Prologo

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ATTENZIONE
Questa storia contiene un linguaggio volgare e scene forti anche di violenza, se siete un pubblico sensibile ne sconsiglio la lettura.
Verranno trattati argomenti come: droga, mafia, sangue, morte, sesso, violenza, vari disturbi, ecc... quindi, se non è di vostro interesse, questa storia non fa per voi.

Ci tenevo a precisare che il libro è solo a scopo d'intrattenimento, gli atteggiamenti ed il carattere dei personaggi più noti è puramente inventato e non rispecchia come sono nella realtà.

(Il fancast è nel prologo del 1º libro)
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A tutti coloro che sono riusciti
a riemergere dagli abissi,
ed a chi invece
sta ancora cercando
di raggiungere la superficie.

-

USA
Miami, Florida
12:45 pm

Pochi giorni dopo l'unione...

Tra le pareti della grande villa vista oceano, riecheggia il rumore dei tacchi che camminano determinati verso la sala principale.
Sono spediti e sicuri, è il passo di una persona che ha qualcosa da dire e da fare, urgentemente.

La donna dai lunghi capelli neri e dagli occhi color verde smeraldo spalanca la porta con un gesto deciso; nonostante la tenacia, il suo elegante tailleur bianco non ha una piega. È perfetto ed impeccabile, proprio come lei.

"Come può essere successo?!"
Il tono della donna è severo, colmo d'ira.
"Com'è possibile che dei ragazzini siano riusciti a fare tutto questo?!"
Continua a lamentarsi, mentre gli sguardi dei presenti la studiano, quasi impauriti.
Lei non sembra interessarsi a loro, si avvicina alla finestra e prende una boccata d'aria fresca per calmarsi.

"Tranquilla, è questione di tempo prima che cadano di nuovo nella miseria."
È uno dei suoi collaboratori a parlare, un uomo sulla cinquantina in un elegante completo nero.
Sembra calmo a differenza sua. Siede rilassato sul sofisticato divano a tre posti, mentre tiene in mano un bicchiere di whisky.

"Non è questo che mi importa adesso. Capisci che si sono presi la città? Che si sono appropriati del potere? Che il figlio di Melvin sta comandando Hunter Point al posto di Ian?!"
La donna continua a sbraitare, si volta indignata verso di lui e lo fulmina con lo sguardo.
"Sarebbe dovuto essere lui...invece l'ha ucciso! Capisci? Un ragazzino è persino riuscito a togliergli la vita."
Il tono continua ad essere alto e pieno di un'amarezza palpabile nell'aria.

"Ci penseremo noi mamma, gliela faremo pagare."
La voce sottile di una ragazza si aggiunge alla discussione in sala.
Ha i suoi stessi occhi verde smeraldo, ma i capelli sono biondi e corti fino alle spalle, è elegante proprio come sua madre, ma i segni della gioventù la fanno apparire meno spaventosa.

"Signora Wayne, vuole una tazza di tè verde?"
Il maggiordomo tenta di avvicinarsi con una tazza in mano, cercando di calmare la collera della donna, ma lei lo rifiuta.

"No. Quello che voglio è vendetta."
Protesta scansandolo e dirigendosi verso l'alta libreria.
"Mi riprenderò il comando del Michigan ed ucciderò Niall Horan, proprio come lui ha fatto con Ian."
Afferma piena di disprezzo; apre un cassetto e tira fuori dei fogli, sembrano documenti.
"Quel ragazzo ha le ore contate, proprio come suo padre."
È adesso che inizia a sorridere divertita, mentre osserva i fogli, come se l'idea di fargliela pagare la allettasse.

"Non è stato lui."

È un'altra ragazza a parlare, non la stessa di prima, è quella che è rimasta in silenzio fino ad adesso, seduta su una poltrona all'angolo della stanza, quasi non avesse mai avuto intenzione di apparire fino ad ora.

"Cosa?"
Chiede la donna presa alla sprovvista, alzando il suo sguardo su di lei.

"Non è stato Niall ad ucciderlo."
Ripete con più sicurezza la ragazza, alzandosi con calma dalla poltrona.

"Cosa stai dicendo?"
Domanda l'altra.

"Chi allora?"
Insiste la donna.

Gli occhi di tutti sono su di lei, sulla ragazza che sembra saperne una in più del diavolo.
Attendono una sua risposta, quasi come fosse acqua nel deserto.

"Courtney."
Il tono è fermo, deciso.
"Courtney Anderson."
Conclude mentre l'aria diventa pesante ed il silenzio cala nella stanza.

"La figlia di Gabriel..."
Dice la donna in un sussurro, quasi volesse ricordarlo più a se stessa che agli altri.

"Non è possibile, tutti dicono sia stato Niall, lei non sarebbe nemmeno in grado di impugnarla una pistola-"
Protesta l'altra ragazza, screditando le parole che ha appena sentito, ma viene interrotta.

"Come fai a saperlo?"
Chiede l'uomo, sorseggiando il suo whisky e rimanendo nella sua tranquillità al contrario degli altri.

"Io ero lì. L'ho vista."
Afferma lei.
"E non ha usato una pistola, ma un coltello."
Corregge la bionda con una scrollata di spalle.

"Sei sicura di ciò che hai visto?"
Domanda la donna, facendo alcuni passi verso di lei.

"Mai stata più sicura."
Quest'ultima incrocia le braccia al petto.

"Mamma?"
Richiama la sua attenzione la biondina.

"Inizieremo da lei."
Risponde a sua volta, apparendo persino più sicura e determinata di prima.
"E poi raggiungeremo gli altri."
Continua tornando alla biblioteca e rovistando di nuovo dentro al cassetto, dopo di che si avvicina alle guardie del corpo ai lati della porta.

"Trovatela."
Ordina porgendo loro un foglio, quest'ultimi annuiscono come soldati e spariscono dalla vista degli altri.

"Avrei dovuto ucciderla già da tempo."

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Sono tornataaaa!!
Da qui ha inizio una nuova avventura, spero possa appassionarvi come l'ultima<3

Blood Curse- Hunter Point Kde žijí příběhy. Začni objevovat