Cinque: Il belloccio è sospetto

498 29 6
                                    

Sospiro, osservando con eccessiva minuzia il mio riflesso nello specchietto da borsetta.

Ridicola è l'unico aggettivo che mi viene in mente mentre penso al fatto che ho passato gli ultimi dieci minuti a mettermi il rossetto con una cura che non mi appartiene affatto, e tutto perché Dustin e Eddie si sono messi in testa che Rafail sia in realtà una spia russa o un'idiozia simile.

Secondo loro dovrei "sedurlo con i miei poteri da femmina" e spingerlo così a confessare il piano diabolico dei russi, anche se per quanto mi riguarda, sono piuttosto sicura che quel poveretto non sia altro che un semplice ragazzo che viene allo Starcourt solamente per comprarsi un disco ogni tanto.

Il collegamento tra la canzone dei Journey che si sente nel messaggio captato da Dustin e il fatto che Rafail qualche settimana fa abbia comprato proprio un loro album è decisamente forzato, ma purtroppo per me, sono stata praticamente obbligata a prestarmi a questo stupido piano; non auguro neanche al mio peggior nemico di trovarsi contro quei due gonzi, davvero.

Operano per sfinimento, e dal momento che vorrei evitare di passare il resto dell'estate con il mio caro collega e il mio fratellino con il fiato sul collo, eccomi qui con un rossetto rosso e i capelli sciolti in un torrido pomeriggio di inizio luglio.

Speriamo almeno che tutta questa storia si trasformi in un'esperienza divertente da raccontare ai miei futuri figli e non nell'ennesimo trauma della mia esistenza; la linea è talmente sfumata ormai che non riesco più a fare distinzioni.

Picchietto con il dito sulle mie labbra, per attenuare un po' il colore intenso del rossetto: mi sento così a disagio.

Con la coda dell'occhio, noto che nel negozio di fronte al Disco-Teca, ovvero lo Scoops Ahoy!, Robin e Steve stanno ridacchiando tra loro, complici e felici. Dio, mi viene da vomitare.

Sono così stupidamente gelosa che quasi me ne vergogno, e la cosa peggiore è che non riesco neanche a trovare un solo motivo per detestare Robin – oltre al fatto che abbia tutta l'attenzione di Steve, s'intende.

Vorrei poter dire che è brutta, antipatica e una completa cretina, ma la verità è che non è proprio niente di tutto ciò, anzi. Se solo non ci fosse questa rivalità tra noi – che poi esiste solo nella mia testa, ma dettagli – penso che potremmo persino essere grandi amiche.

Già mi immagino quando Steve la porterà alle nostre uscite e dovrò sopportare tutte le loro smancerie da coppietta. Puah.

«Nell, scusa il ritardo ma... wow» la voce di Eddie interrompe i miei pensieri autodistruttivi, e io chiudo lo specchietto con uno scatto.

«Non dire nulla. Mi sento già abbastanza ridicola anche senza che anche tu me lo faccia notare» rimbrotto, mentre lui mi affianca dietro al bancone.

«'Ridicola' non è esattamente l'aggettivo a cui ho pensato, per la verità» afferma con tono sornione, sollevando un angolo della bocca.

Lo guardo schifata, scuotendo il capo.

«Vedi di reprimere i tuoi pensieri celesti, schizzetto. Sono sempre Nell, e in questo momento sono in missione – rimbecco, e Eddie non accenna a levarsi quel sorrisetto dalla faccia – Tu non hai una vetrina da pulire?» domando, come se avesse anche solo la possibilità di dire no.

Un patto è un patto, e io ho accettato di trascinarlo con me in questa ridicola storia dello spionaggio soltanto perché almeno mi sarei evitata l'umiliazione di pulire quelle vetrine luride davanti a tutti.

Lui fa una smorfia, mentre da sotto il bancone prendo il detersivo e un lavavetri, porgendoglieli. Ci guardiamo per un lungo attimo con sguardo colmo di sfida, fino a quando lui non cede e li afferra entrambi.

Working For The Weekend - 𝘚𝘵𝘦𝘷𝘦 𝘏𝘢𝘳𝘳𝘪𝘯𝘨𝘵𝘰𝘯 [2]حيث تعيش القصص. اكتشف الآن