2.Rosa e Blu

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"you don't have
to be sorry
for leaving
and growing up."

Pov's Courtney

"Quindi il processo di significazione del linguaggio è come uno di quegli atti performativi"
Afferma Isla, stringendo in mano la pila di fogli pieni di appunti.

Sbuffo esasperata.

È da un'ora che siamo sedute ad uno dei tavoli della caffetteria del college. Un'ora in cui cerco di farle capire sempre la stessa cosa, ma fallendo miseramente.

"Per l'ennesima volta."
Dico, strappandole via i fogli dalle mani e poggiandoli sul tavolo, così da mostrarle meglio.
"Il processo di significazione e gli atti performativi sono due cose differenti."
Indico la definizione del processo sul foglio.
"Gli atti performativi riguardano le parole come azione, il processo invece è in grado di cambiare l'interpretazione del messaggio a nostro favore."
Spiego per la sesta volta.

"Troppe parole, io non sono portata per queste cose."
Si esaspera lei, premendo la fronte sul tavolo e sospirando, lasciando che la sua chioma riccia invadesse il resto dei fogli.

Di fatto Isla è predisposta per la carriera da modella, ha l'altezza, il fisico, la particolarità, la bellezza e l'eleganza. I suoi genitori sono dei famosi stilisti che hanno lavorato anche per Versace e Fendi, non sarebbe difficile per lei affermarsi in questo settore ed infatti già ne fa parzialmente parte. Nonostante ciò i suoi vogliono che si dedichi anche allo studio e che si laurei, quindi eccola qui, a struggersi per cercare di passare il corso di sociologia.

"Puoi farcela, abbiamo assistito solo alle prime tre lezioni. Ne mancano ancora dieci."
Provo a rincuorarla, mettendo via gli appunti nella mia borsa, ma lei scatta subito all'attenti.

"Dieci? Cosa?! Tutte queste parole si moltiplicheranno?!"
Esclama tirando su la testa.

Trattengo una risata e decido di non aggiungere nulla, o potrebbe prenderle un attacco di panico.

"Buona giornata ragazze"

Quando ci voltiamo vediamo passare vicino al nostro tavolo il professore Evermore, o meglio, Matt.
Sempre in uno dei suoi soliti abiti eleganti, soliti occhiali da sole, solita valigetta ed il solito mezzo sorriso stampato sul volto.

"Buona giornata professore"
Ricambiamo il saluto all'unisono io ed Isla, sforzando un sorriso sul nostro viso fino a quando quest'ultimo sparisce dalla nostra vista.

"Se non fosse per lui avrei già abbandonato il corso..."
Commenta Isla e, quando torno a guardala, la trovo ancora ad osservarlo andare via con degli occhi sognati, mentre poggia il mento sulla sua mano sostenendosi con il gomito.

Ridacchio divertita e scuotendo il capo, trovando esilarante la sua sfacciataggine.

"Che c'è? Vorresti dirmi che non è una buona motivazione avere un professore di soli 25 anni? E, soprattutto, così attraente?"
Domanda retoricamente lei.
Devo ammettere che mi sono resa conto di come l'aula di sociologia sia piena di ragazze, e che gli unici maschi che vedo presenti siano gay.
Persino quando Matt vaga fra i corridoi del college vedo la gente voltarsi a guardarlo.

"L'importante è che tu almeno abbia trovato una motivazione"
Rispondo facendo spallucce, ma Isla mi fulmina con lo sguardo.

"Ti comporti come se non ti fossi fatta dare un passaggio da lui solo pochi giorni fa."
Mi punta un dito accusatorio contro.
Da quando delle ragazze mi hanno visto scendere dalla sua auto, nel college non si parla di altro, ed io non lo sopporto.
Mi sembra di essere tornata a Grosse Point, dove ogni minima azione veniva rivisitata e raccontata in giro come uno dei più grandi drammi della storia. Qui sembra uguale.

Blood Curse- Hunter Point Where stories live. Discover now