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Si era da poco fatto giorno quando mi svegliai. La lunga vetrata dell'hotel in cui eravamo finiti per la nostra prima notte di nozze offriva una vista meravigliosa della parte più calma di Tokyo, nella sua periferia. Non so per quanto fissai il paesaggio, so solo che non notai che sanzu non era nel letto con me. La sua giacca usata ieri era ancora poggiata sulla poltroncina di morbido velluto, tuttavia di lui non c'erano tracce; il telefono non era sul comodino, e l'unica traccia riconducibile al fatto che fosse uscito era un piccolo bigliettino attaccato all'anta dell'armadio dove, con una scrittura quasi incapibile, aveva scritto due o tre frasi non di senso compiuto

Erano più o meno le otto quando sentii il rumore della serratura che veniva mossa. Da fuori la porta sentivo chiara e tonda la voce di sanzu, che però parlava abbastanza animatamente con un altra persona di cui la voce, tuttavia, non mi è del tutto nuova. I due uomini entrano nella stanza e io chiusi gli occhi, facendo finta di dormire ancora. Voglio ascoltare cosa dicono, sono molto curiosa

"Quindi una Glock 17 e una 19? Diamine koko, pensavo aiutassi un amico!" borbotta sanzu, poggiando qualcosa sulla piccola scrivania della stanza. Koko... ah sì, il ragazzo di ieri! quello con i capelli bianchi e il vestito troppo costoso
"Sai che il boss non vuole che le armi migliori siano utilizzate per cose stupide, e soprattutto vuole tenerle intatte per stasera" dice l'altra voce, probabilmente poggiandosi al muro, dato il leggero rumore provocato da questa presunta azione
"Stasera quei figli di puttana li voglio tutti morti. Si azzardino a combattere contro la bonten e gli farò vedere che cosa meritano le persone come loro" dice sanzu
"Pff, pensi davvero che si metteranno contro di noi? Saremo presenti noi membri principali, non so quanto gli convenga. Magari allena anche la tua mogliettina, potrebbe ritornarci utile!" dice koko, con un po' troppa ironia nell'ultima frase. Stringo le mani al tessuto sotto il cuscino piuttosto che gridare, ma fortunatamente sento i due uomini salutarsi e darsi l'arrivederci per la sera stessa

Sono le undici, e mentre mi sistemo la camicetta di raso in bagno, dando una sistemata di tanto in tanto ai capelli, sento sanzu entrare nel bagno
"Usciamo, preparati che ti porto in un posto" dice spruzzandosi un po' di profumo sui polsi, dove in un uno scorgo un tatuaggio che sembra parecchio grande
"Oh che romantico! Siamo appena sposati e già mi porti ad un'appuntamento? devo aver fatto breccia nel tuo cuore allora" dico ridacchiando, guardandolo un po' con sguardo di sfida. Sanzu mi fissa, per poi spruzzarmi in faccia la sua colonia, facendomi tossire sonoramente

Passa poco prima di lasciare le chiavi in hotel e partire per una destinazione a me sconosciuta. Sono seduta al lato sinistro mentre sanzu in quello destro, ed un uomo sulla sessantina ci porta nel posto prescelto da haruchiyo
"Dove stiamo andando?" chiedo osservando il paesaggio scorrere veloce attraverso il finestrino
"Ad allenarti" dice solamente
"Oh, mi allenerai come un sensei privato? che onore" dico sghignazzando
"Sono arrivato alla conclusione che il mio momento preferito di coppia è quando dormiamo. Sai perché?" dice improvvisamente
"Perché ti riposi?" chiedo ingenuamente
"No, perchè stai zitta" dice nervoso, per poi comunicare all'autista di fermarsi a circa 2 chilometri da dove siamo ora

Dopo circa una mezz'ora di macchina l'auto accosta sotto un grande palazzo, probabilmente abbandonato. Sanzu lascia qualche banconota all'autista, e scende diretto verso il grande portone poco lontano da noi. Scendo anch'io, sistemandomi i vestiti leggermente stropicciati. Fisso meravigliata il grande edificio, chiedendomi perché sanzu mi abbia portato qui: dopotutto è abbandonato, non è che mi vuole uccidere nella massima segretezza? devo ricordarmi che comunque fa parte di una gang che ha non pochi crimini sulla fedina penale, e soprattutto non penso di andargli molto a genio... che la mia vita abbia i minuti contati?. Rabbrividisco, rimanendo paralizzata sul posto, poco lontana da sanzu, che dopo qualche secondo si gira stranito verso di me
"Succede qualcosa?" chiede tastando a tentoni il muro del palazzo
"Tu mi vuoi uccidere, è così?" domando, magari un po' troppo esplicitamente
Sanzu si gira e una mezza risata esce dalle sue labbra, in contrasto con le mie che sono socchiuse per l'ansia
"Mi piacerebbe, ma se mikey non vuole allora non posso, mi dispiace" dice ridacchiando, per poi farmi segno di avvicinarmi. Con non poca agitazione mi avvicino, e, con qualche difficoltà, scorgo un citofono nascosto sotto un pezzo di legno malandato attaccato al palazzo
"Sanzu, numero 2 della bonten. 2 persone" dice sanzu al citofono, e immediatamente una piccola botola messa dietro un grosso masso si apre. Haruchiyo scende subito, e dopo poco lo seguo anch'io ma con qualche perplessità

