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La mattinata è iniziata in modo strano. Mi sono svegliata con la sensazione che qualcosa non andasse, e purtroppo o menomale il mio istinto difficilmente sbaglia. Sanzu ha cercato di andarsene senza di me, come se volesse evitare la più o meno promessa che mi aveva fatto ieri. È stato il primo motivo di discordia tra noi, e appena alzati, abbiamo avuto il nostro primo litigio della giornata. Lui si è alzato presto senza avvisarmi, ma ho dormito in macchina per non farmi lasciare indietro, dato che sospettavo potesse fare una cosa del genere

Ora siamo entrambi seduti in macchina, diretti verso uno dei covi della Bonten. Il silenzio che ci circonda è pesante, come se le parole avessero perso il loro significato. Sento il peso delle tensioni accumulate nella nostra relazione, ma non trovo le parole giuste per scioglierle e nemmeno mi va di farlo io

Guardo fuori dal finestrino mentre il paesaggio scorre veloce. Le strade sembrano deserte, come se anche la città avesse deciso di prendersi una pausa. Il cielo è grigio, e l'aria è fredda, quasi gelida. Mi stringo nel mio giubbotto, cercando di trattenere un brivido che non ha nulla a che fare con la temperatura esterna. Dannazione, da quando a Tokyo fa così freddo?

Sanzu tiene lo sguardo fisso sulla strada, le mani saldamente aggrappate al volante. Anche stamattina ci stiamo ignorando e va più che bene dopo la sua presa per culo nei miei confronti. Guardo di sfuggita Sanzu, cercando di leggere le sue espressioni, ma il suo volto è impassibile, mascherato. Forse è meglio così, almeno per ora. Guardo fuori dal finestrino, cercando di concentrarmi sulla strada che scorre sotto il mio sguardo, ma i miei pensieri tornano sempre al litigio di poco fa

"Devo decisamente drogarmi" dice passandosi la mano sul viso stanco. Lo fisso, non capacitandomi come di prima mattina voglia prendere sostanze anche pesanti o peggio. Sbuffo, non volendo ricevere la provocazione

Il tempo sembra scorrere lentamente mentre la macchina avanza lungo la strada. Mi sforzo di mantenere lo sguardo fisso sulla strada, cercando di non far affiorare la leggera frustrazione, ma è difficile ignorare il fatto che Sanzu sembra disinteressato alla missione, più concentrato sul proprio piacere personale sulle metanfetamine

La macchina si ferma davanti a un edificio imponente, avvolto da un'atmosfera cupa. Era uno dei tanti covi segreti della Bonten, un luogo malfamato dove solo i più coraggiosi, o fuori di testa, osavano unirsi
"Finalmente siamo arrivati" dice il rosa con la voce vibrante di eccitazione. Sanzu si voltò verso di me, un sorriso compiaciuto dipinto sul volto. È strano come il solo fatto di essere qui abbia radicalmente cambiato il suo umore... probabilmente si sente più se stesso se si tratta di mafia

Annuisco, cercando di nascondere l'agitazione che mi attanagliava il petto. Era la mia prima volta qui, e non sapevo cosa aspettarmi. Cresciuta in una famiglia mafiosa, conoscevo bene il mondo oscuro in cui mi stavo immergendo, ma era la mia prima volta dall'altra parte, come parte attiva di una gang. Cresciuta in quel mondo fatto di intrighi, potere e violenza, ero stata protetta e isolata dalle attività più pericolose, grazie all'attenzione amorevole di mia madre, che a differenza di mio padre, mi ha sempre messo fuori da queste situazioni, per quanto lei stessa fosse una figura rispettata e temuta. Ero stata cresciuta nel rispetto delle regole non scritte della vita criminale giapponese, consapevole dei pericoli e delle conseguenze di quei codici di comportamento. Tuttavia, non ero mai stata coinvolta direttamente nelle operazioni della famiglia, ero stata tenuta al sicuro, lontana dai rischi e dalle responsabilità che accompagnavano il ruolo attivo di un normale sottoposto

Scendiamo dalla macchina, il suono dei nostri passi echeggia nel silenzio opprimente del luogo. Il pavimento era sporco e logoro, coperto da una patina di sporco e detriti che sembrava urlare l'abbandono. Mentre io e lui ci addentriamo nel luogo abbandonato, il mio cuore batte velocemente, ansiosa di ciò che avrei trovato. Esternamente, l'edificio sembrava avvolto dal disfacimento, con le pareti screpolate e le finestre rotte. Tuttavia, l'interno è sorprendentemente diverso: i pavimenti lucidi riflettono la luce fioca che filtra dalle finestre, le pareti sono intonacate e stranamente ben tenute

𝐅𝐀𝐊𝐄 𝐌𝐀𝐑𝐑𝐈𝐀𝐆𝐄 | 𝖲𝖺𝗇𝗓𝗎 𝖧𝖺𝗋𝗎𝖼𝗁𝗂𝗒𝗈Where stories live. Discover now