« 03 »

480 45 13
                                    

un ringraziamento a -ISSEIWR che mi ha fatto capire come funziona poker🚶
ti si ama chia🤎

–Sai giocare a poker?– chiede sanzu sistemando le 32 carte sopra il cuscino, precedentemente messo come tavolo tra noi due. Dato che siamo due persone faremo delle partite con meno regole, ma questo non significa che non mi impegnerò. Il mio obbiettivo è chiedergli il più possibile sul suo passato e soprattutto su quelle due cicatrici che ha.
–Uh, si. Più o meno– dico, cercando di non fargli capire che sono in vantaggio su di lui. Non voglio far capire la mie mosse
–Bene, che la prima partita inizi!– dice sanzu dandomi le mie cinque carte. Vi prego, spero siano belle sennò qui la situazione può peggiorare velocemente

Guardo le carte, notando che ho una formazione niente male: una full house. Calcolo velocemente i punti che potrebbero darmi queste carte, e noto con piacere che il punteggio è anche abbastanza alto. Se riuscissi a capire almeno una carta del suo mazzo riuscirei a fare qualche mossa che mi farebbe guadagnare dei punti. Sanzu mi guarda, aspettando qualche mia mossa. Butto il tre di assi sul cuscino, aspettando che lui giochi la sua mossa. Osservo il suo mazzo, notando di sfuggita una carta: una J di fiori. Con la mente vado a ricordare in quale combinazione è questa carta, e, per mia fortuna, è in una delle combinazioni con meno punti. Sanzu potrebbe buttare il 7 di cuori, ma io potrei rispondere usando il mio A di cuori. Butto un'altra carta, stavolta con un valore bassissimo, proprio per confondere Sanzu. Il rosa sembra abboccare alla mia trappola, infatti butta sul cuscino la carta più alta che ha
–Sembra che abbiamo un vincitore– dice il ragazzo, che probabilmente già sta pensando a quale domanda farmi
Butto sul tavolo il mio A di cuori. Sanzu fissa inorridito la carta, alzando successivamente lo sguardo su di me
–Uh, avevo dimenticato questa– dico in tono ironico, ridacchiando un po'
–Piccola bastarda...– dice sanzu, fissandomi con uno sguardo lancinante
–Bene, che vuoi sapere?– dice il ragazzo, poggiando i gomiti sul tavolo-cuscino
–Che ruolo svolgi nella bonten?– chiedo. Voglio il più scoprire i suoi punti deboli, e chiedendo del suo "lavoro" potrei scoprirne alcuni, o almeno credo
–Sono il numero due della bonten, e per essere precisi gestisco il traffico di droghe. Probabilmente te lo starai chiedendo, perciò ti dico subito: si, anche io mi drogo.  Ma tranquilla, ragazzina, non sarò mai drogato davanti a te. Non vorrei che mia moglie mi vedesse in uno stato del genere– dice il ragazzo, sorridendo tranquillamente
–Va bene, mi basta come risposta. Prossima partita?– chiedo. Ad essere sincera mi preoccupa un po' il fatto che si droghi... non è che potrebbe diventare violento? Beh, nel caso lo diventasse in futuro scapperei immediatamente, mica resto con lui

La seconda partita inizia, stavolta sono io il mazziere. Dò le carte a sanzu, ma non riesco, purtroppo, nemmeno ad intravedere una carta del suo mazzo. Sospiro, dando uno sguardo alla mia combinazione: una misero pair. Le carte non mi permettono di avere un punto molto alto... spero che sanzu sia messo peggio di me o che giochi male la partita
Butta la carta, e capisco subito che al 99% perderò la partita. La sua carta fa parte di una combinazione con tantissimi punti, perciò so già che qui dovrò subirmi la sua domanda. Nonostante questo, resto calma. Non devo fargli capire nulla, nemmeno che sono in ansia e che sono fottuta. Coraggio cara t/n, sorridi e fai finta di nulla...
–Tutto bene? Sembri tesa. Non è che non hai buone carte?– dice sanzu, probabilmente capendo il mio stato
–É tutto ok– dico, buttando la carta più alta del mio mazzo. Ormai so già come andrà a finire, tanto vale buttare ora le carte
–Sembra che qui abbiamo un vincitore– dice il rosa, alzandomi il mento con un dito. Quel fottuto sorriso che ha sempre sulle labbra mi fa davvero ribollire il sangue
–Avanti fa meno lo sbruffone e fai questa domanda– dico ormai sconfitta
–Giornata storta oggi?– chiede haruchiyo
–Mi sono sposata con te, certo che è storta– dico, affondando la faccia nel cuscino
–Ugh, che maniere– dice sanzu, facendo il solito melodrammatico.
–Cooooomque, entreresti mai nella bonten?– dice il ragazzo, sorprendendedomi. Pensavo mi avrebbe chiesto cose sul mio passato, ed invece...
–Uh, sinceramente non so. Ad essere sincera non sono molto brava con le armi, penso che sarei solo un membro messo lì a cazzo– dico sinceramente. Si, è strano dire di essere stata cresciuta in una famiglia di criminali ma non saper maneggiare le armi. Mio padre è sempre stato fisso su questa regola: t/n non deve saper maneggiare armi, nemmeno un semplice pugnale. Non so bene perché abbia deciso così, ma non ho mai, o meglio, quasi mai, infranto questa scelta. L'unica cosa che so maneggiare è il coltello, ma mio padre non è al corrente di questa cosa. Ho iniziato a farlo in segreto tanti anni fa, e la cosa è continuata fino a qualche mese fa, quando ho semplicemente smesso per noia
–Senti, allora domani facciamo così: mi faccio portare due pistole da koko e ci esercitiamo. Anche perché per colpa del matrimonio mi sono dovuto fermare dei giorni dal lavoro– dice sanzu
–Koko? Il ragazzo dai capelli bianchi e il completo Gucci?– dico, ricordando di aver sentito, di sfuggita, questo nome
–Si, quel ricco sfondato– dice sanzu

