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Un silenzio inquietante aleggia nella piccola e stretta limousine che corre tra le strade si Tokyo. Sento tanti piccoli e increduli occhi che mi fissano, incerti sulla realtà delle mie parole

"T/n, non so se Sanzu te l'ha spiegato, ma qui le bugie vengono pagate con la mor-" dice Mochi, ma lo sguardo senza emozioni che Mikey gli rivolge lo zittisce immediatamente, sibilando una breve scusa a denti stretti, guardando in basso
"Continua" dice il gracile ragazzo, non scomponendosi nell'udire le mie parole

Un grosso magone mi si forma velocemente in gola. Non ho la certezza che la persona che ho ucciso sia davvero Hashimara, ma cazzo, tutte le informazioni che so su di lui si ricollegano perfettamente. Non so come esprimere la situazione senza trovarmi un proiettile piantato in testa

"Non c'è in realtà molto da dire... l'ho ucciso circa... non so, un'ora fa? ho sentito che mi cercava, e mi sono immaginata rapita e messa in un circolo di prostituzione... quindi non è stato molto difficile ucciderlo quando si è avvicinato a me" dico con tono fermo, mentre noto Sanzu essere leggermente divertito dalla situazione
"Sai dirmi se aveva un tatuaggio sul mento?" chiede ancora Mikey, poggiando la pistola lontana da lui. Tiro un breve sospiro di sollievo, almeno non sono più in soggezione con l'arma in mano sua
"Credo una specie di piccola stella a otto punte. Non eccessivamente grande, tipo... così" dico mimando con le dita la dimensione di circa una moneta. Sanzu scoppia in una fragorosa risata, stringendo il suo braccio intorno alle mie spalle. Non capisco molto quello che sta succedendo, ma lo sguardo quasi compiaciuto di tutti i presenti mi fa capire che forse ho davvero fatto qualcosa di utile

La serata, o meglio, quel poco che resta di quest'ultima passa abbastanza normalmente, o meglio, normalmente nei limiti della vita mafiosa. Non credo che girare 3 club diversi in 4 ore e aver ucciso altre 2 persone sia molto normale a livello civile, ma per la Bonten lo è

Mi risveglio l'indomani mattina verso le 11, ancora nella camera d'hotel. Domani mattina ce ne andremo dato che la nuova casa in cui dovremmo trasferisci è pronta, e cavolo, sono già passati 2 giorni dal matrimonio e già sono successe più cose interessanti in 48 ore che in 24 anni di vita. Noto Sanzu seduto su una sedia sul balcone, e quando decido che sono stata abbastanza a letto per questa mattina mi dirigo anche io lì con lui. Dalla faccia ancora assonnata noto che non ha dormito molto a differenza mia, e la lieve puzza di alcool che emana il suo alito fa intendere che non gli è ancora passata completamente la sbornia delle prime ore di questa mattina. Mi siedo sulla sedia affianco alla sua, e lui non sembra accorgersi della mia presenza finché non faccio rumore sedendomi

"Sbornia ancora in corso?" chiedo accavallando le gambe, passandomi la mano su una di esse per scaldarle
"Non stressarmi fin da prima mattina ragazzina, ti prego" dice il rosa muovendo la mano in segno di andarmene via verso di me. Sbuffo, tirandogli un lieve ma efficace schiaffo sulle dita pallide
"Abbiamo due concetti diversi di prima mattina, dato che sono quasi le 15" dico acida, guadagnandomi un'occhiataccia da parte di Haruchiyo. È incredibile come il modo in cui si comporta con me cambi così radicalmente in poco tempo
"Beh se fossimo uguali e avessimo gli stessi concetti e visioni alla prima di notte di nozze avremmo scopato, ma hey, qui mi pare di vedere ancora una verginella" dice il ragazzo prendedomi per il mento e sogghignando, ma mi volto subito dall'altra parte ignorando la provocazione
"Vergine come la tua non dipendenza e pazzia nell'uccidere le persone" dico con sguardo beffardo mentre sono girata
"Dovrei riportarti da tuo padre per il solo fatto che non mi ha dato una ragazza pura. Anche se difficilmente troverei un'altra assassina così maldestra da uccidere il capo della banda rivale per pura casualità" dice ridacchiando. Una piccola risata mi sfugge dalle labbra
"Per quanto la prima parte della frase sia maschilista, ammetto che la seconda mi fa ridere... e poi, non l'ho fatto per casualità! o almeno non totalmente..." dico rigirandomi di nuovo verso di lui

