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*NOTE AUTRICE* Ciaoooooo per una volta nella vita sono puntuale per la terza volta di fila! <3
Il terzo capitolo è alla vostra mercé spero non mi abbiate dimenticata nel frattempo! *.*



Ed ecco fatto, era stato facile dopotutto.

... No, non era esatto... non lo era stato per niente. C'erano state cinque ore di viaggio in aereo e almeno altrettante seduti in un veicolo militare che li aveva portati nel bel mezzo del nulla in Afghanistan. Tony Stark aveva fatto un discorso emozionante sul rispetto e sulla paura che le armi dovevano incutere al nemico americano, spiegando poi la morfologia del nuovo missile, sul quale era stata messa appunto per la prima volta una tecnologia di repulsori brevettata da poche settimane. Aveva parlato di com'era errato pensare di non dover usare le armi per vincere una guerra, ma che fosse più opportuno – invece – usarle, si... ma una volta sola.

In sostanza... tutto ciò in cui Peter non credeva. Non ci voleva un genio per capire che quando parlava di usare le armi "una volta sola" intendeva semplicemente dire che le armi che inventava lui uccidevano il nemico in quattro e quattr'otto. Senza via di scampo. Quanta genialità sprecata per un fine così vile e crudele. Peter non avrebbe potuto mai lavorare per lui, faticava persino a rivolgergli la parola... e Tony Stark non aveva certo insistito per fargli aprire bocca! Si era limitato ad usarlo per farsi portare una scorta di bottiglie d'acqua e per segnare sull'agenda alcuni impegni di gente che lo chiamava pur essendo nel bel mezzo di un impegno importante. Si sentiva estremamente stremato, a differenza di New York, lì si moriva di caldo... e in tutto il tragitto Peter aveva mangiato solo un panino e bevuto mezzo litro d'acqua. L'unica cosa che lo faceva resistere era l'aspettativa dell'albergo di lusso in cui avrebbero alloggiato... dove li aspettava una cena che sperava fosse degna di ciò che doveva aver speso Tony Stark per vito e alloggio. Lo stomaco vuoto aiutava ad immaginare montagne di pasticcio, tacchino, arrosto anche per i beati, tanta acqua da poter riempire una piscina... e probabilmente una piscina ce l'avevano davvero. Solo che prima dovevano trascorrere altre cinque ore di viaggio nel mezzo del deserto, per raggiungere l'albergo in cui si sarebbero fermati solo quella notte. Per lo meno Tony gli aveva prestato il cellulare per una chiamata a sua zia, visto che – come si era ricordato poco dopo essere salito sull'aereo – l'aveva dovuto lasciare a scuola per colpa di Flash. L'aveva avvisata che sarebbe stato fuori per due giorni, senza accennarle il fatto di starsi dirigendo in Afghanistan... ed era entrato facilmente nel panico, perché mentire a sua zia non rientrava nelle sue principali doti! Per fortuna Tony era intervenuto per dare un taglio alle balbuzie patetiche di Peter e aveva confermato la sua versione assicurando che Peter era in buone mani.

Lui ne dubitava, era molto probabile che se Peter non avesse provveduto a non perderlo di vista, Tony si sarebbe dimenticato di lui.

L'unico suono che si percepiva da quando erano partiti era quello della radio, che al momento trasmetteva gli AC/DC, Back in Black. Peter adorava quel gruppo, ma non era abbastanza da liberarlo dallo stress, che era l'unica altra cosa che si percepiva in quel veicolo militare dentro cui erano seduti da più di due ore e mezza. L'unico che sembrava sentirsi veramente a suo agio, per quanto apparisse fuori posto, era proprio Tony Stark... con i suoi Ray Ban da sole nuovi di zecca e un drink arancione – che sicuramente doveva essere alcolico – in una mano. Studiava con curiosità la serietà dei suoi accompagnatori militari, che non proferivano alcuna parola e lo adocchiavano di tanto in tanto con aria sognante... più o meno la stessa cosa che faceva Peter; solo che a lui, Tony non rivolgeva neanche uno sguardo.

<< Sembra che mi stiate conducendo davanti alla corte marziale, che cos'ho fatto? >> chiese ad un certo punto, quando riuscì ad intercettare lo sguardo sfuggente del militare seduto fra lui e Peter... << magari adesso accostate e mi fulminate! Che c'è, non vi è permesso parlare? >> domandò poi, quando nessuno osò rispondere...

Avrò cura di teWhere stories live. Discover now