La scala, man mano che si scende, si allarga sempre di più e una luce prima molto più tenue mi illumina la visuale, rivelandomi un posto completamente attivo. Alla fine della scalinata si trova un vero e proprio ufficio, illuminato da una forte luce bianca pura. Le pareti sono di un grigio tenue, probabilmente verniciato da poco, e decorate con alcuni articoli di giornali in cui si nota il nome "bonten" bello grande. C'è un continuo via vai di uomini con scartoffie in mano, occupati con degli affari. Noto che la nostra presenza è stata ben notata, e tutti si sono mantenuti a testa bassa in segno di rispetto verso il secondo membro più importante della gang. Rivolgono lo stesso trattamento a me, ormai penso abbiano capito che io sono sua moglie, e non si permettono di guardare troppo. Sanzu procede tranquillo, diretto verso l'unica porta accessibile. Lo seguo, ed insieme entriamo nella stanza successiva. Subito il mio olfatto capta un odore forte, riconducibile a qualcosa di leggermente bruciacchiato. Guardo il locale, notando che sia una vera e propria stanza per sparare. Il vano è enorme, grande almeno dieci volte la mia camera da letto. Le mura sono dipinte di nero, illuminate da 5 piccoli faretti che rendono la stanza abbastanza illuminata. Ad un lato ci sono due tavolini, con sopra qualche proiettile e delle pistole. Due poltrone e una piccola sedia concludono il misero arredamento della stanza. Due uomini scherzano tra di loro sparando ai bersagli messi alla fine della stanza, ma quando vedono chi è entrato nella stanza si accigliano ad andarsene velocemente

Io e Sanzu rimaniamo soli, e da un borsone caccia due pistole, che prontamente appoggia su uno dei tavoli
"Perché siamo qui?" chiedo prendendo in mano uno dei proiettili, osservandolo
"Voglio allenarti all'utilizzo delle armi. Anche se non vorrei se mia moglie e devi essere protetta e auto sufficiente anche in caso di una sparatoria improvvisa. Perciò eccoci qui. Ieri con l'episodio del coltello ho notato che hai una buona impugnatura, quindi siamo un passo avanti. Ora però ho da chiederti una cosa: sai effettivamente maneggiare le armi oppure ieri è stata solo fortuna?" chiede sanzu
"Mh, penso ieri sia stato un mix di cose. Non sono così inesperta con i coltelli e le pistole, tuttavia nemmeno so perfettamente come maneggiarle. Vado a fortuna, diciamo così" dico prendendo una delle pistole sul tavolo e mettendo il proiettile all'interno, per poi sparare il colpo ad uno dei bersagli. Sanzu mi fissa interdetto, per poi passarmi altri proiettili
"Ho capito come gestire la cosa. Te spara 4 o 5 proiettili nel modo che ti riesce meglio, io andando avanti ti dirò cosa migliorare" dice, caricando l'altra pistola

Sparo i primi 2 colpi, ma al terzo sanzu si avvicina a me e appoggia la sua mano sulla mia, sistemandomi l'impugnatura
"Non premere troppo forte, il proiettile parte ugualmente anche se ci metti meno forza. Più forza metti sul grilletto più lentamente uscirà dalla canna. Deve essere un gesto veloce e continuo" dice, mimando il gesto dello sparo con l'altra mano. Il breve contatto mi genera un leggero imbarazzo, ma non lo faccio notare al ragazzo qui affianco. Sparo altri 3 colpi, e nuovamente haruchiyo si avvicina, mettendosi al mio fianco. Mi prende per il mento, alzandolo, e sistemando la pistola leggermente più in alto
"Il mento deve stare all'altezza della pistola. Gli occhi devono aiutare nella mira, i colpi non devono essere sparati prima di aver sistemato la visuale" dice

Passiamo qualche ora in questo modo, alterando momenti in cui sanzu mi corregge ad altri in cui faccio liberamente. Il ragazzo è serio, come se stesse prendendo a cuore il mio allenamento. Dopo un po' poso la pistola sul tavolo, e mi butto su una delle poltrone. Sanzu rimane in piedi, sistemando dei proiettili nella sua pistola
"Comunque non ti ho detto, ma stasera siamo occupati" dice improvvisamente
"Cosa dobbiamo fare?" chiedo curiosa
"C'è un ricevimento tra la bonten e la kyorasu, una gang con cui non andiamo particolarmente d'accordo. Ma pare abbiano deciso di sottomettersi alla bonten ed altre cazzate varie... io non ci credo, ma se mikey crede sia giusto così farò finta di crederci. E quindi per festeggiare questa presunta pace bisogna fare uno di quei merdosi ricevimenti in cui si va vestiti eleganti e ci si comporta da amiconi. E in quanto mia moglie devi esserci" dice, posando la pistola dentro una teca di vetro
"Non ho possibilità di dire che non voglio venire, giusto?" chiedo sconfitta
"Vedo che ormai stai capendo come funzionano le cose, ragazzina" dice il rosa ridacchiando

𝐅𝐀𝐊𝐄 𝐌𝐀𝐑𝐑𝐈𝐀𝐆𝐄 | 𝖲𝖺𝗇𝗓𝗎 𝖧𝖺𝗋𝗎𝖼𝗁𝗂𝗒𝗈Where stories live. Discover now