Dopo il breve periodo occupato dalle nostre risate torna un pesante silenzio tra di noi. Noto quanto lui sia concentrato nel fissare qualcosa di impreciso, mentre io me ne sto zitta guardando la metropoli da questo punto di vista in rialzo. Sento come se lui dovesse dirmi qualcosa ma che si sta trattenendo per qualche ragione a me sconosciuta, cosa effettivamente strana, perché per quanto io lo conosca poco difficilmente si trattiene nel dire qualsiasi cosa, strana o sensata che sia. Non succede molto altro, torno in camera e mi dedico a me stessa per prepararmi, dato che comunque dobbiamo uscire entrambi per controllare la casa nuova

Due ore dopo rieccoci in macchina, mentre un autista ci porta chissà dove e chissà quanto lontano dal centro. Essendo della Bonten, vivere al centro della città sarebbe come prendere un biglietto di sola andata per un possibile attentato contro di lui, e vorrei evitare di ritrovarmi morta e sotto il cemento della casa distrutta dalla bomba o dal fuoco. Rimango sorpresa quando, dopo essere scesa dalla macchina insieme a Sanzu, la casa non è nemmeno troppo lontana dal regno dell'attività cittadina. Probabilmente è a meno di 5 chilometri, dato che si sente ancora il rumore dei treni e delle macchine. Haruchiyo dice qualche parola all'autista prima che lui riparta, poi si rimette al mio fianco

Osservo la casa, e stranamente, non è nulla di effettivamente troppo esagerato. La definirei quasi normale per essere una di un membro della malavita. Eppure sembra tranquilla e pacifica, e la cosa non mi dispiace. Dall'esterno sembra avere 2 piani, e la leggera pittura beige la dona un look quasi moderno, tradito dal porticato in legno enorme che si trova attaccato all'entrata principale. Sanzu ha uno sguardo quasi compiaciuto quando la guarda, come se non l'avesse comprata lui
"Aspettative?" chiede iniziando ad incamminarsi verso l'entrata
"Sembra abitabile" dico non sbilanciandomi sui complimenti. Ho l'impressione che più gli dico qualcosa di positivo più il suo ego cresca il doppio

Entriamo in casa, e la sistemazione dei mobili moderni sembra accettabile, anche se è certo che farò qualche spostamento una volta che vivrò qui. Sanzu si siede sul divano immacolato, prendendo una piccola rivista sul tavolino in vetro situato davanti. Io sono di spalle, mentre passo una mano sui tasti di un piccolo pianoforte a parete. Se nessuno dei due suona questo strumento, che senso ha di stare qui?
"Devi dirmi qualcosa?" chiedo. È da quando sono stata con lui sul terrazzo che ho questa specie di magone in gola che non mi permette di parlargli completamente tranquilla come di solito faccio. Lo vedo sussultare, per poi tornare normalmente ha sfogliare la rivista senza rispondermi. Sospiro, capendo che sta per iniziare il gioco del silenzio tra di noi. È un'abitudine che ogni persona che ho nella mia vita da quando sono viva, dai miei genitori ed ora a lui, che non sanno quando rispondermi usando l'arma letale del tacere

"Mikey mi ha chiesto espressamente di farti entrare nella Bonten" dice il ragazzo non rivolgendomi nessuno sguardo, troppo concentrato su quella dannata rivista
"È rimasto impressionato dalla tua capacità di fare vittime, per quanto tu ne abbia fatta solamente una di un certo calibro..." dice Sanzu, sfogliando pagina e passando il dito sul lato della pagina, per posizionarla al meglio. Le mie braccia si irrigidiscono completamente, e il peso sui tasti del pianoforte grava così tanto da far uscire un suono stridulo da uno di loro. E dopo minuti di silenzio, ecco la notizia bomba che sapevo di aspettare

𝐅𝐀𝐊𝐄 𝐌𝐀𝐑𝐑𝐈𝐀𝐆𝐄 | 𝖲𝖺𝗇𝗓𝗎 𝖧𝖺𝗋𝗎𝖼𝗁𝗂𝗒𝗈Where stories live. Discover now