–Prossima partita?– chiede sanzu mescolando le carte tra le mani
–Vai. È l'ultima?– chiedo, sbadigliando. Oggi è stato abbastanza stancante, e oltrettutto sono le tre di notte. Teoricamente dovremmo dormire, o almeno penso
–Va bene, l'ultima– dice sanzu dandomi le mie carte. Le osservo, sorpresa. È un royal flush... la combinazione con più punti! Stringo i polpastrelli sulle carte, sapendo già in precedenza di vincere
–Sei pronta a perdere anche questa partita?– dice sanzu, sorridendo sfacciatamente. Butta tutte le sue carte sul cuscino-tavolo, fissandomi
–Vinto– dice il rosa, poggiando i gomiti sulla federa color porpora
Lentamente giro la mia combinazione, tenendola salda tra le dita. Poggio il mento sulla mano, mettendo le carte sul tavolo di gioco. Sorrido, guardando il mio avversario
–Royal Flush, vinco io– dico ridacchiando
Sanzu mi fissa sconcertato, per poi riprendersi qualche secondo dopo
–Allora la ragazzina ci sa fare– dice stringendo il pugno sul cuscino

–Beh, modestamente– dico, per poi pensare ad altro: che altro chiedergli se non delle cicatrici? È ancora l'unico dubbio che ho su di lui, perciò chiederò su questo

–Come ti sei procurato quelle cicatrici?– chiedo. Sanzu si immobilizza, tenendo lo sguardo basso. Nemmeno 2 secondi dopo mi ritrovo un coltello contro. Rimango pietrificata per qualche secondo, ma con un gesto rapido prendo da sotto il cuscino un altro coltello. Mia madre me ne aveva dato uno da nascondere sotto al vestito prima del matrimonio. La motivazione? "Beh, potrebbe succedere di tutto, tienilo per sicurezza. Potrebbe essere pericoloso". Prima lo avevo messo lì pensando non mi sarebbe servito, ed invece...
Punto il coltello contro di lui, rimanendo immobile. Si ok mi sta salendo l'ansia, ma devo mantenere la calma ed essere pronta ad un eventuale attacco. Sanzu mi osserva la mano, o meglio, l'impugnatura con cui reggo l'arma. La fissa, contemplando chissà che cosa. Chissà a che pensa
–Hai una buona impugnatura del coltello. tu non eri quella che non sapeva maneggiare le armi?– dice il rosa, lanciando via l'oggetto, che con una mossa precisa, si conficca nell'anta di un'armadio
–Mai far capire al nemico le tue potenzialità– dico, posando l'arma poco lontano da me. Sono ancora un po' scossa
–Ok, credo di aver fatto una domanda scomoda. Peeeeeeerciò... scusa?– cerco di scusarmi, ma sanzu non sembra badare alle mie parole, ma piuttosto si stende affianco a me, sotto le coperte
–Buonanotte t/n– dice il ragazzo, per poi spegnere la lampada sul comodino
–Notte, haruchiyo– dico, mettendomi anche io sotto le coperte. Oggi è stato impegnativo, e soprattutto l'ultima ora è stata particolare... chissà che succedrà domani mattina, o meglio, in futuro: dopotutto ora sono sposata, devo pensare come in una coppia... ma io e lui non lo siamo, è quello il problema. Ecco perché mi riesce sempre così tanto difficile farlo

𝐅𝐀𝐊𝐄 𝐌𝐀𝐑𝐑𝐈𝐀𝐆𝐄 | 𝖲𝖺𝗇𝗓𝗎 𝖧𝖺𝗋𝗎𝖼𝗁𝗂𝗒𝗈Donde viven las historias. Descúbrelo ahora