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*NOTE AUTRICE* Eccoci! Pian piano ci avviciniamo al momento clou! Fra qualche capitolo le cose inizieranno ad andare velocissime... e prima ancora che ve ne accorgiate la storia sarà conclusa! Nel frattempo sto lavorando un nuovo capitolo di "Forever and Ever"... non mi sono scordata delle mie amate oneshot *.* ma nel frattempo...


Peter sospirò a fondo e affranto... steso in una di quelle posizioni talmente scomode da non permettergli nemmeno di spostarti per stare meglio: la testa posata sull'iPad che in quel momento fungeva da cuscino e un blocco di carte posate sullo stomaco. Se Tony Stark avesse visto come usava la sua tecnologia lo avrebbe fucilato! Ma ad essere sinceri un pò la voglia di farlo arrabbiare c'è l'aveva... solo per avere la scusa di iniziare una discussione con lui ed avere la possibilità di dire la sua. Di ribattere a dovere e di zittire quella sua arroganza.
Neanche fosse il padrone del mondo!
Beh ok, in un certo senso lo era... ma è inutile essere il padrone quando i tuoi "sudditi" perdono la voglia di rispettarti.
Peter aveva sempre fatto le corse per lui e in effetti aveva poco di cui lamentarsi, dal momento che veniva pagato per questo! Ma era anche vero che da quel rapporto chiedeva così poco che ottenere meno di quel che si aspettava voleva dire non essere nemmeno più il suo segretario... ma solo la suola di una vecchia scarpa.

Si sentiva esattamente così mentre ripensava all'incontro che aveva appena avuto con Tony: la stupida suola di una stupida vecchia scarpa.
E pensare che prima di andare da Tony, erano state le emozioni che provava per lui a salvarlo dall'attacco di panico nel vicoletto! E invece una volta arrivato alla Stark Industries, Tony aveva dimostrato definitivamente che il loro rapporto si era raffreddato per uno stupido... stupidissimo bacio!
E a confermarlo per l'ennesima volta era stata l'accoglienza che gli aveva riservato quando lo aveva raggiunto di corsa... nonostante fosse stato male fino a pochi istanti prima... nonostante quella sarebbe dovuta essere stata la sua giornata libera. O almeno così aveva capito.
Lo aveva trovato nel bel mezzo di una riunione fra gli Arenger... o come diavolo si chiamavano. Non si era premurato di fare le presentazioni, così come non le aveva fatte quando Fury e Steve Rogers erano entrati nel suo ufficio. Questa volta si era semplicemente limitato ad uscire fuori dalla stanza e a dargli un malloppo di documenti da compilare e firmare per quella sera stessa... per poi congedarlo senza nemmeno guardarlo.
Ok, forse a dirla tutta non era stato il gesto più arrogante che Tony aveva fatto in vita sua... poteva aver avuto fretta... ma Peter l'aveva presa male quando gli aveva sbattuto la porta in faccia... si era sentito messo da parte dall'uomo che in qualche modo strano e contorto lo aveva fatto sentire importante. Che gli piaceva. Si era sentito rifiutato per l'ennesima volta.

Peter se ne stava lì, steso sul prato del Central Park a rimuginare su quanto in realtà fosse diventato importante compiacere Tony e sentirsi incluso nella sua vita. Più importante della scuola; di Ned, che non vedeva da così tanto al di fuori delle lezioni; più importante di Michael, che in quei pochi frangenti in cui l'aveva visto - e conosciuto - si era dimostrato molto più degno delle attenzioni di Peter.
Sospirò di nuovo... desiderava con tutto sé stesso di poter avere un rapporto speciale con Tony... di essere l'unico - fra milioni - che avrebbe voluto al suo fianco in ogni situazione... anche se c'erano gli altri Agengers, nonostante Peter non disponesse di nessun potere. Però nell'intento di rincorrere quel desiderio, aveva perso di vista ciò che veramente contava... tipo l'unico amico che aveva a scuola... e anche l'amico che avrebbe potuto avere se solo non avesse continuato a sottovalutare i tentativi che faceva Michael per interagire con lui.

I documenti che Peter teneva sulla pancia iniziarono a pesare come fossero fatti di pietra... forse per la consapevolezza che erano passate due ore e quei fogli non avevano ancora visto una sola goccia d'inchiostro. Aveva appena deciso di non permettersi più di dedicare il proprio tempo a rimpiangere ciò che non poteva ottenere da Tony, dunque quelle cinquecento firme erano un buon incentivo a smettere di piangersi addosso e iniziare a lavorare... anche perché ormai il pomeriggio stava per concludersi.
Girò su sé stesso per mettersi a pancia a terra, poi con penna alla mano cominciò a compilare il primo foglio...
Avengers. Ecco il loro nome...
Il primo foglio non era altro che una delega che Tony aveva fatto a Peter per potergli permettere di firmare al posto suo... era lì da un pò ormai, ma non aveva mai visto la firma di Tony: frettolosa - perché certamente ne aveva fatte così tante da averci fatto l'abitudine - ma talmente tanto curata ed elegante che sarebbe bastato guardare solo la sua firma per capire che quello era un uomo di classe.
E lo era.
Peter apportò la propria firma sciatta sotto la sua... si sentiva analfabeta con quella sua "P" storta... per non parlare delle vocali che per qualche ragione gli venivano peggio delle consonanti a parte la "U"... che ovviamente nel suo nome non c'era.
Dunque la delega era firmata... ed entro cinque minuti aveva firmato l'informativa sulla privacy; la dichiarazione sulla responsabilità; il giuramento della salvaguardia su terze persone: Peter si mise un appunto... questa parte richiedeva obbligatoriamente la firma di tutti i componenti degli Avengers;
Già dopo il quattordicesimo foglio aveva smesso di leggere cosa stava firmando... procedeva sciolto verso la fine ancora lontana.
Firma...
Gira il foglio...
Firma...
Gira il foglio...
In un paio di tic nervosi - per la posizione un pò scomoda e per la consapevolezza che dopo mezz'ora non era arrivato nemmeno a metà - Peter si ritrovò la penna frantumata fra le mani... per fortuna il suo astuccio ne era pieno, ma ben presto dovette iniziare a scrivere con la cartuccia delle penne Bic che spezzava, per conservare le ultime tre penne rimaste... dal momento che si spezzavano non appena le impugnava: quella cosa della forza non gli era ancora passata. E nemmeno la super vista, dal momento che non riusciva a distogliere l'attenzione da ogni singolo difetto nato nella fase della stampa.
E quasi gli venne da mandare al diavolo tutto...

Avrò cura di teWhere stories live. Discover now