Ultima Lettera.

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Leggendo quel nome Kirishima capì tutto.
"Odiare il rosso, il bianco, compagni di stanza, ritratto mentre dormivi, vedere tanti film, scavare nei ricordi belli o brutti...
Katsuki tu...avevi bisogno di me per non sprecare tutte quelle lacrime lì dentro vero? E io, io non ti ho mai aiutato, tant'è che hai trovato speranza in una pianta.
Dovevo dartela io la voglia di vivere, non quei stupidi fiori!"

Erano le cinque del mattino quando, Kirishima Eijiro uscì di casa con: il telefono, il portafogli, tantissimi fogli di carta, e una penna che non gli sarebbe mai bastata per esprimere tutti i suoi sentimenti.

Gli entrava il freddo ovunque, ma a lui non poteva fregar di meno.

Comprò il biglietto per raggiungere il suo - ormai ex - fidanzato e si buttò sulla prima poltrona del treno libera.
Iniziò a scrivere: "Risponderò ad ogni singola lettera Katsuki"

Arrivò che ormai erano le cinque di pomeriggio e, per raggiungere l'ospedale, prese una nave che gli costò un'altra ora di tragitto. 

Era l'unico lì sopra.
Dopo che il mezzo accostò lui scese, ritrovandosi davanti ad un grande edificio bianco, immerso nel verde più totale.

Con i fogli, che si stringeva al petto, iniziò a camminare verso la grande struttura.
"Ho paura Katsuki"
Ma presto, quella paura divenne una necessità ed Eijiro iniziò a camminare a passo svelto.
Tutte le lettere e i ricordi gli riempirono gli occhi insieme al cuore e alla fine si ritrovò a correre per raggiungere l'entrata dell'ospedale.

Con il respiro affannato per la corsa si poggiò al bancone della reception e cercando di riprendere fiato per parlare disse:  «Mi scusi...la camera di Bakugou Katsuki?»

La signorina fece un sorriso un pò bizzarro e gli fece cenno di seguirla.

Salirono un pò di piani ed arrivarono ad una stanza ormai vuota.
La donna indicò un letto e gli disse di fare con tranquillità.

Eijiro respirò con tutta l'aria dei suoi polmoni, la stessa che aveva respirato Katsuki tre anni prima.

"Qui ci ha scattato le foto...e qui.." si piegò sulle ginocchia e con la punta del dito toccò il muro. "Qui è dove ha scritto i nostri nomi..."

«L'abbiamo sgridato molte volte per questo, ma nonostante ciò ha continuato a ricalcare i nomi» troncò la signorina sulla porta.

«Mi...mi parli più di lui..»

«Anche se aveva un carattere un pò forte, fece amicizia con molti dei suoi compagni di stanza anche se, nessuno di loro era molto in forma, riusciva comunque a tirare sù il morale ad ognuno di loro. Era molto adorato dalle varie infermiere, lo trovavano davvero carino»

Eijiro sentì le sue mani tremare mentre toccava la parete. 
«Continui, la prego»

«Ogni settimana era il primo ad andare dal postino per spedire una lettera...» cominciò lei «...ed era anche il primo a controllare la posta ogni singolo giorno.
Si alzava con l'umore fino alle stelle e  scendeva le scale a passo veloce solo per controllare la cassetta...ma era sempre vuota. Le risposte che tanto attendeva non arrivarono mai.
Tornava sempre con un'aria totalmente diversa da quella con cui si era svegliato, possiamo dire che...era totalmente l'opposto.
Si rannicchiava nel letto e guardava i suoi fiori»

Eijiro trattenne le lacrime che volevano uscire e si trattenne la saliva che aveva nella gola: «Capisco...»

«Era molto pieno di vita...ma nell'ultimo periodo iniziò a scrivere lettere sempre più corte, quando ne trovava la forza per farlo ovvio, riusciva ad alzarsi a fatica dal letto mentre i suoi adorati fiori appassivano.
Guardava sempre fuori dalla finestra, in attesa di una risposta...» la signorina fece una breve pausa per fare un respiro profondo.

«Prima della sua operazione» Eijiro sgranò gli occhi: «Non riuscì nemmeno ad alzarsi dal letto per consegnare la lettera al postino, così la diede a me»

Kirishima sgranò nuovamente gli occhi: «Adesso...dove si trova?» chiese con il cuore che gli si lesionava ad ogni parola.

La signorina sorrise in modo criptico e rispose: «Ha fatto davvero tanto per questo posto...» iniziò a camminare «Il campo di fiori che c'è qui fuori è opera sua, se vuole può dargli un'occhiata»

Eijiro scese le scale a passo lento, e continuava a stringersi i fogli al petto.

Aveva paura della verità, di sapere se quello che aveva immaginato fosse giusto, se Katsuki non si trovava più in questo mondo.

Aprì la porta, e con il sole che stava tramontando, si avviò verso quell'infinito campo di fiori.

Era così tanto grande che ricopriva quasi tutta la collina intorno all'ospedale.

Si mosse in mezzo a quei fiori, girovagando, e gli sembrò di riconoscere Katsuki in ognuno di loro, fino a quando non trovò un cartello.

Lo lesse si lasciò andare, cadendo sulle sue stesse ginocchia.

Uno per ogni bacio che avrei voluto dare al mio amato Eijiro!
Anche se ora non posso più farlo...
Bakugou Katsuki.

Eijiro si avvicinò a quel cartello e gli posò le lettere vicino. 
Poggiò la fronte sul metallo freddo del cartello e lo abbracciò trattenendo vari singhiozzi nel corpo.

«Queste..» singhiozzò «..sono le mie risposte per te.
Sono qui Katsuki. Sono finalmente qui, scusa l'attesa. Ti amo» e dopo quelle affermazioni riprese a piangere verso quell'infinito campo di fiori, mentre il sole tramontava e il suo cuore finiva di ridursi a pezzi.

«Ti amo Katsuki, e sempre, sempre lo farò.
Sei stata l'unica persona che» fece un altro singhiozzo «sia mai stata in grado di» singhiozzò nuovamente «rendermi felice.
E anche io avrei voluto fare la stessa cosa con te...ma adesso mi rendo conto anch'io stesso che è troppo tardi.
Volevo allenarmi con te.
Volevo fare un'albero di Natale che potesse essere nostro.
Volevo farti gli auguri fi compleanno e darti tutti i miei regali insieme al mio amore.
Volevo baciarti fino a farti mancare l'aria porca puttana.
Volevo vederti sorridere almeno per un'ultima volta.
Volevo almeno...salutarti..» e dopo quella frase riprese a piangere disperandosi, davanti quel campo di fiori di Non ti scordar di me che, nel linguaggio dei fiori, significa Amore esclusivo.

P.s.: Ti amo Eijiro.

⚝ Spazio Autrice ⚝

Siamo arrivati alla fine di questa storia difatti, questo è l'ultimo capitolo ma ... siccome vi voglio molto bene e sotto sotto sono un pò masochista, ho aggiunto un capitolo extra che potete pure evitare di leggere. 
Pagherò io la visita per la vostra sanità mentale, buona fortuna darling <33

↬ Lettera MortaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora