ventidue

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il corpo di jungkook fu sdraiato su delle calde coperte e non appena ne sentì il tepore, si riaggomitolò su di esse stanco

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il corpo di jungkook fu sdraiato su delle calde coperte e non appena ne sentì il tepore, si riaggomitolò su di esse stanco.

taehyung lo raggiunse poco dopo con un asciugamano umido e dei vestiti puliti. lo aiutò dapprima a spogliarsi e poi gli sollevò il capo e io busto per infilargli la felpa.

ma jungkook si dimenò. il suo corpo sembrava essere in fiamme, scottava voglioso e la sua erezione premeva contro le gambe, creandogli dolore.

il maggiore vedendolo in quella situazione si ritrovò a sospirare e si abbassò a lasciargli un soffice bacio sulle labbra, portando successivamente una mano attorno al suo membro.

cominciò col pugno a muoverlo in alto e in basso e jungkook si contorse a quel semplice tocco. a quanto pare quelle pillole somministrate gli procuravano il doppio del piacere.

la sua schiena si inarcò e con occhi supplicanti implorò taehyung a voce alta. «ti prego.. vai più veloce.»

la sua voce era spezzata, come se non resistesse più. taehyung non l'aveva mai visto in quello stato e giurò di fargliela pagare a quel bastardo che aveva soltanto osato mettergli le mani addosso.

riprese con i suoi movimenti, questa volta più veloci e costanti e le sue gambe si mossero da sole, spalancandosi come per dargli maggiore accesso.

taehyung continuò a lasciare caldi baci sul suo volto e a sussurrare che era lì e che si stava prendendo cura di lui.

continuò così per qualche altro minuto, poi jungkook raggiunse un intenso orgasmo e si rilassò tra le coperte. il suo corpo tremava ancora d'eccitazione ma non più come prima.

e nonostante adesso fosse taehyung ad averne bisogno, non si mosse. piuttosto prese il panno umido e cominciò a pulire il suo corpo semi-nudo.

non l'avrebbe mai toccato ne lasciato fare qualsiasi altra cosa in quello stato.

una volta pulito, finì di vestirlo e poi gli scostò una ciocca di capelli, sospirando rumorosamente. poco dopo crollò al suo fianco.

[...]

il mattino successivo jungkook sentì di star per morendo. il suo corpo era rigido e la sua testa girava così tanto da non riuscire a fare due passi senza inciampare.

cercò con lo sguardo il maggiore nella stanza e non trovandolo, si alzò a fatica e scese le scale. rischiò più di volte di cadere ma non se ne importò.

le immagini della sera prima gli stavano scorrendo in mente e potè sentire un brivido attraversargli la colonna vertebrale al ricordo delle mani e della bocca viscida di hoseok su di lui.

si sentì uno stupido a non aver dato ascolto alle parole di taehyung e in quel momento. vedendolo lì in piedi a cucinare per lui, non sapeva davvero come scusarsi.

così lo abbracciò da dietro, stringendo forte il suo busto e seppellendo il viso nella sua schiena. non disse nulla, non riusciva neanche a formulare una frase di senso compiuto.

taehyung si voltò e lo guardò dritto negli occhi, poi portò una tazza di latte fumante al tavolo. «bevila, è ancora calda.» avvicinò anche due pillole bianche, indicandole. «prendile e starai meglio. il mal di testa dovrebbe svanire a breve.»

«tae..» lo richiamò a bassa voce ma il maggiore si voltò e tornò a pulire la cucina. «tae, scusami.»

non ottenendo alcuna risposta si schiarì la gola e parlò a voce più alta. «avrei dovuto darti ascolto.»

«pensavo avessi maturato.» rispose soltanto con un tono profondo e quasi duro. «ti sei comportato come al solito. come uno stupido moccioso che non da retta agli altri. che fa sempre di testa tua. ti piace così tanto metterti in pericolo, eh?»

si avvicinò, sbattendo il vassoio al suo fianco. «pensavo che dopo esserti fatto beccare in una gara illegale ti avesse reso le idee chiare. che ti avesse fatto capire che bisogna usare la testa nelle situazioni e non solo l'istinto.»

«non sono un marmocchio, smettila di chiamarmi così.» rispose jungkook a tono, a denti stretti.

«sai qual è il tuo problema, jungkook? che ti credi maturo, che pensi che il mondo sia un gioco. beh, non è così. è pieno di pericoli la fuori ed è ora che tu te ne renda conto.»

«smettila!» urlò infine, zittendolo. poi la sua voce tornò tremolante. «so che avrei dovuto ascoltarti, ma-»

«ma pensavi che fosse gelosia.» lo interruppe taehyung.

jungkook annuì soltanto senza aver il coraggio di affrontare i suoi occhi scuri e severi. ma taehyung lo stupì: sollevò il suo viso e fu lui a cercare il contatto visivo.

«sai che non mi piace quando non mi guardi.» poi accarezzò una sua guancia sospirando. «se sono duro con te, è perchè la gente si approfitta di te. del tuo essere così spontaneo e gentile con tutti. quando imparerai che il mondo non è tutto farfalle e arcobaleni?»

«non so se possiamo continuare. volevo che tu fossi maturo per poterti frequentare.» jungkook cominciò a scuotere il capo, sentendo il petto far male a quelle parole.

«tae per favore, cambierò. dico davvero, ti ascolterò e-»

«non devi farlo per me o per noi, ma per te stesso. o il mondo continuerà a farti del male.»

«hai ragione, sono un ragazzino maleducato che non fa altro che combinarne di ogni.» taehyung lo guardò, era la prima volta che lo ammetteva senza lamentarsene. «ti ho causato problemi dal primo giorno che ti ho incontrato. ho lasciato che incolpassero te per la mia intrusione e che venissi sgridato a causa mia. ho lasciato anche che picchiassi qualcuno soltanto per il mio essere testardo e immaturo.»

«ti dimostrerò che so esserlo, ti dimostrerò che saprò maturare abb-»

taehyung prese con entrambe le mani il suo volto e lo baciò, assaporando le sue sottili labbra. la sua lingua si spinse contro la propria, risucchiandola. poi quando si staccò con uno schiocco, poggiò la fronte sulla sua.

«volevo soltanto che tu lo ammettessi a te stesso. è questa la prova che aspettavo da tempo per dimostrarmi che sai essere maturo.»

thirty days | taekook ✓Where stories live. Discover now