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*NOTE AUTRICE* Eccomi! Che settimana estenuante! Ma alla fine ce l'ho fatta! Ci sono! <3 grazie a chi mi aspetta con pazienza!
Capitolo decisivo, ragazzi! Qui la storia cambia e sono curiosa di sapere che ne pensate!!! Aspettatevi colpi di scena su colpi di scena da qui sino all'ultimo capitolo! Nel frattempo vi do appuntamento a venerdì, come sempre <3
Grazie ancora per il sostegno, mi è davvero importantissimo!




L'arrivo di Tony alla Stark Industries con la sua bella auto sembrava quasi un'evento nazionale... Peter si chiese se ogni volta la strada che costeggiava l'edificio era affollata di giornalisti o se era dovuto al loro recente ritorno a New York... e se Tony apprezzasse sul serio tutte quelle attenzioni. Solo due uomini osarono avvicinarsi quando accostò a bordo del marciapiede... uno era Happy, che affiancò Tony non appena scese dall'auto per adempire al suo ruolo di guardia del corpo, l'altro probabilmente era un parcheggiatore, perché Tony gli cedette le chiavi dell'auto e intimò a Peter di seguirlo sù per le scale.

I flash dei paparazzi mettevano a disagio Peter costringendolo a nascondere il proprio viso con una mano, così come lo aveva messo a disagio l'improvvisa popolarità a scuola. Ma Tony era abituato e si vedeva: Impeccabile nel suo passo sicuro e nei sorrisi impercettibili che faceva trasparire... rendendo la figura di Peter ancora più impacciata. Tony avanzava impassibile, chiacchierando beatamente con Happy... ma quando si rese conto del disagio di Peter, provvide subito a posargli una mano sulla spalla, per sostenerlo e incoraggiarlo a non dar molto peso ai giornalisti...

<< Lasciali fare... >> esordì, facendo sentire più che mai il peso confortante della sua mano, tanto che Peter si lasciò persino sfuggire un sospiro di sollievo... anche se quella dimostrazione di "affetto" in pubblico da parte di Tony, non aveva fatto altro che attirare maggiormente l'attenzione dei paparazzi. << fa come se non ci fossero >> concluse, facendogli scivolare la mano lungo il braccio per poi staccarsi ed infilarla nella tasca dei propri pantaloni.

Peter cercò di seguire l'esempio di Tony, continuando ad avanzare con calma pur sentendo le gambe molli, prendendo ad ascoltare la conversazione che stava avendo con Happy: gli stava raccontando di Flash, rassicurandolo che ora il bullismo di Peter era sistemato per sempre. Una volta al riparo dentro l'edificio Peter riuscì a rilassarsi definitivamente, perché ai giornalisti non era consentito entrare, a meno che non ci fosse stata una conferenza... e anche Tony si sentì più libero di parlare...

<< Vogliono avere lo scoop... >> spiegò a Peter... << qualcosa di interessante che porti il loro articolo in prima pagina. Ma nulla di ciò che mostriamo in pubblico comprometterà la nostra vita privata: mostra solo ciò che desiderano vedere e ti lasceranno in pace. E se mai noteranno qualcosa di troppo personale, un paio di quattrini sistemeranno tutto. >> disse, incoraggiando le proprie parole con un cenno della testa, sfilandosi gli occhiali da sole.

<< Io non li ho "un paio di quattrini" >> si lamentò Peter, osservando la schiera di giornalisti fuori dalla porta che ora si stava dileguando...

<< Li ho io. >> alzò le spalle con indifferenza e diede una pacca affettuosa alla spalla di Peter, invitandolo a seguirlo. Era affascinante la sicurezza di Tony... la maestria con cui si muoveva in un mondo che per Peter era impossibile da affrontare. Peter faceva fatica a muoversi nel proprio di mondo... figurarsi nel suo!

Giunsero al laboratorio ognuno assorto nei propri pensieri, e Peter si accorse immediatamente che la sicurezza era stata triplicata: la porta d'ingresso ora aveva un nuovo sistema di sicurezza che scannerizzava completamente la persona che doveva varcarla, individuando tutto ciò che l'individuo portava con sè: una voce metallica elencò tutto ciò che Peter aveva nello zaino e nelle tasche, per chiedere a Tony il permesso di aprire la porta. Era talmente innovativo e complesso che sembrava dover proteggere un impianto nucleare, ma che in realtà proteggeva – Peter lo scoprì quando Tony disse al computer di poter farlo passare – un laboratorio del tutto diverso da quello che conosceva: i tavoli vuoti e l'ordine generale erano stati deturpati da valanghe di materiali utili, inutili e macchinari autonomi che lavoravano senza sosta su quella che pareva un'armatura rosso fiammante... Peter spalancò la bocca nel riconoscere vagamente il design malridotto dell'armatura che avevano costruito per scappare dalle grinfie dei terroristi afgani, nascosto dietro ad un modello più nuovo ed esteticamente meraviglioso: che cosa aveva in mente di fare?

Avrò cura di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora