Empatia

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*Buonaseraaa*
Non mancano molti capitoli alla fine di questa storia, spero che vi stia piacendo...e che quando sarà conclusa ne sentirete ugualmente un pò la mancanza. Sto cercando nel mio piccolo di trasmettere qualche messaggio🫂🫀🗝
Non avevo molte pretese su questa storia, ma sono comunque affezionata ai suoi personaggi😘 e a voi...grazie, perché senza il vostro sostegno e supporto niente di tutto questo sarebbe possibile! Siete i lettori migliori che si possano avere📖🖊🎊😘

Sto inziando a scrivere un'altra nuova storia, che già trovate sul mio profilo...i suoi personaggi non mi lasciano in pace da giorni e così mi hanno costretta ad obbedire alle loro ribellioni. Titolo, Confido in te. 
Non so se piaceranno anche a voi, ma date loro una possibilità prima che mi distruggano il cervello😅🥺

Al prossimo capitolo,
Un bacione grandissimo

°°°°°°°

Empatia

Riccardo

Immagini confuse si susseguivano senza sosta davanti ai miei occhi, che lottavano per rimanere aperti, mentre dentro ai miei polmoni si stava scatenando un vero e proprio incendio in grado di devastare tutto il resto del mio corpo.

Il mondo intorno a me s'era improvvisamente ristretto, ridotto a qualche misero centimetro, i miei pensieri avevano rallentato la loro corsa fino ad annullarsi...e mi ero ritrovato solo, ora mi sentivo fluttuare. Non avevo più alcuna percezione di me stesso.

Morire per asfissia. Era orribile.

E io lo stavo provando...nel peggiore dei modi, ma lentamente, la mia sete d'aria si stava trasformando in qualcosa di più dolce, un sonno accogliente e irresistibile. Quasi come se respirare ormai non contasse più!

Una lacrima aveva solcato il mio viso, ne ero consapevole, ma non era stata seguita da nessun'altra mentre mi dibattevo per terra come se fossi un pesciolino appena sfuggito dal suo acquario...boccheggiavo, ero ancora vivo...ma non respiravo più, e ora quel sonno era così confortante, stava avanzando con forza. Quella nuova sensazione che si stava facendo largo dentro di me copriva ogni affanno, ogni dolore lancinante e straziante, calmando i miei nervi, i miei muscoli e non facendomi sentire altro che pace.

"Resta sveglio, Riccardo. Cerca di respirare...con calma, puoi riuscirci." Sentii dire, da una persona che non mi sarei mai immaginata di avere al mio fianco in quel momento.

Mio padre.

"Riccardo, devi restare sveglio. Capito?"

Devi.

Quel devi era così assurdo!

Mi schiaffeggiò persino, come se lo schiaffo di prima non fosse bastato!

"Ehi, guardami." Insisteva, duro. Non c'era dolcezza nei suoi lineamenti, in nessun tratto del suo viso.

"Riccardo, ti ho detto di guardarmi!"

Ti ho detto!

Continuava a voler darmi ordini anche mentre ero in questo stato. Se non altro la rabbia che suscitava e scatenava in me, mi aiutava davvero a tenere gli occhi aperti e a concentrarmi su di lui...

"Resta con me."

L'aveva detto. Mi stava chiedendo di restare con lui...perché? Non ero soltanto un peso per lui? Non gli ricordavo la mamma e così i suoi sensi di colpa?

"Non farmi questo, figliolo. Devi lottare. Respira, so che puoi farcela."

Ci stavo provando, con tutte le mie forze, ma non potevo nulla contro i polmoni che si contorcevano e attorcigliavano su sé stessi, le vie respiratorie che si restringevano come se ci prendessero gusto a torturarmi...

Guida Tu i miei passiWhere stories live. Discover now