1° capitolo

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"buongiorno piccola" disse amine dandomi un bacio sulla fronte, "buongiorno principe della perif" dissi abbracciandolo, "quanto affetto oggi" disse ridendo, "eh mi sono svegliata bene" dissi sorridendo, "chi ha detto bene?" disse anas avvicinandosi a noi, "buongiorno anche a te fiorellino" dissi felice, "ma che ha che sorride?" chiese amed raggiungendoci, "amerei pure te ma sei troppo antipatico." dissi cambiando espressione.
amed, un ragazzo della mia zona, amico stretto dei miei amici, ha 14 anni ed è un mostro. ha una faccia da angelo ma se vuoi può trasformarsi in un diavolo, non lo sopporto, mi prende in giro per tutto e mette brutte voci su di me, anche se i miei amici conoscendomi non gli credono, grazie a dio, io e lui ci conosciamo da quando avevo soltanto 5 anni, purtroppo, a volte arrivavamo a menarci per quanto odio provavamo l'uno per l'altro, non so come sia nato questo odio, e a volte mi dispiace, ma alla fine si comporta davvero da stronzo che non voglio neanche provare a giustificarlo, "ma chi ti vuole" disse sedendosi, "alzati è il mio posto" dissi tanto per farlo smadonnare di prima mattina, "ma zitta, prenditi un'altro posto" disse accendendo una sigaretta, a vederla mi si spezzò il cuore, il fumo lo danneggia, specialmente ora che sta in fase di crescita s ha un anno o due in più, girai i tacchi e feci per andarmene "madonna che bambina, tieni il tuo posto" non lo degnai neanche di uno sguardo e continuai il mio percorso

presi l'autobus e arrivai a milano centro, erano passate varie ore, stavo ascoltando neima ezza, amine, "routine" ascolto questa canzone perché non ho coraggio di ascoltare "hey mama" o "casa", appena scesi dall autobus fermai la musica e mi sedetti su una panchina, ero stanca, avevo sonno, e si erano fatte le 13, "ma, nasmetta?" sentì una voce da dietro, mi girai, "yarko, youska" dissi sorridendo, "come state?" dissi alzandomi e andondoli ad abbracciare, "ma noi bene, te?" disse simo, "calcola ho un sonno tremendo" "e dormi" disse una voce dietro di me, mi girai, amed. sospirai, "ma dobbiamo sempre incontrarci? cos'è sta maledizione" dissi sottovoce, "neanche io vorrei vederti signorina, ma purtroppo" disse consegnando dei gelati ai ragazzi, "ah e tieni, te ne ho preso uno, ti ho visto parlare coi ragazzi" mi aveva portato un gelato, ci rendiamo conto? cioè lui, amed, mi ha portato un gelato.. potevo piangere, lo ringraziai e sorrisi, "vieni? stiamo facendo un giro" chiese youska, accettai, amed sbuffò, ma cazzi suoi, entrammo in vari negozi, alla fine entrammo da zara, vidi un vestito stupendo, lo provai, uscì dal camerino, "come mi staa?" chiesi ai ragazzi, "sembra fatto per te" disse youska, sorrisi, "ha ragione" disse amed, "prendilo" continuò, mi guardai allo specchio, era un vestitino lungo con una spaccatura sulla gamba, senza maniche o bretelline, scollato sulla schiena e con una parte di pizzo sui fianchi, color bianco, semplice che faceva contrasto con la mia pelle mulatta e gli occhi azzuri, lo ammetto, mi stava bene, ma non posso permettermelo, chiusi il camerino e mi cambiai rimettendo la mia tuta, "ma non lo prendi?" disse amed dopo avermi visto posarlo, "oh no, non mi sta bene" dissi la prima cosa che mi passò in testa, "ti stava bene, lo sai anche tu" disse, "non rientra nel mio stile" "ma nello stile del sabato sera si" disse lui, "amed per favore, non mi piace" dissi soltanto e avanzai di qualche passo per superarlo, "ma il vestitino" disse youska, "non l'ho preso" dissi, "non mi piaceva" continuai, "peccato" disse, annuì e mi diressi verso una bancarella, "ha dei bei gioielli" affermai, "guarda questa collanina" disse yarko, "è bella assai" avrei voluto togliermi qualche sfizio si, ma mio fratello non passa le notti in studio per me per poi andare a comparare qualche collanina, anche se costano poco quei soldi servono ad altro, ci sono necessità primarie, e non voglio deludere mio fratello, da quando mamma non ce sta cadendo letteralmente, invece di mio "padre" se ne sbatte il cazzo, ho paura per lui, è fragile... persa nei miei pensieri mi trovai a fissare amed, "che hai da guardare?" disse urtato, "manco fossi una dività" dissi anche io urtata, sbuffò e si concentrò su un anello, "sono le 16, è tardi, dovremmo tornare" dissi io, "che rompi coglioni, torna te" disse amed, sbuffai, "ciao belli" li salutai, "ma stava scherzando, resta, ritorniamo insieme" disse youska con fare gentile, lo abbracciai, appoggiai la testa sul suo petto mentre guardavamo delle collane molto belle, mi mise una mano sul fianco, sorrisi, "si molto carini torniamo a casa" disse amed fissandoci, sbuffai e mi allontanai da youska piano piano

angolo scrittrice
allora bellissimi, che ne pensate? questa è la nuova storia su amedino, ogni sera alle 18 circa usciranno i nuovi capitoli, i personaggi verranno presentati con molta calma, spero la storia vi stia piacendo e grazie di tutto

sole e luna~ amed.20148Where stories live. Discover now