie)Där berättelser lever. Upptäck nu