Sei: Punto di rottura

417 28 3
                                    

Nelle ultime due settimane ho visto più spesso il magazzino dello Scoops Ahoy! che casa mia, e non sto scherzando.

Oramai passo tutte le mie pause pranzo qui, in questo postaccio asettico che non grida affatto "oceano di sapori", ma piuttosto "mare di polvere".

Io, Eddie, Steve e Robin stiamo aspettando che Dustin torni dalla sua missione, ovvero un disperato tentativo di capire come entrare in quel dannato magazzino russo senza venire uccisi brutalmente.

C'è un imbarazzo palpabile tra noi, l'atmosfera è talmente pesante da risultare opprimente. Non so cosa sia successo, davvero, perché fino a qualche settimana fa Steve era la persona con cui passavo praticamente tutta la mia giornata senza mai sentirmi fuori posto. Ora invece mi sembra sempre di essere di troppo nella sua amicizia con Robin, ed è davvero uno strazio.

Ormai passa tutto il suo tempo libero con lei, come se non ci fosse più spazio per me, per noi. Forse non ho il diritto di comportarmi così, come una fidanzata gelosa e possessiva, dal momento che Steve non ha nessun dovere nei miei confronti ed è liberissimo di frequentare chi gli pare, ma credevo che il nostro rapporto fosse più speciale di così. Mi sento messa da parte, proprio come mi sentivo quando lui e Nancy stavano insieme e io passavo metà delle nostre uscite sul patio di casa di qualche nostro compagno di classe a sorseggiare dell'orrendo punch e sentirmi incredibilmente sola. La storia si ripete, suppongo.

Ho recepito forte e chiaro il messaggio: quando c'è una ragazza di mezzo, Steve non ha più bisogno di me.

«Questi cosi sono fantastici» afferma Eddie spezzando il silenzio, prendendo una manciata di Smarties da un contenitore. Gli do uno schiaffetto sulla mano, facendone cadere alcuni.

«Non dovresti toccare quella roba, visto e considerato che va nel gelato delle persone e io non ti ho mai visto lavarti quelle manacce» affermo sprezzante, ricevendo in risposta una smorfia.

«Se ti avessimo chiesto di pagare per tutti gli Smarties che hai preso in queste settimane potremmo comprarlo noi lo Scoops» sentenzia Robin, e Steve ridacchia, acconsentendo. Una sensazione di bruciore al petto si fa spazio in me, e trattengo l'istinto di alzare gli occhi al cielo.

La detesto, e detesto ancora di più in cretino seduto davanti a lei.

Eddie fa per rispondere, ma prima che possa farlo davvero, dalla porta fa capolino mio fratello, portando con sé una buona dose di scompiglio e fibrillazione.

«Ci serve quel maledetto tesserino» esordisce, posando il suo binocolo sul tavolino.

«Quale tesserino?» domanda quasi annoiato Steve, facendo roteare il suo cappellino su un dito proprio come se fosse una palla da basket.

«Quello che apre la porta e che sfortunatamente è nelle mani di un russo con un fucile enorme, ecco quale. È chiaro che non vogliano far sapere a nessuno cosa ci sia in quella stanza o negli scatoloni»

«Eppure, si dovrà pur poter entrare in qualche altro modo...» sentenzia Robin, rigirandosi tra le mani il suo cucchiaio da gelato.

«Beh, sai... posso metterlo al tappeto» suggerisce Harrington, e io mi lascio scappare una risatina che maschero prontamente con un colpo di tosse. Lui si volta verso di me, contrariato.

«Mettere chi, al tappeto?» domanda Robin, un sorrisetto divertito sulle labbra.

«La guardia russa. Arrivo furtivo, lo metto KO e prendo il tesserino. Facile» ribatte ovvio.

Rido di gusto, senza più riuscire a trattenermi.

«Scusa, Steve, ma hai mai davvero battuto qualcuno a botte?» chiedo, e la conversazione comincia a farsi interessante anche per Eddie, che solleva un angolo della bocca.

Working For The Weekend - 𝘚𝘵𝘦𝘷𝘦 𝘏𝘢𝘳𝘳𝘪𝘯𝘨𝘵𝘰𝘯 [2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora